Recensioni per
I ricordi del demone bianco
di Elgul1

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
08/07/18, ore 15:21

Ciao eccomi qui per lo scambio di recensioni!
Dunque ... devo ammettere che, pur non avendo una conoscenza approfondita di Gintama, la OS è stata di facile comprensione. Sapevo che Gintoki aveva un maestro ed è stato bello poter riassaporare in una nuova veste l'incontro fra i due. Hai reso molto bene la atmosfera del campo di battaglia e della distruzione, della natura di Gintoki e dei Demoni interiori che, ancora a distanza di anni lo perseguitano.

Il problema ... il problema è la gramnatica. Mancano numerose virgole, gli apostrofi e molti verbi non sono coniugati al passato remoto ( porto -> portò, comincio -> cominciò ecc ecc ).

Mi sono premurata di copiare il testo e per corregerlo.


Il bambino camminava lungo i campi incolti a causa delle lunghe guerre che si dipanavano per la regione. Intere zone ormai erano abbandonate a se stesse. Con i capelli argentati tutti arruffati il piccolo continuava la sua marcia, ormai era già da due giorni che non mangiava e la stanchezza si faceva sentire.
A un certo punto udì un sonoro cracchiare, accelerò il passo verso la direzione da cui provenivano quei rumori finchè, davanti a lui, non si paleso un gigantesco campo di battaglia.

Il terreno era pregno dell'odore del sangue. Senza alcun timore iniziò a camminare in mezzo alla distesa di corpi, qua e la sentì i rantoli degli uomini in fin di vita, il vento gli portava al naso l'odore pungente del sangue, cosa a cui ormai era abituato. Si guardava attorno cercando qualche rimasuglio di cibo o provvista.
Una sacca rigonfia attiro la sua attenzione; con le manine e senza alcuna paura prese l'involucro che conteneva alcuni onigiri.
Soddisfatto si mise a sedere sul cadavere e inizio a mangiare col gracidare dei corvi in sottofondo. Mentre si gustava il pranzo sentì una mano appoggiarsi sulla sua testa, si voltò di scatto trovandosi di fronte un uomo dai lunghi capelli corvini. Spaventato si distanziò dallo sconosciuto ed estrasse la lunga e affusolata spada che era al fianco del cadavere. Mai prima d'ora qualcuno si era avvicinato così di soppiato accanto a lui.

L'uomo gli sorrideva tranquillo e disse: " Sono venuto qua per scacciare un demone mangia cadaveri si tratta di te?"
Il bambino stette in silenzio studiando il nuovo venuto. " Che demone carino..." Continuo lui sempre sorridendo e aggiunse " Hai rubato la spada a quel cadavere, per proteggere te stesso giusto? Questo è davvero impressionate... Ma non è troppo grande per te? "
Il bambino si mise in posizione pronto a scattare e tenendo gli occhi fissi su di lui e sulla spada al suo fianco destro che spiegò: " Una lama che viene sguainata per spaventare gli altri dovrebbe essere gettata via."
Senza preavviso alcuno lo sconosciuto gli lanciò la spada il piccolo per poco non cadde a terra per il troppo peso e lo spadaccino annunciò: " Se desideri imparare ad usarla nella maniera più appropriata, dovresti venire con me, la userai non per tagliare il tuo nemico, non per sbarazzarti delle tue debolezze e proteggerti" Mentre diceva questo cominciò ad avviarsi lungo il sentiero e fermandosi di fronte al sole che tramontava aggiunse " Ma per proteggere la tua anima..."
Quelle parole fecero venire dei brividi al bambino, mai nessuno gli aveva parlato in quel modo così calmo e dolce qualcosa lo costrinse ad abbassare la spada poi, iniziò ad avvicinarsi allo sconosciuto che, prendendolo sulle spalle, lo portò verso la fine del giorno.

Gintoki riaprì gli occhi. Sembravano passati secoli dal quel giorno in cui conobbe il suo salvatore, colui che lo aveva allevato e cresciuto. Posò il bicchiere di sake sopra la mensola davanti a sè poi, alzatosi in piedi, prese la lunga e affusolata spada dal mobile. Anni or sono aveva ucciso il suo maestro a cui aveva fatto una promessa, per anni si era tenuto quel peso difendendo la memoria di quella persona. Adesso pensando al male che quell'uomo faceva con la faccia del suo maestro una cieca rabbia stava tornando in lui. Questa volta non avrebbe posto fine alla vita del suo maestro, ma avrebbe eliminato il demone che lui aveva dentro.


Spero di esserti stata d'aiuto.

Elgas