Eccoti qui, finalmente!^^
La storia si mantiene sempre bellissima e avvincente.
Qui spostiamo meglio l'attenzione su Wolfgang, che superficialmente ci è apparso all'inizio come il "bimbo scemo" del gruppo, mentre in questo capitolo ci mostra un aspetto decisamente più profondo e introspettivo.
Che cos'è la vita quando sai che non finirà mai? Come la vivi, come ti approcci ad essa? leggendo Wolfgang capiamo che il nostro resgisto non è il suo, che noi ragioniamo dando per scontate un sacco di cose che per lui non lo sono affatto. Noi siamo abituati a parlare di eternità, o perlomeno di durata, in relazione a nostri prodotti, discendenza o opere. Sappiamo già che NOI non dureremo.
Lui invece sa il contrario, con tutto ciò che di bene e male comporta questa condizione.
Lui sa che sarà sempre solo, ad esempio. Sa che la gente a cui si legherà invariabilmente, presto o tardi, invecchierà e morirà. E forse il saperlo, come il sapere di non avere un termine, gli fa anche vedere in modo diverso tutto ciò che lo circonda.
È un punto di vista che ha8i saputo rendere molto bene, così come rendi bene la sua felicità, o forse la sua rassicurazione al ritorno di Lootah.
Lootah è quello che con la forza della sua stabilità riesce a offrire un punto di riferimento saldo anche a un essere immortale che non sa dove rivolgersi per trovare qualcosa di più solido di lui che sia in grado di sostenerlo. Lootah è l'uomo saggio, che sa, che conosce. Non per niente, è uno sciamano, capace di avrcare in continuazione la soglia tra mondo dei vivi e mondo dei morti, e forse anche per questo è una figura così rassicurante per chi vive costantemente su quel confine. |