Recensioni per
Brother Mine
di allonsy_sk

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]
Recensore Master
18/02/17, ore 20:03

Mi piace molto il fatto che questa storia sia incentrata grandemente su Mycroft, che è un personaggio che ti è sempre venuto bene e che hai però un po' messo da parte (per ovvie ragioni di trama) nella serie di Come Home. Ovviamente ti viene perfetto, è lui in ogni risvolto e specie quelli più umani che si sono fatti vedere nella quarta stagione e che tu stai trattando con incredibile lucidità e obiettività, nonostante sia passato solo un mese da The Final Problem. Gli strascichi di Eurus si sentono ancora e sono affatto domati. Anche perché il senso di colpa che ancora prova, si fa inevitabilmente sentire e lo schiaccia forse più di quanto lui non voglia ammettere. Sarà interessante veder approfondito questo risvolto del suo personaggio. Molto interessante anche l'inserimento di Lady Smallwood, personaggio che son stata contenta di veder un pelino ripreso (dire "approfondito" sarebbe eccessivo) in quest'ultima stagione. Il suo interesse per Mycroft è anche qui palese e mi fa sorridere perché è una coppia che mi affascina, anche se so che a molti ha fatto inorridire l'idea.

Sherlock (e John) per ora stanno sullo sfondo, ma bastano poche righe per far intuire quello che sta succedendo loro. John e Rosie a Baker Street che riempiono la vita di Sherlock e che forse lo aiutano a non pensare a quanto successo, che avrà degli strascichi notevoli e ben gravi, come dice giustamente Mycroft.
Alla prossima
Koa

Recensore Master
17/02/17, ore 00:11

La prima impressione, dopo la lettura, è di rivivere l'atmosfera allucinante di Sherrinford e di scendere con un ascensore ancora più giù, nel buio di una condizione umana terrificante. Il “porto tranquillo” che mi era parso di scorgere nel primo capitolo, già porta i segni di una tempesta. Mi ha sinceramente colpito la tua geniale invenzione narrativa di dare un seguito tragico alle vicende di Eurus, argomento questo, molto complesso data la natura stessa del personaggio. Efficace il modo con cui hai trasformato in immagini la differenza tra il disagio emotivo di Sh e quello di Mycroft che assumono una connotazione veramente IC: il primo ha scoppi violenti ed incontrollati che poi si spengono improvvisamente come il getto dei geyser, il secondo, come è connaturato al suo essere "iceman", ha una reazione che rimane più sotterranea, meno esplosiva ma altrettanto dolorosa e logorante. Come ho già osservato, sparisce il senso di consolazione che era rimasto dopo il primo capitolo e veniamo come abbagliati dall'evolversi degli avvenimenti che sembrano riservare ad Eurus una non vita. Del resto i suoi istinti omicidi sono resi ancora più pericolosi dalla sua eccezionale intelligenza che, come abbiamo visto in TFP, è in grado di pianificare progetti terrificanti e distruggere. Come raccordo narrativo, ti servi di un personaggio secondario che, però, sempre in TFP, ha rivelato potenzialità inaspettate, Lady Smallwood. È lei che s'incarica di comunicare ad Holmes ciò che è stato previsto per la sorella. La conversazione, tesa e difficile, è inserita in un’atmosfera (“…poltrone di pelle comode e avvolgenti…un che di profondamente calmante…”) che, in un primo momento, trae in inganno per il senso di tranquillità e di controllo che emana la stanza in cui si trovano ma, improvvisamente, ecco che piomba lo “schiaffo” violento della notizia che riguarda Eurus e, soprattutto, l’appannamento del potere di Mycroft che, a quanto pare, non potrà evitare ciò che è stato deciso. Dalla calma si passa, quindi, all’angoscia. In tutto il capitolo ha dominato una lucida analisi introspettiva dell'animo di Mycroft, che hai portato avanti con precisione e credibilità. Le tue considerazioni costituiscono uno tra gli approfondimenti più centrati che abbia trovato, fino ad ora, sulla criptica e complessa figura del maggiore degli Holmes.

Recensore Master
15/02/17, ore 18:55

Buona sera ♥
L'atmosfera si fa ancora più lugubre e interessante. Se già era abbastanza pregna di amarezza /e di fratellanza/ nel primo capitolo, qui si respira ancora di più la colpa e il torpore diabolico che pervade l'animo di Mycroft. E l'ho adorato perché, sempre a mio parere, è perfettamente IC.
Quando scrivi della colpa di Mycroft, così differente da quella del fratello Sherlock, ma ugualmente fatale e orrenda, non ho potuto fare a meno che annuire e pensare quanto tu avessi dato una perfetta metafora. 
Andando avanti mi è piaciuta anche l'entrata in scena di Lady Smallwood e di come si faccia carico di portare brutte notizie a Mycroft con l'intento di metterlo in attenti e di 'se non glielo dico che sono sua amica (o qualcosa di più), chi vuoi che lo avverti? Non sarebbe peggio scoprirlo a conti fatti/ scoprirlo da un lacché?'
Del resto ho apprezzato anche come ora Mycroft metta senza volerlo in mostra la fede e l'importanza che hanno nella sua vita i suoi familiari. Scrive a Sherlock (quando lui apprezza le chiamate e non i messaggi!) e attende i minuti in cui gli dovrà dire di Eurus col dispiacere rinchiuso dentro una bolla di sapone.

