Recensioni per
Fighting Fire
di Himenoshirotsuki

Questa storia ha ottenuto 124 recensioni.
Positive : 124
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/08/23, ore 23:26

Buonasera Hime *-*
È tanto tempo che non ci sentiamo e mi sento ancora in colpa per aver abbandonato la lettura di La rinascita della Fiamma. In realtà ultimamente ho anche dato uno sguardo alla tua pagina per vedere come procedevano le tue storie e ho notato che il seguito di Fuoco è fermo da diversi anni. Mi dispiace, spero che prima o poi riuscirai a terminarlo.
In compenso, però, ho trovato questa storia (per me) nuova di zecca, completa, non troppo lunga e con tantissime recensioni positive. Se a questo aggiungiamo che l'intro mi ha subito intrigata, ho deciso di immergermi in questa nuova lettura.
Il primo capitolo si divide nettamente in due sezioni: nella prima abbiamo l'introduzione della protagonista Nemeria e del suo mondo, quello delle Jinian, donne in grado di manipolare la magia elementale che – da quanto ho capito – rappresentano comunque una minoranza, o comunque un'élite, all'interno della tribù nomade di cui fanno parte. Questa prerogativa tutta femminile nell'utilizzare la magia mi ha subito fatto pensare alle Aes Sedai della Ruota del Tempo, ammetto. In ogni caso, mi sento di segnalare due cose che ho gradito particolarmente in questa parte: la prima la descrizione dell'ambiente in cui si muovono le Jinian, il deserto, anche se lo vediamo solo di sfuggita, attraverso le pieghe e gli spiragli della tenda in cui dormono le due sorelle; la seconda è la descrizione del significato che attribuisci ai quattro elementi, ho trovato quei passaggi particolarmente azzeccati, soprattutto contando che l'immagine che ne emerge è un po' quella dell'uroboro, il serpente che si morde la coda, in quanto l'aria è l'inizio del ciclo ma anche la fine, in un certo senso.
Nella seconda parte abbiamo già la prima sequenza d'azione e devo dire che non mi aspettavo che Nemeria si separasse da Emereth così presto: chissà se la sorella maggiore è davvero morta o se si rincontreranno, un giorno. Molto interessante il fatto che, a notizia dell'attacco già diffusa, l'Alta Sacerdotessa si rivolga a Nemeria come in preda all'estasi mistica di chi sta formulando una profezia: ho idea che Nemeria sia più speciale di quanto pensi... Tra l'altro, molto figo che la magia elementale possa essere utilizzata "in purezza", diciamo, sia essere infusa in armi e manufatti, da quanto ho capito, come le scimitarre delle Anziane: questa cosa mi ha ricordato troppo le katane di Demon Slayer!
Infine, dopo una sequenza piuttosto spietata in cui Nemeria vede perire, tra gli altri, la madre adottiva e, presumo, il fratellino (?), dopodiché riesce a fuggire nonostante il portale sia venuto meno, e in questa sua improvvisa abilità nel manipolare l'elementale dell'aria c'è evidentemente lo zampino della pietra (magica, a questo punto) donatale da Emereth. Che dire, ha scelto proprio la notte giusta per fare un regalo alla sorella!
In generale è un buon capitolo introduttivo, un po' come il classico episodio pilota di una serie che presenta i personaggi principali e mette in scena quella forza permutatrice che sconvolge l'ordine iniziale per mettere in moto la vicenda.
Detto questo, passiamo alle note dolenti, che in verità sono poche e quasi tutte relative a questioni formali:
1. È scorretto inserire il punto fermo prima del trattino che chiude il discorso diretto, così come inserire il trattino stesso quando, al termine del suddetto discorso, non c'è un altro tratto di diegesi e si va a capo.
2. Il punto di vista è, per quasi tutto il capitolo, quello di Nemeria. Ci sono un paio di scene in cui accenni a ciò che provano gli altri personaggi, ma lo riferisci sempre dal punto di vista di Nemeria stessa. Per cui suona molto stonato quando, all'improvviso, cambi POV per dire che Rakhsaan percepì la paura montare come un'onda violenta.
3. Nonostante il POV sia interno, il tipo di narratore è esterno, pertanto nella frase la prossima mossa le si prospettò con naturalezza quel "prossima" dovrebbe essere sostituito da successiva.
Come vedi sono tutte piccolezze, ma da te mi aspetto sempre molto e, se vuole essere perfetta, questa storia deve badare anche a dettagli così minuti.
In ogni caso complimenti, hai colpito ancora una volta nel segno, catturando la mia attenzione e invogliandomi ad andare avanti nel racconto. In un solo capitolo hai creato un mondo suggestivo tutto da scoprire, una protagonista che viene voglia di seguire nelle sue peripezie e un sistema magico molto interessante, oltre ad aver presentato di sfuggita quelli che non si sa ancora se saranno gli antagonisti della storia o solo, per l'appunto, la forza perturbatrice che mette in moto gli eventi. Nell'uno e nell'altro caso, la descrizione delle loro maschere rimane impressa e spero di scoprire di più su di loro.
Bene, al termine di questa chilometrica recensione inaugurale ti saluto, un abbraccio,
~TaliaAckerman
(Recensione modificata il 07/08/2023 - 02:46 pm)

