Recensioni per
Incompletezza
di SherryVernet

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/03/17, ore 00:49

Sapevo che questo momento sarebbe arrivato, ma quando ho visto il simboletto per titolo ho avuto un attimo di spiazzamento. E poi una serie di reminiscenze terrificanti di quando dovetti studiare queste cose. Con risultati scarsissimi, devo specificare. Da qui in poi accetto per fede e spero di imparare qualcosa.
Questo tuo Aphrodite mi incanta. A vedere Aphrodite così bello e impossibile, a me a primo acchito viene da pensare che anche le sue mani siano perfette. E invece no. Ed è giusto: maneggia le rose, quest'uomo, ed è un guerriero.
Ammiro come tu tragga immagini così umane, letterarie, da temi tecnici. Questa raccolta è sia letteratura che equazione, senza mai essere troppo matematica o astratta. È tutto un piacere a leggersi. Questo capitolo è una continua negazione. E nel dire, tutte le cose che Aphrodite non è, non ha, o che nessuno capisce, ci dici anche così tanto di lui. Un po' una teologia negativa (dico bene? vaghe memorie del liceo...).

Recensore Veterano
09/03/17, ore 22:12

Mi piace il fatto che le mani di Aphrodite non siano manine da dama la cui maggior fatica è sollevare la tazza di the (col mignolo separato dal resto delle dita, ça va sans dire); che siano mani da giardiniere, da guerriero. Con i tagli delle spine, la linea di terra sotto le unghie, i calli sulle dita e sui palmi.

Aphrodite è bellissimo, di una bellezza quasi spaventosa, inconcepibile. Non è normale, la sua bellezza. Così come non si può prendere sottogamba per via delle sue ciglia lunghissime, le sue labbra di cherubino, il suo vezzoso neo sotto l'occhio. E' una facciata ed un'essenza allo stesso tempo. Una verità messa in luce, ma con molti più lati oscuri di quanti la luce dell'oro possa illuminare.

Mi mancava, il tuo Phro. *porge fiori di compleanno per il Pesci*
JudithlovesJane

Recensore Veterano
15/02/17, ore 15:13
Cap. 6:

Questa drabble, in apparenza semplice, è meravigliosamente complessa e stratificata. Mi piace moltissimo come hai scelto di elaborare il tema su vari livelli. Perché se si parla di variabili allora ha tanto senso giocare con la variazione e la ripetizione, la familiarità e la differenza. Negli sguardi piantati su Aphrodite. In quello che vede Minos: un altro rispetto a quello che ha davanti, incredibilmente simile e distinto. Nella diversa pronuncia della stessa parola in due lingue sorelle.
Mi piace sempre di più questo tuo Aphrodite, acuto osservatore e fine ragionatore, ma anche maschio del Nord. E per socializzare fra maschi del Nord la birra è una condizione necessaria.

Recensore Veterano
14/02/17, ore 22:43
Cap. 6:

Quando ho visto il titolo della drabble di oggi il mio cervello ha mugolato supplicando pietà, perché torno da un esame di statistica e per prepararlo ho dovuto sbattere la testa su variabili categoriche e numeriche e tutti i test ad essi correlati per due settimane. Giusto per far capire lo stato d'animo con cui mi sono approcciata alle note a margine.

Detto questo, torniamo al nocciolo della questione - il nostro Bello Bello in Modo Assurdo (cit.), che calamita le pupille altrui manco fosse un magnete con le scaglie di ferro. Non so chi avrebbe la faccia tosta di svalutare uno come Aphrodite - che persino volendo considerare la bellezza come sinonimo di superficialità (bestie, bestie!), lui è talmente oltre da sublimare persino questa banale equazione. Ma di sicuro l'hanno scandagliato dalla punta dei capelli alle dita dei piedi, forse nella forsennata ricerca di un difetto, di un qualche segno che quest'essere è effettivamente umano. Ammirandolo, invidiandolo, desiderandolo. Qualcuno volendogli bene oltre al suo viso di porcellana e ai suoi boccoli setosi - Death Mask, Shura (no Shu Shu, non piangere! ç__ç), Saga.
Dettaglio importante nella sua caratterizzazione, il fatto che gli sguardi gli diano fastidio. Una separazione abissale rispetto ad un altro 'bellone' saintseiyano (almeno, secondo i canoni kurumadiani, secondo i miei mica tanto), Misty della Lucertola, che invece della propria bellezza e ""perfezione"" fa un vanto e un'ossessione.

