Ohhhh... Eccomi.
*intreccia le dita delle mani fra loro, scrocchiando le dita con savoir-faire*
Iniziamo!
Per questo bellissimo, intenso e cospicuo capitolo ho occupato ben una pagina A5 di appunti (ed io ho la scrittura molto, molto micro!).
Cercherò comunque di essere sintetica ma fammi partire da una piccola esultazione: ho amato questo capitolo così... Yuricentrico!!!
Parto dal dirti che sono molto, molto felice che tu abbia deciso di adottare il nome originale di Yuri Plisetsky, abolendo l'uso della "o" finale.
Yuri è Yuri, può essere Yurotchka per il nonno, Yura (fantasticando, è più un Headcanon temo) per Otabek, ma Yurio gli sta palesemente un po' sulle scatole, dalla prima volta che Mari-chan lo usò, e quindi conscia di questo, mi spiace sempre leggerlo con questa o finale. Distinguere fra Yuuri e Yuri è morfologicamente scomodo, però credo che la tua fanficion con questa modifica acquisti un punticino in più (non che gliene servissero, comunque :P)!
Hai descritto un possibile allenamento fra Lilia e Yuri in maniera molto dettagliata e bella, snocciolando a mio avviso alla perfezione i pensieri, gli atteggiamenti e i non-atteggiamenti, i non detti, di Yuri.
L'ambiente della danza è sempre pensato come un luogo un po' altero, con insegnanti freddi e misurati, si crede che sia un cliché, in realtà non lo è. La disciplina nella danza esiste davvero, è una materia, una componente, non un archetipo, bensì un valore. Mi piace molto come descrivi Lilia. Un'insegnante esigente, non è severa a vuoto. Sprona Yuri a diventare migliore, anche se in quel frangente, poco prima, ha battuto un record mondiale. La verità è che comunque, nello sport, nulla è definitivo, nemmeno i primati. Anzi, soprattutto!
Questo l'ho anche imparato un po' a mie spese, dopo tanto tempo di ostilità e indisposizione personale verso le mie insegnanti, ed è bello vedere qualcuno che scrive e descrive una cosa così articolata in modo limpido, in pochi paragrafi, raccogliendone così bene il significato.
Una domanda che mi pongo è: a chi si riferiva Yakov paragonando Yuri a Victor, proseguendo poi con quel "e..."? Dapprima ho creduto qualche allievo, poi ho letto della reazione di Lilia ed ho collegato a qualcosa di un loro possibile passato. Si riferiva forse a se stesso, Yakov?
Mi è piaciuto molto l'arrivo di Otabek. My God, è sempre così bellissimo! T_T Mi è piaciuta la reazione che ha prodotto in Yuri, mi è piaciuto molto quel "punto interrogativo costante".
Mi lascio alle spalle lo scenario idilliaco del "tenero" Yuri imbarazzato per spostarmi ad una scena notevomente più angst. La conversazione fra Stèphane e Victor.
Ho trovato che questo sia stato un momento introspettivo fra i più belli e delicati di tutta la long. Victor fa mea culpa, senza provare a giustificarsi, cercando solo di spiegare cosa, perché, come.
Una parte che mi ha molto scossa è stata questa:
[“Credo che... amare gli altri sia una delle cose che gli siano sempre riuscite meglio.” Seguì attentamente le eleganti piroette di una delle foglie, socchiudendo con tenerezza le palpebre. “Io... beh, non aspettavo altro che qualcuno che mi prendesse per mano. Qualcuno che mi abbracciasse, e mi desse tutto ciò che non avevo mai conosciuto. Il problema era che ero un ingordo, un bambino capriccioso che batteva i piedi per averne ancora. Di ogni cosa, sempre di più. Nulla mi bastava, mai. E Chris, lui... mi diceva sempre di sì. Era capace di riempire un vuoto che io nemmeno sapevo davvero di avere, perché...”
Sentì Stéphane muoversi sulla sedia, nervoso. Lui, allora, si affrettò a tornare a guardarlo.
“... Il dolore, la paura... sono bravissimi ad assumere altre forme. A nascondersi, anche a noi stessi. Per farci sopravvivere. E le maschere che io mi ero costruito negli anni erano decisamente insospettabili, credimi.” Viktor scosse la testa. “La verità è che non volevo sentire. Non davvero, perlomeno. Volevo essere amato, ma non volevo accettare la responsabilità di quell'amore. Perché, se fosse andata male, non ce l'avrei fatta. Non avrei retto, o almeno così credevo. Ho iniziato a pattinare perché il ghiaccio sembrava capace di seppellire tutto il dolore della mia infanzia. Ero felice sulle lame, sì... ma amavo quella gioia anche perché mi anestetizzava da tutto il resto. Poi, però, non è più bastato. Perché volevo smettere anche di pensare. La mia testa e il mio cuore urlavano per essere guariti, ma io non avevo la minima intenzione di ascoltarli. Avevo bisogno di un obbiettivo, di qualcosa di concreto che mi distraesse. Costantemente. E allora sono arrivate le competizioni, le medaglie. Lo spingermi oltre ogni limite, sempre. Ed il perfezionismo, ovviamente, a tutti i costi. È che… ad un certo punto le aspettative degli altri hanno cominciato a soffocarmi, ed io...”
