Recensioni per
Incompletezza
di SherryVernet
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, ma quando ho visto il simboletto per titolo ho avuto un attimo di spiazzamento. E poi una serie di reminiscenze terrificanti di quando dovetti studiare queste cose. Con risultati scarsissimi, devo specificare. Da qui in poi accetto per fede e spero di imparare qualcosa. |
Mi piace il fatto che le mani di Aphrodite non siano manine da dama la cui maggior fatica è sollevare la tazza di the (col mignolo separato dal resto delle dita, ça va sans dire); che siano mani da giardiniere, da guerriero. Con i tagli delle spine, la linea di terra sotto le unghie, i calli sulle dita e sui palmi. |
Questa drabble, in apparenza semplice, è meravigliosamente complessa e stratificata. Mi piace moltissimo come hai scelto di elaborare il tema su vari livelli. Perché se si parla di variabili allora ha tanto senso giocare con la variazione e la ripetizione, la familiarità e la differenza. Negli sguardi piantati su Aphrodite. In quello che vede Minos: un altro rispetto a quello che ha davanti, incredibilmente simile e distinto. Nella diversa pronuncia della stessa parola in due lingue sorelle. |
Quando ho visto il titolo della drabble di oggi il mio cervello ha mugolato supplicando pietà, perché torno da un esame di statistica e per prepararlo ho dovuto sbattere la testa su variabili categoriche e numeriche e tutti i test ad essi correlati per due settimane. Giusto per far capire lo stato d'animo con cui mi sono approcciata alle note a margine. |
Aphrodite avrà anche ragione a credere che i nomi siano etichette di comodo che non cambiano la sostanza delle cose. Però è anche il loro essere connotati a renderli qualcosa d'altro che un segno vuoto. La connotazione dice qualche cosa di importante. |
A leggere tutte queste cose intelligenti mi sento piccolina, e a leggere tutti i tuoi riferimenti dotti anche un po' povera... Però le riflessioni sui nomi e sulle rose mi hanno ricordato un po' un commento di Eco a proposito del titolo proprio de Il Nome della Rosa... L'ho letto anni fa e mi aveva molto colpito, anche se non ricordo nel dettaglio cosa dicesse (e non avendocelo sotto mano non posso andare a controllare) :P comunque sappi che leggendo le tue drabbles mi si sta aprendo un mondo ;) continua, per favore!! :):):) |
Il capitolo scorso era l'Amleto, in questo è Romeo e Giulietta (che boh, io l'ho sempre sentito un po' sopravvalutato, sarà la melensaggine di cui il mito l'ha ricoperto...); a questo punto mi aspetto che anche Aphrodite abbia una biblioteca personale e, ovviamente, possieda l'opera omnia del Bardo. |
Che bella questa drabble filosofica! Anche se ne capisco poco e niente di filosofia o di logica... Ma il mondo come racconto è una metafora classica e sempre potente e qua ce la dai in una chiave logico-matematica. E che bella questa versione di Aphrodite, che mi convince sempre di più. Ordinato, calcolatore, dimostratore, comunque preciso. Con una freddezza che non c'è neppure in Camus o almeno non nel tuo. Però ci sono cose che anche lui dice col cuore in gola e mascherandole. Viene fuori tanta delicata umanità nel finale. |
Data la mia ignoranza filosofica io interpreto i tuoi scritti a modo mio. Se il mondo è un racconto chi è o chi sono gli autori. Dobbiamo intenderlo come il prodotto di una sola mente o come il prodotto di un collettivo? |
Bonjour cara, mentre come mio solito arrivo in stazione troppo presto, in realtà lo faccio apposta perché amo l'attesa, mi metto in pari. La dialettica. Dunque, dalle mie reminiscenze ricordo che la dialettica è quella cosa che ti permette di "raccontarla sù" come più ti aggrada. |
"Il mondo non è altro che un racconto" |
Certo che Shura sarebbe andato a chiedere spiegazioni ad Aphrodite, una volta capito che il suo caro amico aveva sempre saputo. Certo. Con tanta legittima indignazione. Shura non si è mica portato a spasso un peso da poco. Ha l'indignazione del giusto. |
In un attacco di insonnia di quelli tosti, mi ritrovo qui, a bighellonare pregando che Morfeo mi chiami a sé, e devo averlo fatto imbufalire sul serio se nemmeno la logica mi stende, ma, anzi, dà modo alla logorrea montante di dire la mia sulla questione. |
La via verso gli inferi è sempre lastricata di buone intenzioni. A. è magnifico come S. Peccato che non si intendano...la mente vola a Macbeth del Bardo e alla mano insanguinata che nemmeno 100 profumi di Arabia potranno lavare ..e si sconta vivendo. Magistrali . ..un inchino J |
Non l'avrei mai detto, ma in questa discussione tenderei a dare più ragione ad Aphrodite che a Shura. |