Eccomi di nuovo a commentare questa bellissima fanfiction che di capitolo in capitolo, mi piace sempre più :). Ho letto il terzo e il quarto capitolo tutto d’un fiato. Ti rinnovo i miei complimenti per il modo di narrare le vicende, per l’originalità della trama, per la caratterizzazione veramente brillante dei personaggi, per come riesci a far emergere le loro sensazioni, sentimenti, pensieri e a trasmettere emozioni. Haruka e Giovanna questa volta sono “Special Guest Stars”, appaiono poco, visto che la storia è incentrata su Michiru, ma, le volte in cui Haruka e Michiru parlano al telefono, nonostante le poche battute che si scambino, sono dolcissime e sino ad ora mi hanno “ teneramente scaldato il cuore”, si capisce quanto si amino.
Haruka ha una pazienza veramente infinita…sfido chiunque, per quanto sia realmente innamorato/a del proprio/a compagno/a ad accettare la partenza “improvvisa” della persona che ama, senza sapere dove si trovi, riuscendo a farsi forza e a sostenere (se pur solo dialogando al telefono) anche il partner che, come nel caso di Michiru, è “fuggito/a” per affrontare i “demoni del proprio passato”. Mi piace molto il rapporto di amicizia ed empatia che si sta creando tra Michiru ed Ami e che spero possa aiutare la prima a superare la crisi interiore che sta vivendo e che la fa soffrire tremendamente.
Di capitolo in capitolo sta emergendo il passato di Michiru, le violenze subite e la cosa che mi ha colpito nel quarto, è che Michiru, nonostante TUTTO quello che ha dovuto subire da parte del padre che è la causa del suo “forzato” abbandono del violino, dice di amarlo e non prova rancore. Quando Ami (ancora inconsapevole del “vero incidente” vissuto da Michiru) le porge lo strumento musicale, si percepisce (e tu sei riuscita MAGNIFICAMENTE a far emergere e trasmettere i sentimenti, complimenti) tutto il dolore passato/presente vissuto da Michiru e questa parte del quarto capitolo, parola per parola e rigo dopo rigo, è quella che mi ha emotivamente preso di più e commossa, complimenti.
E infine, una piccola osservazione che mi fa sorridere :): leggendo “Michiru la STRANIERA”, di volta in volta, la mia mente andava alla Esmeralda del romanzo, Notre Dame De Paris di Victor Hugo (che adoro) perché anche lui, spesso, nel libro, definisce la zingara, “straniera o egiziana”, ahahah :) e mi veniva anche in mente Michiru vestita come Lola Ponce nel musical, ahahah :) |