Recensore Master
19/06/18, ore 22:04

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ci sono molti motivi per cui penso che questa storia meriti di essere inserita nelle Scelte, ma credo che il modo migliore per spiegarlo sia un episodio che mi è accaduto recentemente e che la riguarda.
L’arena è un luogo molto importante in Fighting Fire, anche prima di essere mostrato è nella mente di tutti i personaggi perché è un simbolo del mondo cui fanno parte, nonché un simbolo del potere terreno contrapposto al loro potere magico-spirituale. Nella seconda parte, diventa invece anche un luogo come passaggio e allo stesso tempo come posto fisico in cui poter dimostrare se stessi e splendere per qualche minuto della luce della gloria di cui hanno (come abbiamo noi) disperatamente bisogno per sopravvivere.
Qualche giorno fa, ero nell’arena della mia città per un evento di beneficienza e continuavo a pensare “Dov’è Nemeria?” “Dove sono i gladiatori, i Syad, i lanisti e il pubblico?”. Ecco, io credo che quando una storia ti porta a stupirti nel momento in cui l’evidenza ti ricorda che non è reale, che i personaggi e gli eventi esistono solo nella mente di chi li ha raccontati, allora quella storia merita di esistere, perché vuol dire che l’autore è riuscito a portarti esattamente dove voleva: nella sua testa. Ed è quello che fa Fighting Fire. Ti fa viaggiare, facendoti dimenticare cosa è reale e cosa è no e lasciandoti deluso quando ti accorgi che le cose non vanno come ti aspettavi o, come in questo caso, che sei arrivato praticamente alla fine e che non troverai risposta a tutte le tue domande.
E, almeno, il giorno che questa storia diventerà un libro o una serie tv e verrà conosciuta da tutti, Efp potrà dire “l’abbiamo scoperta noi!”.
Lady Viviana

Recensore Veterano
10/12/17, ore 21:09

Bene bene, era da un po’ che notavo questa storia vagare per la sezione e quale migliore occasione per passare se non attraverso gli scambi del Giardino?
Parto col dirti che trovo il concept di base molto originale e interessante. Non ricordo di aver letto storie – almeno qui su EFP – che trattassero un tema come un gruppo di donne nomadi, capaci di controllare gli elementi ed emarginate. Di certo è un’idea che si prospetta accattivante e piena di spunti, quindi ti faccio i miei complimenti.
Il rapporto tra le due sorelle è, fin da subito, piuttosto chiaro: Etheram e Nemeria sono molto legate e l’ultima ha difficoltà a controllare il suo potere, almeno per il momento, mentre Etheram mi ha dato l’impressione di essere la più “adulta” fra le due. Dal modo in cui Nemeria si comporta mi dà l’idea di essere una ragazzina che cerca l’approvazione della figura di Etheram, che viene presentata un po’ come il centro del suo mondo.

Non lo sei, Nemeria, non lo sei. Tu hai una grande affinità con il fuoco, l'elemento più difficile da manipolare perché il più irrequieto, il più impulsivo, il più indomabile. Si nutre delle emozioni forti e, come un incendio, divampa per un istante e poi si spegne con un alito di vento.

Mi è piaciuta molto questa frase, specie perché lascia presupporre un bel po’ di cose. Da come ci presenti Nemeria, pare quel tipo di personaggio “destinato a fare grandi cose”, se così si può dire, tra cui sviluppare uno spirito forte e ribelle. Insomma, i presupposti per lei ci sono tutti!
Devo dire che tutta la questione degli elementi e del cammino intrapreso dalle Jinian ( Ti sei mai chiesta perché il cammino del fuoco è l'ultimo che viene intrapreso?) mi ha ricordato “Avatar – la leggenda di Aang”, non so se qualcun altro te l’abbia già fatto presente, ma ci tenevo comunque a fartelo presente perché l’ho adorato.
Non mi aspettavo che ci sarebbe stato un disastro al primo capitolo, mi hai colta totalmente alla sprovvista (e ovviamente è una cosa buona). Mi è venuta l’angoscia per la povera Nemeria quando Etheram ha affermato di voler combattere assieme alle altre Jinian per difendere la sua tribù. Molto suggestiva la scena della battaglia e dell’invocazione da parte della Sacerdotessa (altra cosa che mi ha ricordato, la struttura della società di Avalon, con la Sacerdotessa a capo delle altre aspiranti maghe, che vivono nascoste al mondo degli umani grazie alle nebbie che circondano l’isola… mi viene spontaneo chiederti se tu non abbia preso ispirazione proprio da loro, personalmente mi chiudo abbastanza con le storie del ciclo arturiano :D). Sei stata bravissima nel descrivere la sensazione di panico e disperazione generale, nonché lo scatafascio avvenuto nella vita di Nemeria nell’arco di pochi minuti. È riuscita a fuggire all’ultimo, salvandosi per il rotto della cuffia, ma adesso tocca vedere cosa la aspetterà dopo l’attacco.

Insomma, un inizio decisamente avvincente e ben scritto.

Ancora complimenti e alla prossima!