Lo sguardo di Minos, però, è molto diverso dagli altri. Perché Minos, con i suoi occhi gialli da gatto, non si limita a squadrare un viso impossibilmente perfetto per ammirarlo o per trovarci un difetto per sentirsi meno inferiore. Il Grifone cerca qualcosa sul viso di Aphrodite. Cerca dettagli familiari, una traccia di un Pesci già noto. Cerca Albafica - la stessa rosa con un altro nome.
E allora Phro, forse per ringraziarlo di quello sguardo così diverso, gli si rivolge su un campo comune - la lingua. Entrambi figli delle nevi del Nord. E da bravi vichinghi, quale metodo migliore per fare amicizia che condividere un alcolico?

JudithlovesJane

Recensore Veterano
29/01/17, ore 23:15
Cap. 5:

Aphrodite avrà anche ragione a credere che i nomi siano etichette di comodo che non cambiano la sostanza delle cose. Però è anche il loro essere connotati a renderli qualcosa d'altro che un segno vuoto. La connotazione dice qualche cosa di importante.
Di Shura che si chiama traditore ed assassino. Bellissima la riga su di lui.
Di Death, che si prende il nome della morte. Cos'è che non vuole dimenticare? Che uccide? Chi uccide? Che alla fine non c'è comunque altro che la morte?
Di Saga. Saga che non usa il proprio nome perché non può. Saga che nega di essere se stesso e la responsabilità delle proprie azioni.
Aphrodite lo asseconda in una certa misura, ma è quasi secco nel dirgli "per me, sei Shion". Una consolazione per Saga, ma anche un farla breve con i suoi piagnistei. Questo Aphrodite è un fine ragionatore, ma non ha la mano leggera. Con Saga, forse fa bene.

Nuovo recensore
29/01/17, ore 23:10
Cap. 5:

A leggere tutte queste cose intelligenti mi sento piccolina, e a leggere tutti i tuoi riferimenti dotti anche un po' povera... Però le riflessioni sui nomi e sulle rose mi hanno ricordato un po' un commento di Eco a proposito del titolo proprio de Il Nome della Rosa... L'ho letto anni fa e mi aveva molto colpito, anche se non ricordo nel dettaglio cosa dicesse (e non avendocelo sotto mano non posso andare a controllare) :P comunque sappi che leggendo le tue drabbles mi si sta aprendo un mondo ;) continua, per favore!! :):):)

Recensore Veterano
29/01/17, ore 21:22
Cap. 5:

Il capitolo scorso era l'Amleto, in questo è Romeo e Giulietta (che boh, io l'ho sempre sentito un po' sopravvalutato, sarà la melensaggine di cui il mito l'ha ricoperto...); a questo punto mi aspetto che anche Aphrodite abbia una biblioteca personale e, ovviamente, possieda l'opera omnia del Bardo.

La sostanza di una cosa non cambia anche con un nome diverso - la costante è arbitraria e ogni lingua ha la sua, ma l'oggetto è sempre quello, partendo dal presupposto che l'interlocutore abbia conosciuto coi propri sensi l'oggetto di cui si parla - chi non ha mai visto una rosa non può definirla.

Per fortuna questo problema per Aphrodite non si pone - lui conosce benissimo la sostanza di cui si parla; i suoi amici, il suo capo, la morte.
Shura resta Shura, anche se lo si chiama assassino o traditore. Death Mask ha preso il nome della morte, ma resta sempre un uomo (e lo imparerà a sue spese, se posso permettermi). Saga vuole prendere un altro nome, per restare nascosto.
Aphrodite gli concede questa possibilità - perché la sua sostanza è la stessa, il nome è solo una formalità.
Che si chiami Saga o Shion, l'importante è che governi.

JudithlovesJane

Recensore Veterano
23/01/17, ore 19:29
Cap. 4:

Che bella questa drabble filosofica! Anche se ne capisco poco e niente di filosofia o di logica... Ma il mondo come racconto è una metafora classica e sempre potente e qua ce la dai in una chiave logico-matematica. E che bella questa versione di Aphrodite, che mi convince sempre di più. Ordinato, calcolatore, dimostratore, comunque preciso. Con una freddezza che non c'è neppure in Camus o almeno non nel tuo. Però ci sono cose che anche lui dice col cuore in gola e mascherandole. Viene fuori tanta delicata umanità nel finale.

