Ciao! Dopo circa mille anni, secolo più, secolo meno, mi decido a passare da queste parti. E il motivo del mio rimandare è alquanto buffo, in verità. Ovvero: ho una sorta di timore reverenziale nel recensire questa storia, perché l'ho letta così tante volte e la amo così tanto da mettermi in difficoltà nel doverla (e volerla) commentare.
Ricordo il momento in cui mi sono iscritta a Wattpad e, dopo aver scorso una decina di storie "consigliate" opinabili, ho visto questo titolo. E poi il fandom, e il tema trattato, e già lì è scattata la scintilla. Io ho un profondo debole per le storie di guerra, quindi mi ci sono tuffata a capofitto. Non sono rimasta delusa: ricordo perfettamente come, dal primo all'ultimo capitolo, io non sia stata capace di staccare gli occhi da ciò che stavo leggendo. Arrivata alla fine, l'ho riletta, con più calma, e ancora non mi capacitavo di quanto mi stesse piacendo, e di quanto mi avessero toccata le tue parole. Ti lasciai un commento a caldo e sconclusionato, all'epoca, che non esprime nemmeno un decimo delle emozioni che mi hai trasmesso, un po' perché quando una cosa mi piace da impazzire non sono in grado di commentarla come vorrei, un po' perché Wattpad, col suo limite di caratteri, mi ha frenata molto. Ma qui non ho limiti... quindi spero che sopporterai la mia prolissità, visto che ognuna di queste storie ha lasciato un piccolo segno dentro di me (e non sto esagerando).
Che si tratti del malinconico addio all'alba della Liberazione di Parigi, o del crepuscolo precedente la Battaglia di Bunker Hill, o di una notte inquieta segnata dall'orrore della Guerra in Afghanistan, non c'è stato un momento in cui non mi sia sentita legata a doppio filo con l'anima e le emozioni di Cassian. E in ognuna delle manifestazioni d'angoscia del nostro Ribelle, Jyn è sempre la speranza, il barlume di luce che fa capolino tra le nubi coi suoi occhi limpidi. Jyn è salvezza, ma è anche forza e supporto; non è una compagna passiva, ma infiamma attivamente i sentimenti di Cassian e, quando non può combattere al suo fianco, combatte comunque con lui per gli stessi ideali. Amo il modo in cui hai trattato la sua figura, dandole questo ruolo salvifico e senza però mai strumentalizzarla o svilirla. Questa è la Jyn che combatte con le unghie e con i denti a scapito della sua stessa vita, e che dona speranza a chi va avanti.
Credo che la storia che più mi ha annodato il cuore, letteralmente, sia stata quella sulla Guerra civile spagnola. Non ho letto quella particolare saga di Zafòn, ma ho visto Il Labirinto del Fauno e la scena da te descritta me l'ha ricordato terribilmente, mettendomi i brividi per l'efferatezza umana. Il passaggio "incriminato" del mio cedimento, è quello in cui Cassian si perde nel suo anelito di speranza, pregando che Jyn sia viva, di poter morire nei ricordi che ha di lei. È un passaggio che esprime un concetto che potrebbe essere scontato, ma lo fa con un'intensità tale che mi ha annichilita, ed è allo stesso tempo carico di un sentimento d'amore talmente forte da strabordare dalle tue parole. L'ho amato, semplicemente, senza mezzi termini.
Così come il notturno a Charlestown, con quelle allodole che smettono di cantare in attesa della guerra, e le chiacchiere nervose di soldati consci di ciò che hanno da perdere – e Jyn è lì, è sempre lì, a guidare i pensieri di Cassian e il suo desiderio di vita.
Nonostante in più di una storia lasci il loro destino all'incertezza, come in quest'ultima o in quella di Parigi – splendidamente malinconica – sono contenta che tu abbia scelto di chiudere la raccolta su una nota positiva, con un universo in cui, dopo la vittoria, è dato a Cassian e Jyn di trascorrere il resto della loro vita insieme, liberi di rincorere i loro sogni e amarsi – e forse, come dice il padre di Cassian, è la stessa cosa. È stata un balsamo per il cuore, anche se, come ti ho detto, ogni singola storia mi ha emozionata nel suo proprio modo. E ogni volta che rileggo la raccolta (cosa che faccio di tanto in tanto, quando mi va di spezzarmi il cuore sul fato ingiusto di loro due), trovo qualcosa che non avevo trovato prima, o mi lascia un'impressione diversa dalla lettura precedente.
Concludo, prima che tu chiami la postale, che ho di nuovo detto troppo poco, pur avendo detto troppo. Ci sono delle storie che si legano all'anima, e se trovarle tra le pagine di un libro è difficile, trovarle tra quelle digitali lo è ancor di più. E sono contenta di aver trovato la tua.
Grazie per averla scritta e avermi regalato così tante belle letture ed emozioni attraverso la tua penna ♥
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