E così sono arrivata al capitolo quaranta. Ho finito anche questa quarta parte, hai visto? Pensavo sarei tornata molto più in là e invece avevo voglia di leggere e recensire, e così ho continuato e dato che non vedevo l'ora di sapere come andava a finire, sono arrivata alla conclusione di questa quarta parte della tua meravigliosa saga.
Il silenzio di cui parli all'inizio, le mosse furtive dei personaggi, Terra silenziosa e incerta... mi sono immaginata proprio tutto, mi sembrava di sentirli muovere lentamente per non farsi udire. Questo conctrasta con il grido degli uomini che si attaccano poco dopo. Mentre mi figuravo Rain che feriva e uccideva, mi sono ricordata una cosa che mi ha detto mio padre. Lui ha fatto il militare e stava per partire volontario per il Libano, ma poi non l'ha fatto. Comunque lui una volta mi ha detto:
"Io non l'ho mai fatto, ma penso che quando uccidi una persona, la cosa sul momento non ti tocchi se sei in guerra. Perché prima pensi a salvarti, e poi pensi a salvare i tuoi compagni. Dopo, quando cirifletti, ti senti in colpa per aver strappato una persona alla vita, anche se era tua nemica."
Un ragionamento a mio avviso giusto e molto saggio, che ho ascoltato con interesse e che mi è rimasto impresso anche se me l'ha fatto qualche anno fa. Lo ricollego al capitolo perché penso rifletta bene ciò che rpova Rain.
Quando è caduta ho avuto paura, e quando Terra ha cercato di salvarla ed è stata colpita alla schiena da quel ladro che l'ha attaccata, mi sono sentita morire dentro. Quando ha urlato:
"No, mamma!"
è come se avessi sentito quel grido nelle mie orecchie, ed è una cosa che nemmeno io scorderò, come del resto non farà Rain. Terra non ha aspettato un solo momento, e si è gettata su quell'uomo per salvare la madre. Un gesto nobile, che dimostra quanto amore ha quella bambina verso la donna che l'ha messa al mondo.
Ripeto, se non l'ho già fatto (non ricordo) la ferita alla schiena di Terra mi preoccupa moltissimo, ma soprattutto, questo passaggi omi ha fatta piangere:
"In quel momento, tutto per me ebbe fine. Assieme al tempo, il mio cuore si fermò, e perfino il mondo smise di ruotare. Non sapevo se era ancora viva, né se respirasse, in breve non sapevo nulla, ma ero divisa in due, e come sempre, orgogliosa di colei che mi aveva ora salvata da un destino funesto e da morte certa. Mia figlia. La piccola grande Terra."
Penso non abbia bisogno di commentiperché dice tutto da solo. Posso solo dire che in questo momento il dolore di Rain è inimmaginabile. Sapere che sta per perdere la bambina dev'essere una sofferenza tremenda, una delle più grandi per una madre, una delle più strazianti. La più grande sarebbe perderla, ma so che questo non accadrà perché me l'hai detto tu al telefono. La cosa mi rassicura ma sono comunque preoccupata.
Un finale davvero strazinate, tristissimo, terribile, che mi lascia col fiato sospeso. Non avresti potuto concludere questa parte di saga con una fine con più suspense e più dolore di questa.
Complimenti, anche questo libro è stato bellissimo, pieno di forti emozioni, di grandi e nobili sentimenti, di amore, di amicizia, di dramma, ma anche di dolcezza e di speranza.
Tornerò a leggere più avanti, non so dirti quando ma comunque tra un po'. Non subito, perché voglio godermi questo libro prima, voglio pensarci e quando sarò pronta continuerò con il quinto.
Ancora mille, mille e mille complimenti Emma. Sei un'amica fantastica e una scrittrice di talento.
Giulia |