Trix

Recensore Veterano
07/12/17, ore 18:27

Questa volta hai deciso di iniziare subito dai drammi e dai lutti, giusto per ammattire il lettore fin dall'inizio e fargli capire subito che non sarà una storia molto allegra, quindi tanto vale che non si faccia speranze.
Hai iniziato descrivendo un bel rapporto tra sorelle che, nonostante non sia un legame di sangue, è profondo e forte: si vede fin da subito come si vogliano bene e si preoccupino l'una per l'altra. Vorrei tanto avere anche io una sorella maggiore come Etheram *piange disperatamente*
È così paziente, comprensiva, paziente e confortante e nel contempo è forte e determinata e non ci pensa due volte prima di scendere in battaglia in difesa del suo popolo.
Ovviamente, essendo un personaggio che mi piace molto, muore.
Ho provato a consolarmi con la presenza ugualmente affettuosa e confortante di Hediye, ecco che decidi di eliminare anche lei, giusto per togliere ogni tipo di figura genitoriale e di riferimento alla piccola e lasciarla con un paio di traumi.
Sto iniziando a pensare che provi un qualche sadico piacere e soddisfazione nel traumatizzare bambini e a inscenare stragi e genocidi.
Perché, quando la situazione era confortevole e quotidiana, rassicurante, estrai la scimitarra e fai strage di queste povere donne, decimandole.
A tal proposito, è (o era?) una società davvero interessante, primo per il fatto che siano soprattutto donne, e poi per il loro legame con la magia elementale (secondo te, quale elemento riuscirei a dominare meglio e quale più difficilmente?). Mi ha dato l'idea di un agglomerato umano primitivo, ma non nel senso negativo del termine: è molto legato alla natura, a una vita semplice e modesta e a principi genuini molto semplici; dà l'idea di una comunità indigena dell'Africa e anche nel vestiario e nell'aspetto me le hanno ricordate (la Grande Sacerdotessa mi ha dato l'idea di essere una sorta di sciamana). Mi piace come impostazione e spero che la strage non impedisca un approfondimento su questa società ^^
Le Jinian stesse sono molto interessanti e affascinanti, soprattutto per il fatto che decidano di annullare completamente loro stesse per poter entrare completamente in connessione con la natura...Non so se ne sarei mai in grado.
Infine, un commento è dovuto anche a come hai presentato i diversi elementi: mi è piaciuto molto come hai scelto di descriverli e ho avuto l'impressione che riuscissi a catturarne l'essenza e a trasmetterla. Complimenti!

Alla fine, sono riuscita a leggere anche questa storia. Probabilmente la continuerò, ma ti lascerò con il beneficio del dubbio :P
Ayr

Recensore Master
06/12/17, ore 12:26

Ciao^.^
Come promesso, eccomi!
Allora prima di tutto, ti avverto che lascerò una recensione "cronaca". ieri ne ho lasciata una anche a Ayr e l'ho trovata divertente da fare, anche se un po' lunga. Però credo che sia il modo di lasciarla perché mi permette di non dimenticare niente e di lasciare le impressioni a caldo, senza rimuginarci troppo sopra.
Allora, due cose: ti chiedo un aiuto e poi ti do un consiglio.
L'aiuto: come fai a creare questa impaginazione? Sinceramente, odio html, ci avrò provato un milione di volte; ma non riesco a staccare i margini dal bordo dello schermo, mentre il tuo si mantiene bello compatto al centro, il che lo rende perfetto da leggere e per niente dispersivo. Nel mio caso, il rigo sembra non finire mai, e lo odio!
Il consiglio: non mettere il trattino a fine frase, a meno che la battuta non sia composta. Ho visto che lo fai in tutto il testo, ma è sbagliato come metodo. I trattini non funzionano come le caporali in questo caso.
Invece - non mi uccidere, sai come sono con la punteggiatura>.< - non mettere il punto all'interno del discorso quando la battuta continua con un verbo dicendi, o comunque con uno che ne fa le veci. Come in questo caso:

- Non hai risposto alla mia domanda. - insistette, -> il punto non c'entra.

E adesso partiamo con la recensione vera e propria:D
L'inizio è molto curioso, mi porta subito nel deserto in un contesto inusuale, fatto di tribù, magia elementale e sorellanza. Faccio subito un complimento per i nomi, che sono molto appropriati con l'ambientazione, e quindi hai creato una solida base, coerente e interessante. Mi incuriosiscono anche i nomi che hai assegnato alle "cariche", ai diversi ruoli, come le jinian; questo termine mi porta più in territori asiatici, ma non importa.
Il rapporto tra le due sorelle, che si scopre in un secondo momento non essere di sangue, è reso molto bene, così come la differenza di età tra le due. Etheram ha forza, una vivace compostezza che ricorda più la ribellione e l'indipendenza, atta di chi è pronto per il suo cammino. Possiede anche la dolcezza e quel caldo poter di chi sa ma ascolta pure gli altri. E in questo caso ascolta Nemeria, la sorellina più piccola, la cui vivacità è ancora nella sua fase più infantile. Legata alla sorella, alla famiglia, con una visione del mondo più ingenua e innocua, che tenda di migliorare, forse per essere all'altezza della sorella.
I dialoghi tra di loro sono lenti e confabulanti, tipici di chi si sta confidando un segreto e bisbiglia di nascosto nel cuore della notte.
Un'altra cosa che ho apprezzato è il modo in cui gestisci la narrazione: il fatto che mischi descrizioni del tempo con i movimenti e i pensieri di Nemeria rende il tutto più scorrevole; inoltre permette all'atmosfera di accompagnare e prendere corpo nella scena, rendendola così più di un semplice sfondo.
Un altro errore di battuta che ho trovato in questo primo pezzo è il seguente:

- Non lo so... - trasse un profondo respiro e rinserrò la stretta sulle ginocchia, - È che gli altri -> nella battuta hai usato la virgola, il che vuol dire che la forma composta è inserita in un'unica frase; ergo, la "è" va messa in minuscolo.

Mi è piaciuto molto il passaggio in cui Etheram spiega alla sorella, attraverso i suoi schizzi e i diversi paesaggi, la funzione e la filosofia di ogni elemento naturale.
Qui ho trovato dei refusi.