Recensore Master
22/01/17, ore 14:59
Cap. 4:

Data la mia ignoranza filosofica io interpreto i tuoi scritti a modo mio. Se il mondo è un racconto chi è o chi sono gli autori. Dobbiamo intenderlo come il prodotto di una sola mente o come il prodotto di un collettivo?
Il tuo Aphrodite ha la bellezza delicata e raffinata delle cose essenziali. Mi piace moltissimo. :-)

Recensore Master
22/01/17, ore 14:45
Cap. 3:

Bonjour cara, mentre come mio solito arrivo in stazione troppo presto, in realtà lo faccio apposta perché amo l'attesa, mi metto in pari. La dialettica. Dunque, dalle mie reminiscenze ricordo che la dialettica è quella cosa che ti permette di "raccontarla sù" come più ti aggrada.
Ci siamo sempre chiesti cosa avrebbe fatto un Saint più "positivo" di Aphrodite se avesse saputo la verità. Il punto centrale tu lo metti in luce in poche parole e cioè il vuoto di potere che avrebbe inevitabilmente creato una situazione incerta. Aphrodite opta per un capo pessimo piuttosto che per nessuno capo. Che poi, è ancora tutto da dimostrare che il governo di Saga sia stato pessimo.

Recensore Veterano
21/01/17, ore 21:14
Cap. 4:

"Il mondo non è altro che un racconto"
*Shakespeare intensifies*

Aphrodite ama l'ordine, l'ordine della natura, le sue simmetrie, la sua logica lineare ed inafferrabile. Nessun arzigogolo tipico della mente umana, solo regole semplici da seguire - sopravvive il più forte (la biologa in me ci tiene a dire 'il più adatto' più che il più forte, ndr) e c'è bisogno di un'autorità per tutto.
Il racconto è fluido e conosciuto, senza intoppi. Si capisce già dal prologo come finirà, e così dev'essere.
Le parole a vanvera sono solo un orpello inutile, che nasconde la bellezza della linearità e della chiarezza. L'eleganza sta nel dimostrare qualcosa di complesso con metodi semplici e senza aggiungere niente che non sia necessario.

Però anche Phro è umano, e ci sono cose che un uomo sente il bisogno di dire anche quando sembrano inutili, scontate.
Come dimostrare preoccupazione o affetto per chi ci sta a cuore.
Quel 'non morire' a Death Mask, detto come un rimprovero, ma che ha il sapore della richiesta.
La celia che nasconde l'apprensione.

JudithlovesJane
 

Recensore Veterano
15/01/17, ore 13:02
Cap. 3:

Certo che Shura sarebbe andato a chiedere spiegazioni ad Aphrodite, una volta capito che il suo caro amico aveva sempre saputo. Certo. Con tanta legittima indignazione. Shura non si è mica portato a spasso un peso da poco. Ha l'indignazione del giusto.
Ma Aphrodite ha ragione. Ha la ragione di chi si è fatto due conti ed ha visto l'alternativa migliore. E coi suoi due conti gli ha parato il fondoschiena, a Shura. Anche se a Shura forse non importa, perché l'indignazione del giusto non sempre è ragionevole.

Recensore Master
15/01/17, ore 02:05
Cap. 3:

