Cara Morgana,
siccome non sono abbastanza generosa o ipocrita da fingere di ignorare la frecciatina contenuta nella tua nota a fondo pagina per,poi, andare a frignare l’insoddisfazione su Facebook e Twitter com’è nel tuo stile, utilizzerò questo spazio -che avrei dovuto dedicare a recensire questo riuscito capitolo- per spiegarti un po’ di cose che,evidentemente,ti sfuggono.
Cominciamo dalle basi. L’Art. 19 della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo del 1948 sancisce che: “Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”.
Tradotto: in quanto lettrice e recensore ho il sacrosanto diritto, universalmente garantito, di scrivere e valutare quello che mi pare,COME mi pare, senza rendertene conto perché io non ti devo nulla eccetto la mia onestà.
Ed è per questo che non accetto le tue silenti nonché ingiustificate ritorsioni che,non essendo apertamente dichiarate (troppo comodo dire “il peccato,ma non il peccatore”),sono più vili che piccate.
Non posso evitare di scrivere ciò che penso di uno specifico capitolo che non mi entusiasmato in un determinato,transitorio frangente, solo perché l’autrice di quel lavoro non possiede sufficiente autostima,maturità,e soprattutto umiltà da sopportarlo. Tanto da non riuscire a distinguere la semplice manifestazione di un dubbio da una critica-e pure in quel caso,si sarebbe trattato di una critica costruttiva- senza prenderla sul personale. Il motivo? Averle fatto guadagnare una innocua bandierina bianca.
Hai ribadito, in più di un’occasione, che vorresti addirittura campare dei tuoi scritti,ma quanto lontano pensi di poter arrivare se ti preoccupi più di rovinarti la media per recensione che della qualità di quello che scrivi? Se ti rifiuti di scendere a patti con la mera eventualità che,talvolta, la reazione a quegli stessi scritti non è unanimemente appassionata,bensì perplessa? In definitiva,se ti preme più il riconoscimento del tuo lavoro che il suo perfezionamento?
Non c'è miglior modo d'imparare che chiedere (e ascoltare) l'opinione degli altri,tenendo presente che si tratta pur sempre di un’opinione soggettiva,condivisibile o meno. Le tue storie non sono intoccabili.
La caterva di recensioni ansimate e adulatrici ottenute potrà motivarti con giusta ragione ad andare avanti potendo contare su un seguito,ma un domani non sarà grazie a quelle che una casa editrice si assumerà la responsabilità della pubblicazione di un tuo manoscritto,ma allo scrutinio di un addetto al settore che probabilmente ignora l’esistenza di Epic Fan Fiction. La legge dell’editoria vuole che al lettore esperto o meno non gliene freghi niente dello scrittore inteso come persona, gli importa esclusivamente di quello che scrive e così deve essere affinché i giudizi siano scevri da buonismo ed obiettivi.
E’ così che si determina il valore di un’opera. Quando e se quel/i caporedattore/i ti sbattessero la porta in faccia,cosa farai? Radunerai le amiche di FB per sfondargliela?
Tornando,al mio “pensiero incriminato”,come ho avuto modo di affermare nel commento al prologo di quella storia che ha scatenato la tua permalosità per via delle 21 recensioni conseguite, leggere storie dal rating rosso implica da parte di chi legge la consapevolezza che si ritroverà di fronte ai cloni delle 50 sfumature piuttosto che di Piccole Donne,ma ciò non significa che al lettore debba sempre andar bene.
In una maniera corretta e rispettosa,ma senza giri di parole o la condiscendenza dei falsi e degli stupidi ti ho espresso il mio giudizio non sul capitolo in sé,o sulla storia in generale, ma sull’ impressione che alcuni passaggi mi hanno suscitato,che non è stata né del tutto positiva,né completamente negativa,ergo NEUTRA.
Il tuo dovere in quanto scrittrice è quello di apprezzare i feedback costruttivi e/o di minimizzare quelli dannosi,limitandoti a prenderne atto e basta senza sentirti messa in discussione come persona.
Mi sarei potuta risparmiare un bel po’ di grane se ti avessi valutato positivamente,ma credevo ingenuamente che mirassi a migliorare e non a compiacere te stessa. Mi sbagliavo: tu punti il dito verso la luna,ma alla fine vedi solo il dito e non la luna.
Io,però,non ho intenzione di assecondarti passando oltre e rifilandoti ad ogni capitolo 4 scemenze positive giusto per quieto vivere (facendoti più male che bene),neppure per cumulare punti nel programma recensioni,perciò io chiudo la busta. D'altronde fatico persino a riconoscerti.
La verità,infatti,non è che non capisci la MIA recensione neutra,ma semplicemente non la accetti. Purtroppo,però, l’incapacità di accettare di ricevere delle critiche è un lusso che in quanto scrittrice in erba non puoi permetterti. Non potresti esimerti nemmeno se fossi un premio Nobel o Pulitzer per la letteratura,figuriamoci!
In chiusura,a titolo informativo ho rimosso Al Sah Him dalle mie storie preferite,te dalla lista degli autori preferiti e tolto il Like alla tua pagina FB così puoi smetterla di chiederti di chi si tratta visto che non mi nascondo.
Ti chiederei di mostrare il buon gusto di evitare,quindi,di inveire contro di me lì visto che tanto non potrei replicarti semplicemente perché non ti visualizzerei più, essendo così strana da allontanare chi mi attacca a testa bassa e alle spalle,ma ora come ora non so più cosa aspettarmi. O meglio lo so l'elenco di tutti i tuoi successi,l'atteggiamento altezzoso,meglio pochi,ma buoni,bla,bla,bla...
Semmai volessi un confronto vero l'unico strumento che ti metto a disposizione è scrivermi qui.
Quando ho iniziato a leggere il capitolo,pensavo di concluderlo con un "alla prossima",ma avrebbe richiesto accettare la tua recriminazione sbagliata o,peggio,il tuo "grazie mille, besitos"sapendo che era solo una formalità,e proprio non posso. |