Ma almeno i miei sbagli e non sono stati visti da persone come Ziba. -> devi togliere la "e"
Era un semplice pendente, con la corda era nera e liscia al tatto -> Qui hai più possibilità: o metti un "che" dopo "corda; o togli "con" o togli il verbo essere.

Immaginavo che la calma non sarebbe durata molto. Le parole e i gesti di Etheram mi avevano proprio dato questa sensazione di elettricità, di qualcosa che si andava a preparare dietro le fila. Spero che non muoia, perché mi stava simpatica.
Devo capire chi o cosa sono le Sha'ir (scusa se scrivo qualche nome in modo errato, migliorerò con l'avanzare della lettura), ma le parole profetiche dell'Alta Sacerdotessa non prospettano un grande e roseo futuro per Nemeria e le fuggitive. Mi chiedo s Etheram non avesse previsto e avesse preparato tutto per salvare la sorella, forse proprio con l'aiuto dell'Alta Sacerdotessa.
Le descrizioni delle vesti e degli aspetti dei tuoi personaggi mi piacciono molto: vedo che li curi molto ed è un qualcosa che ho imparato ad apprezzare, anche se io preferisco concentrarmi sul lato più psicologico. Però le descrizioni che fai mi aiutano a immaginarmi e a immergermi nel tuo mondo.
Sei stata brava a dare il senso di confusione, panico crescente e fretta delle donne, ma mi piace il fatto che in questo caos si sia creato un punto in cui il tempo ha rallentato, o meglio è questo l'effetto creato, dove l'Alta Sacerdotessa ha parlato con Nemeria.
La maschera dei combattenti nemici mi ha ricordato qualcosa - mi sembra di averla già vista da qualche parte, dico una cavolata ma è usata in una foto di una ragazza su fb XD Va bene, qui ho divagato un attimo, scusa.

Sapevo che non poteva finire nemmeno un pochino "bene", mi avevano avvertito delle tua manie sadiche. La madre adottiva è morta, il fratello perduto (spero che almeno il bambino lo hai risparmiato, anche se forse è meglio una morte rapida). E Nemeria ha scoperto un guizzo di potere in più in sé. Mi chiedo perché ha cercato rifugio in questa particolare cittadina e quale sia la seconda parte del piano che si è mostrato lucido nella sue mente.
Mi è piaciuto questo primo scontro, è uno degli elementi più difficile da curare, ma il tutto lo hai narrato con fluidità e chiarezza, quindi risulta gradevole.
Non credo di avere altro da dire per il momento. Come vedi alla fine sono qui. A rilento, procederò nella lettura.
Per il momento chiudo.
A presto!

Nuovo recensore
29/10/17, ore 11:53

Stavo cercando qualcosa per avere un po' d'ispirazione e ho trovato qualcosa di davvero interessante. Nonostante abbia letto solo il primo capitolo devo dire che questa storia mi piace molto e questo capitolo è davvero ben scritto e ben strutturato.
E devo chiedertelo: come hai fatto ad inventarti tutti questi nomi così... fantasy? Per me sono un po' un cruccio ^^"
Comunque sia, ottimo lavoro e continua così!

Recensore Master
27/10/17, ore 20:46

Ma quanto è dolce la scena all'inizio? Nemeria sembra una vera bambinabed Etheram una sorella maggiore meravigliosa. E poi mi piacciono gli accenni alla cultura di queste Jinian, date senza infodump e in modo molto naturale (il risultato è che non conosco molti termini, ma non è un problema, immagino che li imparerò andando avanti nella storia). E ho trovato davvero splendida ed evocativa la parte in cui Etheram spiega a Nemeria degli elementali.
Eeeeee naturalmente va tutto a farsi benedire nel giro di poche righe. Seriamente, come sei passata da una situazione così serena e dolce a una di panico e massacro in così breve tempo? Complimenti! Perché hai reso alla perfezione tutte le emozioni di Nemeria e delle donne che la circondano. Povera Etheram, sorella così buona, ed Hediye, madre adottiva dallo spirito di sacrificio non inferiore a una naturale. Due personaggi a malapena comparsi, ma che hanno davvero fatto il loro effetto.
Molto inquietanti anche le parole dell'Alta Sacerdotessa: non sembrano promettere niente di buono per la povera bambina.
Complimenti, davvero uno splendido primo capitolo!

Nuovo recensore
05/06/17, ore 19:51

"Quando conoscerete e quando amerete, soffrirete ancora. La luce nasce in lagrime; ed i luminosi piangono, non foss'altro, su quelli delle tenebre."

Sono CERTO che non hai citato quel pezzo senza motivo.

"con l'elementale dell'aria che faceva appena turbinare la sabbia sotto i suoi sandali"

Questo individuo deve odiare a morte la Nazione del Fuoco (scusa la battuta squallida ahahahah)

"Etheram sorrise e si sedette al suo fianco, vicino all'agati, il palo centrale"
Il palo di una tenda forse?
Un popolo nomade, dunque.

(citazione) Tra un paio d'anni, sua sorella sarebbe diventata una vera Jinian, capace di attingere al potere dei quattro elementali che vivevano dentro di lei, e allora non sarebbe più stata Etheram. Avrebbe conservato la memoria, il corpo, ma avrebbe trasceso la sua mortalità per ottenere “la più alta consapevolezza di sé e dell'universo”, come diceva Fakhri ad ogni lezione (citazione)

*voce da vecchio* "E così diventerà IL NUOVO AVATARH!"