Viktor riprese fiato. Deglutì.
“... Ho rischiato di perdere definitivamente me stesso. Ma poi... poi è arrivato Chris. E lui è stato il primo in grado di vedermi. Di vedermi sul serio. E di salvarmi, in qualche modo.” ]
Potrei esaminare a lungo questa parte e perdermi in innumerevoli digressioni ma te le risparmierò! Sappi solo che questo pezzo mi ha fatta riflettere a lungo, sia durante la lettura che nelle ore successive, a "mente fresca".
Ad ogni modo, provo molta tenerezza per Victor e molta, molta di più per Chris. Anche Stèphane mi ha intenerito molto ma, in questo caso, si tratta di una cosa a parte. Fra Victor e Chris è una questione diversa, che mi colpisce in modo diverso.
Ancora una volta hai trattato un argomento spinosissimo, dipingnedo bene una scena che stava sfociando in un bel casino ma riprendendola e concludendola con un "colpo da maestro" e con una grande e verosimile dignità da parte di Stèphane.
Bellissimo e toccante.
Quant'è carina l'uscita fra Yuri e Yuuri!
Quanto è tenero Yuri che si sommerge di capi da provare e, alla fine, rinuncia a tutto per prendere un regalo a Otabek?
Trovare una cosa che sai potrebbe piacere e pensare "oh è proprio da lui, glielo prendo". L'ho trovato un atto da cottona stratosferica! Se ne sarà accorto Yuri? Eheh.
E poi i guanti da Biker... chi non ha un debole per Otabek con i guanti da Biker?
Ok, ok, la smetto.
Una cosa solamente mi ha un po' fatto pensare "what if..?", cioè, quando Yuri chiede al suo accompagnatore se anche loro siano amici.
Non fraintendermi, non sto dicendo "ehhhw non è da Yuri Plisetsky gnegnehh", però, da brutta scontatona qual sono, forse mi sarei aspettata più Yuuri chiedere questa cosa nel discorso! Più che contrariata insomma sono curiosa di capire come la vedi tu e mi chiedo se avrò altre occasioni di vederli civettuolizzare assieme e di poter quindi osservare! :3
Un'altra scena molto toccante e che mi ha lasciato da riflettere è stata quella fra Stèphane e Chris, nello spezzone dopo.
Impregnata di quella dolce malinconia che... immagino gli occhi di Chris in quel momento.
Mi sposto nuovamente a Otabek e Yuri.
Otabek che sorseggia il caffé osservando Yuri, Yuri che si sente osservato e, pur non dicendo niente, attraverso il linguaggio del corpo esprime quell'inquietudine in numerosi cambi di posizione lì seduto.
Otabek che gioca con la camicia, conscio di poter sedurre, padrone del suo atteggiamento, centrando il bersaglio. Un coccolone mi è preso!!
Molto bello questo loro pomeriggio assieme, questo shopping. Mi è piaciuto tantissimo come tu abbia inserito la scelta di quel completo, l'ho trovata così adatta, così da pre-WTTM!
E Mila... Vai via!!
No, dai, scherzo! Però mi ha interrotto i ragazzi in un momento molto interessante, lasciandomi anche una certa curiosità sui trascorsi di Otabek.
Mi fermo e concludo su Victor e Yuuri.
Non so trattare bene del rapporto fra Victor e Yuuri, ho ancora tante domande sul loro conto e, generalmente, per farmi un'idea su certe dinamiche attendo il confronto con un'amica fidata della quale apprezzo molto la visione.
In questo caso però con una certa soddisfazione posso dire che ho ben compreso tutto quello che passa nella mente dell'uno e dell'altro, ne ho percepito i tormenti, i disperati bisogni, la passione così tangibile!
Anche i momenti più caldi li ho trovati assolutamente nitidi, chiari, ma sempre contenuti in un registro linguistico, in una scelta delle descrizioni, di notevole garbo e fascino.
"...Svestilo. Svesti il pattinaggio dal dolore."
Questo è qualcosa che dovremmo ripeterci un po' tutti, in base a quel che facciamo, è una frase molto semplice ma altrettanto saggia.
Yuuri vuole rivedere il Victor che ammirava, lo dice a Yuri, lo dice al suo fidanzato, nonché diretto interessato.
Vuole tornare a vederlo splendere, anche a suo discapito, credo non ci sia forma di ammirazione e stima più alti.
Rimango con un enorme punto interrogativo riguardo Otabek e ammetto di non saper rispondere alla tua domanda finale. Piuttosto, temo, che potrei aver fin troppe domande da girarti!
Rimango curiosa delle dinamiche del passato fra Victor e Chris e, naturalmente, di scoprire i prossimi sviluppi del presente.
Concludo, chiedendoti perdono per la mia irrecuperabile logorrea e ringraziandoti per un capitolo forte, estremamente forte, che in punta di piedi è riuscito a sollevare questioni importanti, ad emozionare e ha sollevare molte domande.
I miei complimenti, ancora una volta!
Un bacino :3 |