Mi piace proprio come stai procedendo! Alla prossima,
Giò.

Nuovo recensore
15/02/17, ore 10:06

Lo ammetto, è la prima volta che leggo una tua storia, ma credo proprio che ora andrò a recuperare tutte le altre!
Davvero davvero bella, complimenti. Soprattutto perché, anche se si vede Mycroft con un grembiulino e i jeans, mantiene la sua eleganza e rimane perfettamente coerente al personaggio interpretato da Mark Gatiss.
Quindi concludo complimentandomi ancora con te e dicendo che non vedo l'ora di scoprire come continua.

Recensore Master
14/02/17, ore 00:16

La cucina di Mycroft…Mi fa venire in mente la scena di quest’ultima Stagione in cui vediamo proprio lui a casa, arrivare stanco e, soprattutto, solo. È uno sguardo sul privato più quotidiano su cui ci fai entrare. Stavolta, però, c’è lo sguardo spietato di Sh che coglie l'inconsueto aspetto umano dell' "iceman" suo fratello. Ma non c’è alcunchè di negativo: racconti di un momento che appare come un approdo riposante dopo la tempesta, un posto in cui, per un po’ di tempo, riordinare la mente ed il cuore devastati dalle terribili vicende di Eurus e Sherrinford, dell’acquario e di Mary, del post Reichenbach in mano a nemici spietati, di torture e solitudine. Mycroft e Sh sono cambiati da sette anni ad oggi. Un po’ del ghiaccio di assoluto autocontrollo ed indiscussa lealtà alla ragion di Stato, anche a costo di rovinare la vita alle persone care, che rivestiva il fratello maggiore si è sciolto e, nelle trasparenze che ha rivelato, si nota una persona più umana, più addolcita, meno spietata; Sh, dallo splendore di un fascino algido e lontano dalla portata dei sentimenti e delle emozioni, ora è una persona dotata di un carisma più importante che deriva dall’aver compreso il valore del comunicare, o almeno di tentare di farlo, con gli altri, l’importanza dei limiti della propria creativa, sociopatica, libertà di fronte ad un abisso di frustrazioni e risentimento (come nel caso di Vivian Norbury). Per lui c’è stata la riscoperta di un passato, la sua infanzia, del quale salvare ciò che rimane, fosse anche una melodia suonata insieme ad Eurus, per continuare una qualche forma di dialogo fraterno, che forse non c’è mai stato. E diventa facile anche accettare l’invito a casa di Mycroft per un non sentirsi del tutto senza radici, e sfogliare assieme a lui i suoi ricordi, come le pagine di quella vecchia enciclopedia di fiori e d’insetti. Un pezzo tranquillo, pacato, il tuo, ben scritto. Un porto tranquillo dopo il marasma della quarta Serie.

Recensore Master
13/02/17, ore 16:49

Mi ha stupito il trovare qualcosa di tuo, oggi stavo giusto facendo un giro veloce (non vengo spesso su efp a cercare da leggere) per raccattare Johnlock e ho visto la tua storia. Sinceramente sono stata in dubbio se recensire perché non ricordavo se sarebbe stata o meno gradita da parte tua (su Facebook non ci eravamo lasciate benissimo) ma la felicità per l'aver trovato qualcosa di tuo era tanta, che non sono riuscita a trattenermi. Ammetto che un lato di me aspetta ancora Suite pour violon, che considerata la quarta stagione forse rimarrà così com'è (?) anche se mi auguro di no. Ma sono comunque felice di sapere che ti sei messa a scrivere.

Sì, è un capitolo molto introduttivo ma che colloca molto bene la storia in un preciso contesto post The Final Problem. Mi piace che sia tutto incentrato sui fratelli Holmes e su un dialogo, forse uno dei più sinceri che i due abbiano mai fatto, proprio tra Sherlock e Mycroft. Sì, è chiaro che le cose non sono ancora perfettamente a posto, Mycroft si sente in colpa al punto da arrivare a scusarsi e Sherlock pur essendo pulito dalle droghe, ancora non ha del tutto digerito Eurus e il ricordo della morte di Victor.

Sono davvero curiosa di capire come si svilupperà il racconto.
Alla prossima.
Koa

Recensore Master
13/02/17, ore 15:57

Ciao,
avevo già letto qualcosa di tuo, ma mi sono decisa a recensire solo ora; ormai su EFP ci sto pochissimo, però ho trovato questo inizio storia davvero 'interessante'. Ti spiego: L'inusualità del contesto, il realismo con cui rendi i dialoghi e i comportamenti vividi e il modo in cui s'atteggiano i due personaggi mi ha convinto a leggere fino alla fine il capitolo.
Sono entrambi molto IC a mio parere e mi fa piacere poter leggere una storia incentrata anche sul rapporto fra fratelli!

Alla prossima,
Giò.

[Precedente] 1 2 3 [Prossimo]