Ok ora basta cazzeggiare, passiamo alla recensione seria: nessuna critica alla forma, davvero.
Leggendo questo primo pezzo denoto che ci sono molti particolari e shadowing.
Certo un paio di cliché dei fantasy che mi fanno storcere il naso, ma io sfido chiunque ad essere TOTALMENTE originale in quest'epoca.
Almeno tu li hai nascosti meglio di altri scrittori.
Allora, sappiamo che gli umani non possono usare la magia senza essere corrotti.
Tendenzialmente il nero è un simbolo tipico associato alla corruzione nella nostra società e questi predoni ne sono ricoperti (almeno che non siano solo uomini di colore ed ora io stia facendo una figura di merda) tuttavia quella predizione (ti piacciono proprio eh?) afferma (cito) Figlia di Chandra, considera il lato nascosto delle cose e chiediti cosa non conosci. Scruta al di là delle ombre, diffida dalla luce (Fine citazione)

Scruta al di là delle ombre, uhm~? Inoltre quel "diffida dalla luce" mi da una mezza idea di che genere di antagonisti potrebbero essere presenti, ma non voglio avere un pregiudizio ne tantomeno procurare spoiler agli altri lettori.
Noto che questa razza (o popolo) è molto simbiotica agli spiriti, quindi io mi chiedo: sono loro a generare la magia oppure gli spiriti che li accompagnano?
(Recensione modificata il 05/06/2017 - 07:54 pm)
(Recensione modificata il 05/06/2017 - 07:57 pm)

Recensore Veterano
23/05/17, ore 22:40

Ciao! :D
*supporto morale pre-esame*
Siccome sono più lento di uno slowpoke, il che è tutto dire, solo ora riesco a mettermi all'opera su questo commento che avevo paventato qualche settimana fa. Forse ti ricordi, forse no. Quasi non mi ricordavo nemmeno io, se non fosse che ci stava questa spia nella mia memoria stile "devi fare una cosa".
Il nuovo aggiornamento mi ha rinfrescato la memoria u.u

Si apre con una citazione di Hugo che, al di là del valere da sola un per me è sì, penso dia una buona anteprima del livello di tortura emotiva che sarà per i personaggi essere nelle mani di Hime. Prospettive allettanti, insomma, che approvo.
Nelle prime otto righe ci fai entrare nella storia -non solo figurativamente- già dandoci un suo primo sapore; se l'atmosfera da notti d'Arabia (citazione a Magic...) non si è ancora del tutto palesata ecco comunque un tocco sull'elemento sovrannaturale, subito imponente nel suo accompagnarci da, letteralmente, l'inizio.
Ed è una decisione coraggiosa; aprire sin dal principio con la magia, con il sovrannaturale che poi sviluppo lungo il capitolo, può essere difficile oppure può svelare alcune tra le carte più attraenti troppo presto. Prendere il toro per le corna così mi lascia pensare due cose; ci sta molto di più in questo scenario orientale e vuoi seguire una mentalità proprio diversa dalla un po' classica "emerge lentamente".
Mi dirai se sbaglio!
I primi dettagli delle jinian sono curiosi. La nota sulla consapevolezza mi ha fatto pensare, forse erro, ai concetti del nirvana o comunque una sua interpretazione ma rivolta altrove. Apre alla domanda se nel momento in cui sai chi sei sai ancora d'essere chi tu sia ed è pregevole, dico davvero, che una simile domanda nasca da ciò.
*approva*
I nomi sono variopinti; Ziba ed Etheram non sembrano della stessa radice di Nemeria e questo potrebbe dire qualcosa delle origini delle jinian... oppure sono io che costruisco teorie sul niente. In ambo i casi, si mi viene da domandarmi da dove siano venute perché poi ci menzioni che è possibile entrare nella loro società se viene concesso. Sono inclusive, però...
Andiamo avanti, alla parte dove ci spieghi tutti questi elementali u.u Da un lato è uno spiegone, passami il termine, ben fatto e qui mi divido sul ramo dell'oggettivo e del soggettivo. Oggettivamente ci fornisce una grande quantità d'informazioni, da come queste jinian vedano certi concetti fino a come li imbriglino via gli elementali, e lo fa in una scena che comunque prosegue la narrazione. Per dire, la più piccola spiegazione sulla ikaelan un po' il ritmo lo rompe. Non per molto, eh, però lo fa perché è un rigo e mezzo in cui ci viene spiegata una cosa. E' vero che la narrazione lo permette ma mi accorgo che già sto andando sul soggettivo. Non amo le spiegazioni, comunque quelle così dettagliate e precise, preferendo invece gettare frammenti di vetro da ricomporre se uno è attento altrimenti non capisce, però è la mia visione e non posso legittimamente segnartela come una critica; funzionare funziona e lo fa bene.
Personalmente non approvo troppo il metodo ma riconoscendogli che è comunque discreto, nonché fasciato della relazione tra Etheram e Nemeria, dico che è comunque una veramente apprezzabile fonte di loro su questo tuo nuovo mondo. 
Dice "aspirante jinian"... quindi possono fallire queste prove e poi? Poi che succede? Vivono come pariah, sono allontanate oppure sussistono come un gradino intermedio nella società? 
Ed il fatale "andrà tutto bene" è stato pronunciato. Etherma, te la sei andata a cercare, però...
La descrizione del caos fuori dalla tende è pregevole; un po' calma ma permette d'avere questa panoramica, in una situazione comunque diversa dalla nostra, che rende il senso di ciò che sta succedendo. La narrazione procede rapida, non velocissima e non rallenta, il che secondo me aggiunge un certo senso di sogno. 
E' come se Nemeria se lo stesse immaginando ma non è così.
Uomini cattivi...? Il maligno è negli occhi di chi osserva ma ognuno è l'eroe del proprio fronte, si dice. In più... se sono invisibili e molta gente le considera semplici leggende e per vederle serve una dote magica peculiare, questo attacco non potrà essere una semplice scorreria. E' anche a cavallo, il che è tatticamente peculiare nel deserto. Molti reparti usavano cammelli, più lenti sul piano ma meno esosi in termini di risorse, tranne quando occorreva sferrare proprio l'attacco preciso e puntato. A quel punto si passava ai cavalli perché più rapidi, capaci di scalciare.
Quindi l'attacco è mirato, da qualcuno che sa benissimo E puntato precisamente a loro. Per quale motivo? 
Comunque ecco che il panico cresce e questa volta si fa frenetico. Questo mi è piaciuto, aggiunge una profondità al tratto prima che ho detto più tranquillo cioè quella della crescita graduale. Non è esploso sin da subito ma l'hai fatto emergere gradualmente così da renderlo attuale, concreto.
*invia un carico di onore*
L'aspetto dei predoni è scenografico, fenomenale. No, davvero: sul loro stile nulla da dire se non un grande complimento al disegno che mi hanno fatto venire in mente. 
Alla corsa per il portale il panico finalmente esplode! Eccolo qui, un climax che si è fatto attendere il giusto e apre alla calca, l'onda in cerca di salvezza e riparo. Quante cose, però, che sanno fare queste jinian!
E finisce il capitolo con questo soffio di vento. Ho apprezzato che Nemeria non abbia combattuto ma sia fuggita, che appunto la rende realistica come può esserlo una persona che davanti al "combatti o fuggi", non addestrata, sceglie il fuggi.
Nel complesso? Un eccellente primo pezzo, che letto completo e non a pezzi sembra meno lungo di quello che è perché davvero molto fluido. Si, ti ho fatto una sorta di critica sulla spiegazione ma come ho detto è comunque fasciata nella narrazione E ha lo scopo di spiegarci qualcosa, che torna utile quando Nemeria si fa soffiare via.

