Recensioni per
Brother Mine
di allonsy_sk

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/06/17, ore 05:53

Sto leggendo ora questa storia è pensavo di commentare direttamente alla fine dell'ultimo capitolo pubblicato, ma arrivata a questo punto non potevo fare a meno di lasciare scritto qualcosa. Ma che capitolo strepitoso! Davvero, mi sono emozionata tantissimo, sto amando Mycroft e Sherlock, il loro ritrovato rapporto, tutto il senso di famiglia...però John Watson è entrato col botto! Mentre leggevo la scena in cui si abbracciano e John consola Sherlock mi batteva il cuore, mi ha davvero coinvolta tantissimo. Hai anche inserito una certa dose di umorismo che alleggerisce un po' la situazione. Il tutto è stato reso perfettamente. Mi sono anche piaciuti Sherlock e la piccola Rosie, veramente molto molto teneri. Continuo con la lettura, per il momento sono soddisfattissima, sono molto contenta che hai inserito questa situazione in questo punto della storia, è perfetta così. Sono curiosa di leggere il seguito!

Recensore Master
01/03/17, ore 00:00

Procedendo nella tua storia, si scopre progressivamente uno Sh più riflessivo, più saggio, dalle spigolosità caratteriali smussate e rese meno taglienti dalle vicende che hanno reso difficile il suo stesso riuscire a vivere: lo scontro con Moriarty, la necessità di sparire per lungo tempo, ingannando John con un finto suicidio, il ritrovarlo, poi, in procinto di sposarsi, l’uccisione di Magnussen, la morte di Mary per proteggerlo, la scoperta di Eurus e del vero volto di Barbarossa, la sua tossicodipendenza… Per questo sei perfettamente in linea con lo Sh della quarta stagione, anche se avremmo voluto ritrovare, accanto alla sua neonata umanità, il tuo John e non quello un po’ sbiadito, almeno a me è parso così, che abbiamo visto. Perciò, anche per questi motivi, seguo volentieri la tua storia, oltre al fatto, come mi pare di averti ribadito più volte, che mi piace molto il tuo modo di scrivere. Particolarmente piacevole la prima parte del capitolo, mentre è più forte dal punto di vista emotivo la seconda, telefonata compresa. A proposito dell’inedita coppia Sh e Rosie, hai ben costruito quel rapporto: io non amo molto le “parent!lock” in quanto, a volte, i caratteri dei personaggi, soprattutto di Holmes, sono stravolti da una valanga di momenti iperglicemici e poco credibili, in cui al consulting si appiccicano tenerezze e comportamenti troppo “materni” con i bambini, di solito la figlia di John. Secondo me hai ben sviluppato quegli attimi, che ho gustato in TST, nei quali Sh è alle prese con la bambina che si relaziona con lui tirandogli addosso un pupazzetto, mentre egli si rivolge a lei quasi come fosse un’adulta. Questo è uno Sh credibile, un po’ goffo e incapace di trovare un linguaggio più adeguato per i bambini(“…Ma non svegliamo tuo padre. Voi Watson avete la miccia corta…"), ma dai gesti spontanei pieni di tenerezza e di affettuosa emozione (“…accenna un frigno che Sherlock soffoca nello stringersi del suo abbraccio…”). Come ho scritto sopra, però, per noi croniche “johnlocker”, è l’ultima parte di questo capitolo che si è rivelata una vera consolazione per l’anima. Hai moltiplicato la bellezza di quell’abbraccio, visto in TLD, facendolo diventare, concretamente, quello che ci aspettiamo e cioè, finalmente, il ponte proiettato nel futuro di quel legame così unico.

Recensore Master
28/02/17, ore 14:21

Ammetto senza vergogna che non mi aspettavo una svolta simile, non ora comunque. E se da un lato mi lascia stupita, dall'altro mi pare di star capendo che questa storia è una giostra continua di emozioni. L'uso del narratore esterno in questo senso di dà maggior libertà di muoverti fra più vicende e personaggi. Personalmente ritengo che, se gestito male, sia un po' dispersivo perché si corre il rischio di sfilacciare la trama. Tu però sei troppo esperta per cadere in tranelli del genere. E infatti fino ad ora la storia stupisce ed emoziona, come fa sempre. Ma da te non mi sarei aspettata niente di diverso.

Sherlock e Rosie, che lui chiama "Watson" (e mi piace tanto il fatto che la chiami così) sono un amore, sono la dolcezza. Davvero. E mi piace il fatto che tu abbia inserito momenti fra loro, è una delle cose che della quarta stagione mi è piaciuta di più. Tu dai al tutto una tua impronta, com'è giusto che sia. Adoro come lui le fa discorsi seri e come lei lo ascolta, hanno io credo un modo tutto loro di parlarsi. E Sherlock ne ha uno personale di amarla, e credo che si rasenti l'amore totale e assoluto. Mi piace, sì e mi convince anche. Dall'altra parte ci sono Sherlock e John, che si infilano con un loro rapporto ormai rodato alla perfezione, ma che non è ancora sfociato nell'amore fisico. Accade qui e sembra che entrambi non aspettassero altro, anche John che "non è gay". La maniera in cui succede è deliziosa, con questo Sherlock distrutto dalla propria famiglia e che si sente forse anche un po' responsabile, anche se non dovrebbe. Con la madre che gli fa pesare anni di decisioni da cui son stati esclusi (come se la colpa fosse anche di Sherlock!). Tutto gli crolla addosso, perché era naturale che accadesse. Ma è bellissimo che ci sia John dietro a sorreggerlo.

Insomma, questi abbracci sono "La vita".
Alla prossima.
Koa

Recensore Master
27/02/17, ore 12:20

Perdonami inanzi tutto l'abissale ritardo con cui commento; davvero non credevo mi sarei persa qualche capitolo per strada e... invece l'ho fatto. Well.
Questo capitolo è di una gioia/calma/tenerezza(?) incredibile, una sorta di buon tempo prima dell'alluvione. Mi piace sempre come riesci a mantenere perfettamente IC i personaggi, le loro interazioni e comportamenti. Me li vedo dinanzi e penso proprio 'sì, in questa circostanza potrebbe dirlo davvero'. 
Sherlock e Rose sono bellissimi e il modo in cui fa di lei una 'degna ascoltatrice' un po' come suo padre mi ha fatto una dolcezza immane; oltre ciò ho apprezzo tanto i dialoghi con John, ribadendo che lui è la sua famiglia e che ora lo è più che mai. (Nei momenti buoni e nei momenti meno, John era accanto a lui da quando lo conosce e glielo ha permesso). Mi piace la 'morbidezza' (davvero non potrei trovare un termine più appropriato? Va beh) con cui si incomincia questa relazione: le parole non dette, altre che sono troppe, la manifestazione del sentimento attraverso significativi abbracci e gesti leggeri. Pervade una sorta di 'palla di vetro' in cui questo nucleo familiare sembra protetto e fuori dalle intemperie che li hanno afflitti poco tempo prima. Anche la chiamata a Mycroft perde un po' di quel dolore e ansia, grazie alla vicinanza dei due Watson.
Il capitolo di Eurus l'ho trovato splendido poiché spiega platealmente che, ogni cosa accada, ogni precauzione che sarà presa, lei ne uscirà vittoriosa per merito della colpa; è... raccapricciante questa verità.

Alla prossima e ancora complimenti,
Giò.