In un attacco di insonnia di quelli tosti, mi ritrovo qui, a bighellonare pregando che Morfeo mi chiami a sé, e devo averlo fatto imbufalire sul serio se nemmeno la logica mi stende, ma, anzi, dà modo alla logorrea montante di dire la mia sulla questione.
Ritieniti responsabile.
Aphrodite e Shura.
Innanzitutto, GRAZIE per aver fatto intervenire Shura. Non ce n'è mai abbastanza, del caprone iberico. Quanto alla logica di Aphrodite, diciamo che è inoppugnabile, anche se va detto che io e la logica siamo così distanti che la considero un'arma impropria. E lo è, nelle mani sbagliate. Altroché.
Aphrodite ha ragione. Non c'era molto che Shura potesse fare, contro Saga. Almeno, all'epoca: lui, marmocchio di dieci anni (SIC!), l'altro, adolescente di quindici (DOMINEIDDIO!!), il povero Capricorno ci avrebbe rimesso la pellaccia, e er l'esperienza di Saga, e perché contro il potere di Gemini che t'inventi?
Preghi forte e speri che non faccia troppo male.
Aphrodite ha ragione. Da vendere. Ma la domanda che io avrei posto, se fossi stata nei panni di Shura, sarebbe stata la seguente: «E perché non sei venuto in mio sostegno?».
Ma forse Shura è più saggio di me, e non la pone, perché ciò implicherebbe un abbassarsi, uno svilire il proprio orgoglio, ché sarebbe come ammettere che no, da solo non ce l'avrebbe mai fatta. E i Capricorno, oltre che drama queen fatte e finite, sono anche dei coacervi di testardaggine. Di orgogliosa testardaggine.
Quindi, no, Aphrodite ha le chiappe parate, come si dice dalle mie parti. Sembra quasi che abbia soppesato i pro e i contro della faccenda, nemmeno si trattasse di un'analitica Vergine. Ma, d'altro canto, si sa che gli opposti contengono in sé qualcosa dell'altro, no?

Devo confessare che ho sempre visto funzionare meglio Shura e Mask, o Mask e Dite. Invece, invecchiando, noto che i due caporali invernali, Capricorno e Pesci, funzionano benissimo, tra loro. Che i Pesci siano razionali è un assunto che mi fa ridere come una pazza, forse perché tutti i Pesci che ho incontrato amavano ed amano crogiolarsi in questioni senza coda. Ma forse sono io in torto, ché il cogitare per puro diletto è la quintessenza della filosofia.
Però, tornando a bomba (niente, Morfeo è davvero incazzato con me, stasera!), dicevo, mi piace vedere coesistere Shura e Dite. Sono più adulti, più razionali, più disincantati, forse. Più pragmatici (per quanto un Pesci possa essere pragmatico, ecco). Orgolgiosi. E funzionano di un bene, ma di un bene che non mi dispiacerebbe vederli interagire ancora, in futuro.
Posso sperare?

P.S. : non se ne voglia il tuo DM interiore se gli preferisci Shura come compagno di Dite, ma essere empatici come lo siamo noi granchiastri implica che si tocchi con mano l'animo delle persone, e se ne vedano i pro e i contro. Il problema è che i granchi sono predatori beta, e quindi difficilmente si fermeranno a ragionare per amore della speculazione fine a se stessa. Il problema è che tra i Pesci ci sono anche predatori alfa. Tipo gli squali...

Recensore Master
14/01/17, ore 22:48
Cap. 3:

La via verso gli inferi è sempre lastricata di buone intenzioni. A. è magnifico come S. Peccato che non si intendano...la mente vola a Macbeth del Bardo e alla mano insanguinata che nemmeno 100 profumi di Arabia potranno lavare ..e si sconta vivendo. Magistrali . ..un inchino J

Recensore Veterano
14/01/17, ore 22:45
Cap. 3:

Non l'avrei mai detto, ma in questa discussione tenderei a dare più ragione ad Aphrodite che a Shura.
Chiariamoci, Shura ha una miriade di ragioni dal punto di vista etico - quel povero cristo di una capretta si è portato sulle spalle un senso di colpa più grande del Santuario quando non se lo meritava, e il fatto che uno dei suoi migliori amici gli abbia tenuto nascosta la verità è tutto tranne che piacevole.

Però anche Phro ha avuto degli ottimi motivi per stare zitto. 
Perché anche se c'è un usurpatore e tiranno sul trono, meglio tenersi buono quello che c'è piuttosto che rischiare che ne arrivi uno peggiore; senza un capo il Santuario sarebbe andato a ramengo in cinque secondi netti - e con i Gold disuniti com'erano non si sarebbe neanche potuto contare in un direttorio di generali. Peggio ancora, Saga l'avrebbe potuto accoppare, a Shura. Perché lo sappiamo bene che quando qualcuno diventava esplicitamente scomodo veniva condannato a morte prima di subito sotto il regime di Occhietti Rossi...
Dopotutto, Phro ci tiene al suo amico.

Tanto poi l'ora di pagare arriva, arriva sempre. Non ha senso complicarsi la vita più del necessario...
JudithlovesJane