Penso che la bandierina verde sia più che meritata u.u
Spero che il commento ti faccia piacere! :)

 

Recensore Master
21/05/17, ore 18:42

Ciao, eccomi qua finalmente!
Inizio col dire che ho messo subito la storia tra le seguite perché il capitolo mi ha davvero colpita.
Mi piace l'intesa che c'è tra le due sorelle all'inizio della scena, la notte precedente l'attacco: sembra siano davvero due sorelle, invece non lo sono e questo è molto bello. Si potrebbe parlare di amicizia, ma c'è molto di più in quanto ho notato una vera e propria voglia di prendersi cura l'una dell'altra. Credo che Nemeria porterà nel cuore fino all'ultimo il desiderio di vendetta.
Mi è piaciuto molto il passaggio tra le due situazioni: la prima di assoluta calma, tanto che Etheram può permettersi di andare a zonzo durante la notte, e la seconda completamente ribaltata. Mi ha stupita perché non me l'aspettavo, non ho nemmeno letto l'introduzione per non rovinarmi nulla, sono sincera.
Mi è piaciuto un po' tutto, soprattutto la "scala gerarchica" che comprende anziane, sacerdotessa e così via. La sua figura me la sono immaginata bellissima nella mia testa, molto artistica tra drappeggi e tatuaggi, non so perché ma molto Disneyana dei tempi di Witch, non so se hai presente.
La fuga è stato il climax e ho visto Nemeria cambiare repentinamente da un momento all'altro, il che mi ha fatto piacere. Ma soprattutto, dov'è andata a finire? E questa improvvisa presa di coscienza? Da dove viene?
Ho ancora delle domande a cui rispondere, per questo continuerò a leggere la storia, considerato anche il fatto che mi piace molto la scelta delle parole e i periodi. Anche le descrizioni a mio parer sono perfette, riesci a cogliere nel segno e a dare un'immagine molto chiara in testa.
Sono molto curiosa di leggere il resto!
A presto!

- A.

Recensore Master
03/04/17, ore 23:38

Questa storia è veramente molto, molto affascinante.
E' un fantasy, ma un fantasy mistico, direi. Di certo non il tipico mondo alla Tolkien, per intenderci, e, sebbene io ami quel tipo di ambientazione classica, amo ancora di più una tale esplosione di fantasia! Solo nel primo capitolo c'è l'introduzione a questo scorcio di mondo un po' particolare, questo villaggio magico, mistico, appunto, dove tutto ruota attorno alla natura, ai quattro elementi. Nonostante sia scritto in terza persona (io prediligo la prima), tu sai narrare in un modo unico, coinvolgente, e questo è meritevole, davvero. Ho conosciuto già diversi personaggi, ho avuto modo in pochissimo tempo di affezionarmi a loro, alla sorella, che poi muore... cioè, ci sono rimasta davvero male! Avevo già deciso che fosse il mio personaggio preferito... e niente, boom così T.T
La seconda parte del capitolo, l'attacco, è stata bellissima, da cardiopalma. Uno dei miei più grandi limiti sono le scene d'azione. Forse ho uno stile troppo "da introspezione", così mi trovo in seria difficoltà a renderlo veloce e immediato, come dovrebbe essere per le parti, appunto, d'azione. Ti invidio tantissimo questa capacità, davvero. Lo scontro è stato magnifico, descritto bene... cioè, assurdamente bene. Hai un'ottima padronanza del tuo stile e della narrazione in generale, questo si vede e si percepisce. Da fuori sembra cosa da niente, ma so che in realtà dietro c'è molto lavoro, impegno e soprattutto studio, esercizio. E' una cosa che ammiro, e tu, mia cara, sei bravissima.
L'unica cosa che vorrei segnalarti è l'impostazione dei dialoghi (gestiti benissimo). Tu hai scelto di usare i trattini (si chiama trattino medio spaziato, in realtà, o emdash), piuttosto difficili da gestire e molto diversi come regole rispetto alle caporali o ai doppi apici. Il modo in cui li impieghi tu non è molto corretto. Se vuoi, ti giro un prospettino molto utile che può aiutarti :)

