Ciao. Ho trovato il link alla tua storia sul gruppo FB di scambio di recensioni. Ho letto il primo capitolo e ho deciso di recensire, non per avere una recensione in cambio ma perché su Facebook avevo promesso di farlo.
Non capisco in che ambiente si muovano i personaggi, ok è una casa vicino al bosco, ma in quale mondo e in quale epoca? Il protagonista si avvia al buio ad accendere una lampada, cosa che mi fa pensare ad una lampada elettrica e quindi al mondo moderno. È un fantasy ambientato ai giorni nostri?
Il personaggio del protagonista è interessante, ma i suoi poteri sono innati o vengono dal suo oggetto magico?
Perché la tigre alata è proprio una tigre alata? Viene spiegato poi?
Di nuovo, il personaggio del protagonista è interessante, ma penso che dire tutto subito di lui nel primo capitolo (raccontare le sue origini, cosa che di solito i protagonisti scoprono a mezza storia con sorpresa del lettore) sia stata una scelta che potrebbe non incuriosire il lettore. Un personaggio con poteri eccezionali è eccezionale nel suo mondo, ma non è niente che non sia stato già letto da un lettore di fantasy, ormai è praticamente impossibile scrivere qualcosa che non sia mai stato scritto prima, quindi l'importante diventa "come" lo scrivi.
Per quanto riguarda i sentimenti dei personaggi principali, spostare il focus del lettore dalla natura soprannaturale del protagonista alla sua natura umana, mostrando i suoi sentimenti, è senza dubbio una buona idea che riaccende la curiosità del lettore. Però questi sentimenti, i suoi e quelli del fratello adottivo, mi sembrano un po' esagerati e stereotipati. Il rapporto tra fratelli (adottivi e non) è già un tema delicato, lo diventa ancora di più se uno dei due è il più giovane ma ha poteri straordinari. Il fratello maggiore magari desidera proteggerlo, ma nel contempo si sente inutile, e intanto magari è anche un po' invidioso e si vergogna di essere invidioso. Sono sentimenti complessi. Il fratello minore ha la sensibilità di un carrarmato dicendo "non sono solo affari tuoi perché coinvolgono anche me". È una frase scontata che non mostra alcun rispetto per i tempi e la sensibilità dell'altro, ma d'altra parte è comprensibile che un ragazzino reagisca così, è la classica frase che si sente dire dagli adulti e si ripete a pappagallo. L'importante è che sia il ragazzino ad avere il mindset da adolescente, e non l'autrice. È meglio riuscire a caratterizzare altri personaggi in modo diverso. (Recensione modificata il 25/07/2018 - 02:43 pm) |