Metto la storia tra le preferite perché è oggettivamente una delle più belle che abbia letto su EFP negli ultimi tempi. E la continuerò, questo è certo.

Un grande abbraccio,
Shadeyes

Recensore Master
27/03/17, ore 23:13

Eccomi qui, dato che sto per finire internet recensisco i capitolo tutti insieme. xD
Allora iniziamo, questo primo capitolo mi è piaciuto tanto. Devo dire che lo stile è davvero ottimo, scorrevole e leggibile.
La punteggiatura va bene.
Ottimo lavoro.

Recensore Junior
17/03/17, ore 11:15

Carissima,
eccomi qui per lo scambio libero.
Procederò in maniera il più metodica possibile, analizzando stile, trama, intreccio e trattamento; permettimi prima di farti i complimenti, però, perché la tua scrittura è davvero avvincente e mi ha in più punti emozionato. Ho letto per amore della lettura, e non con l'idea di recensire, e infatti adesso devo mettere in ordine i pensieri dopo le meravigliose immagini ed emozioni che mi hai lasciato.
Ciò detto, si incomincia!

STILE
Sto avendo molta fortuna, in questa mia esperienza di recensore; la gran parte dei testi che mi capita di recensire possiedono un buono stile, quando non ottimo, e tu sei certamente fra questi ultimi casi per maturità e ricchezza.
L’inizio è estremamente suggestivo; le immagini che evochi, i colori, la luce traspare dalla narrazione sono una parte integrante del fascino del racconto. La tua prosa è innervata di elementali e di fiamme come le scimitarre ed i tatuaggi delle tue sacerdotesse guerriere.
La cosa che mi ha colpito di più è la trama emotiva, la grande poesia che trasuda dalle tue descrizioni; si avverte una partecipazione, da parte della voce narrante, che prova pietà, tenerezza e passione per il mondo che anima con le sue parole, e li comunica al lettore.
Nella seconda parte del testo, a volte c’è qualche piccolo refuso e qualche relativa che appesantisce leggermente la prosa ma sembra il fruttp di una scrittura che tenta di tener dietro alle immagini e alle emozioni, e anche se l’ho notata non mi ha infastidito.
Per il resto, ti scopro la prima scrittrice di fantasy che mi abbia preso, dopo grandi nomi come Tolkien, Sapkowski o Le Guin (mi hai fatto pensare molto alla Le Guin, infatti, perché il linguaggio è terso, piano, ma rivela un’ottima padronanza del vocabolario e una capacità di descrivere con termini propri e con grande acutezza antropologica. Brava!

TRAMA e INTRECCIO
L’idea degli elementali e del loro controllo non è nuova; però, l’hai raccontata con tanta sapienza che non ho mai pensato “bah, banale”.
Come dico sempre, esprimersi sulla trama dal primo capitolo è difficile; posso però dire che, seminalmente, ci sono tutti gli ingredienti di una bellissima avventura.
Ci sono molti elementi che suscitano curiosità. Di alcuni abbiamo risposte, circa chi siano le Jinian, circa la complessa antropologia che emerge dalle descrizioni (l’ordinamento tribale, il posto degli umani all’interno della comunità, l’importanza dell’educazione, il rapporto con il mondo per ciò che concerne aspetti molto più concreti e prosaici come gli scambi commerciali e le contrattazioni al mercato, il mondo degli affetti e delle relazioni, la fuga dall’ingerenza umana). Ma intuiamo che c’è ancora molto da sapere (da dove viene il potere che consente alle Jinian di aprire portali? Quanti altri portali esistono, dove conducono, come funzionano, portano ad altre dimensioni o solo in altri luoghi della terra?) e che, al contempo, forse non riusciremo mai a sapere di più su tutto ciò che ci ha incuriosito, perché il mondo delle Jinian è minacciato dagli uomini e dai misteriosi predoni assalitori.
Un plauso alla bellezza dei costumi e alla divisa indimenticabile dei nemici, manti neri, maschera candida e una sola goccia rossa che ricorda le Lacrime della Madre (fanatici religiosi, forse? Chissà?) un altro mito che echeggia nella narrazione e dona profondità all’ambientazione.
Circa l’intreccio, il primo capitolo espone gli accadimenti in modo sequenziale, eppure termina con un denso cliffhanger e inizia con un piccolo (o grande?) mistero: dov’è stata Etheram? I suoi spostamenti hanno qualche relazione con l’attacco?
Ho apprezzato anche il transito da scene di quiete domestica (l’amore fra due sorelle, le piccole gelosie fra scolari) e il massacro delle Jinian, un transito che lascia frastornati e terrorizzati quanto deve essersi sentita Nimeria.

TRATTAMENTO
Ottimo. Ottimo perché Etheram emana un fascino irresistibile, nella sua solitudine, nella sua passione per quei meravigliosi disegni che sembra di vedere mentre apre anche per noi il suo misterioso quaderno di schizzi.
Ottimo perché l’affetto e la fascinazione di Nimeria per una sorella così unica e sfuggente come l’aria ci fa sentire a casa nella tenda dai vivaci colori e rende ancora più triste il distacco, forse per sempre, dalla guerriera dai capelli sempre più bianchi.
Ottimo perché riesci a descrivere l’alchimia degli elementi e il senso di sacralità e magia attraverso le parole e i gesti: l’ambientazione è vista con gli occhi dell’amore, della riverenza, dell’orgoglio. Geniale la paura del cambiamento di Etheram espresso da Nimeria, che cita le parole della maestra senza sapere cosa significhino, ma consapevole che la magia scaverà un solco fra lei e la persona che più ama al mondo.
Ottima, e umana, la fuga di Nimeria che sa di dover cercare il piccolo Rakhsaan, ma non riesce a farlo perché ha paura del suo inseguitore (tra l’altro, bellissimo il sorriso di sangue intagliato nel collo della povera Hediye).

Che dire? Ti rileggerò presto, ancora tanti complimenti,
Noruard.

Recensore Master
05/03/17, ore 09:45

Eccomi, ce l'ho fatta! Davvero un bel capitolo, come esordio di questa storia originale cattura l'attenzione e incuriosisce.
È ben scritto, mi piace il tuo stile: è descrittivo ma mai troppo pesante. Riesci a dare una chiara idea degli ambienti e dei personaggi che stai descrivendo ed è come vederli.
L'inizio, con le due sorelle, è molto dolce: Nemeria è giovane e insicura, ma nello stesso tempo desidera diventare come Etheram, mentre la sorella maggiore la rassicura e la abbraccia.
Ma dopo tanta dolcezza, ecco che tutto cambia e inizia una vera e proproa battaglia. Mille domande sorgono spontanee: chi sono questi predoni? Come hanno fatto a trovare la tribù? Cosa vogliono da loro? Sicuramente il prosieguo della storia fornirà tutte le risposte.
Complimenti :)

Recensore Master
24/02/17, ore 10:33

Himeeeee!
Scusa scusa scusa se passo solo adesso, perdonami davvero :( purtroppo avevo il computer in riparazione e solo oggi mi è ritornato… e dal cell le recensioni non le faccio mai perché sono impedita e mi si cancellano appena ho finito -.-
Grazie per aver pazientato… non è da me far attendere così la gente.
Ma ora… ora partiamo. Allora, come inizio mi è piaciuto veramente tanto: ormai sono stata abituata da “Slayers” alle tue splendide descrizioni, quindi non mi dilungo molto su quanto mi sia piaciuto il modo con cui hai descritto Etheram e la sorella, a partire dai capelli della prima fino ai loro poteri;
mi soffermo invece molto sull’atmosfera arcana della narrazione… perché l’adoro, l’adoro alla follia.
Ho una passione veramente forte per le storie ambientate in tempi arcani, all’inizio della storia dell’uomo oppure in luoghi dove domina la Natura: niente artifici troppo complessi, semplicità di villaggi, gli Dèi che sono il Sole, la Luna, la Madre Terra… la nascita delle prime città e delle istituzioni, il legame ancora forte con il mondo naturale. Sarà anche la mia passione per tutto ciò che è molto, molto antico a farmi sospirare, ma non posso farci niente, quando mi accorgo di leggere storie del genere non ragiono più *^*
Anche il rapporto tra Etheram e Nemeria è bellissimo: complicità, protezione, saggezza. Si vogliono bene e si vede tantissimo, credono l’una nell’altra e sono così… sono così carine <3
Mi verrebbe da coccolare Nemeria, lei che si sente così inferiore agli altri… ma sono sicura che sua sorella lo fa adeguatamente :)
E come hai descritto gli elementi… non ho parole dalla bellezza. Io ci sarei riuscita solo a prezzo di tanti sforzi, invece sembra che ti siano venuti così naturali… brava, brava davvero, non finirò mai di dirtelo.

Bene, e dopo un inizio abbastanza tranquillo anche se un po’ turbato da Nemeria che si sente meno forte rispetto ad altri, arrivano i veri problemi.
Predoni che non hanno niente di umano, solo le sembianze, e donne che pur essendo maestre nella magia elementale vengono sconfitte e trucidate; la sicurezza e le leggi che finora avevano governato questo mondo vacillano, e ci saranno cose da comprendere, cose da cercare e sapere, e un mondo intero da rinnovare e rifare.
Per fortuna le descrizioni della morte non sono troppo cruente: dure, certo, ma non si indugia nei particolari più macabri, neanche con la morte di Hediye, che naturalmente è la più sentita proprio perché è vista dagli occhi della povera Nemeria.
Mi dispiace per lei, tantissimo: ha perso le sue certezze e non è così sicura di sé da poter combattere e vincere… almeno per ora. Ma forse qualcuno potrebbe aiutarla? La sua strada sembra tracciata in un luogo che nessuno aveva mai prima considerato, e sarà interessante vedere come questo suo viaggio tra la luce e il buio si svilupperà.
Nota: il ciondolo della Luna e i suoi poteri. Awww, da grande amante della bellissima regina della notte non posso che attendere sviluppi su di esso *^*

Alla prossima!
Seguirò questa storia con interesse, mi hai intrigato <3


Un bacio,
tua Manto

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