Dunque, stavo casualmente facendomi i fatti miei su EFP quando, frustrata per la scarsissima quantità di fanfiction su una delle mie due OTP e desiderosa - non so neanche io per quale assurdo motivo - di mettermi a recensire qualcosa, tadan-tadan capito sulla tua raccolta. Da qui in poi la mia mente si è obnubilata completamente. Sono esattamente le 01.15 e sto morendo dal sonno, ma volevo che tu sapessi che l'unica cosa di cui c'è da incolparti è il fatto che tu non possa continuare questa collezione di piccole perle e non possa sforare oltre il 7° capitolo perché te lo giuro, se non avessi trovato questo progetto della "shin soukoku weeks", avrei perso totale fiducia in questa distinta specie che siamo noi umani e mi sarei arresa all'idea di non poter avere balsamiche iniezioni di fluff, angst, slice of life, AU - chi più ne ha più ne metta - italiano sull'AkuAtsu.
Ma basta con i giri di parole.
Cominciamo a recensire davvero.
Io, di base, sono una persona che ride molto: rare volte forzatamente, numerose altre mi sbellico in una maniera tale da far tremare le pareti di casa mia. E quest'ultime avvengono perlopiù quando leggo, che siano semplici e pure fanfiction o veri e propri libri. Non credo che una fic - che sia una raccolta o meno - sia riuscita mai a cavarmi così tante risate di bocca. Ma non è perché abbia la ridarella connaturata, quello c'entra ben poco: ho riso di cuore perché sei riuscita a farmi ridere. La cosa poi che mi lascia ancora più impressionata - e contenta - è che la raccolta ruoti attorno alla mia OTP. E, diciamocelo, il fandom italiano di Bungou Stray Dogs merita molta più roba - dalla più candida e genuina delle storie a quella più licenziosa e spinta - su questi due piccoli, preziosi bambini.
Il tuo stile si addice perfettamente a quello che racconti, comico e leggero quando descrivi scene pensate a suscitare ilarità, intenso e spiegato quando invece ti premuri di delineare quelle con maggior drammaticità e espressività. Altaleni queste due tipologie di atmosfere dosandole il giusto, senza caricarle di parole eccessive o asciugandole di necessarie, conservando comunque un'impronta che è solo tua. Ti dirò, mi susciti forte invidia a livello sintattico-morfologico.
Apprezzo inoltre il fatto che tu abbia deciso di puntare tutto sul punto di vista di Ryunosuke. Forse sarò influenzata fortemente dal fatto che sia uno dei miei fictional character preferiti, ma penso che lui, più di tutti, abbia bisogno di esteriorizzare emozioni - anche se per mano di un autrice come te - che tiene recluse in un cantuccio della propria anima e mi piace l'idea che alcuni concetti - come quello dell'amore - li introietti di malavoglia, riconoscendoli mano e mano e imparando a convivere e a misurare i suoi gesti nella vita quotidiana in base a essi.
Insomma, mi piacciono gli tsundere. Non tutti, solo lui, piccolo patatino.
Sarei deliziata se un giorno, così per diletto, ti volessi mettere a scrivere una long su loro due. Naturalmente, è solo una proposta, nessuna forzatura... *prende il lanciafiamme sulla sinistra, glielo punta in faccia, sorriso stile Dazai, la incita amorevolmente a scrivere*.
Ahem! Scherzi a parte.
Non trovo al momento critiche da rivolgerti e non credo le troverò sull'ultimo - devastante questa consapevolezza - capitolo.
Comunque, toglimi una curiosità: perché hai deciso di chiamare questa piccola raccolta "the various fragrances of tea"? No perché di tè ancora non ne ho trovato traccia.
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E mi resi successivamente conto, dopo aver già postato la recensione, che l'ultimo aggiornamento risale al vetusto mese di marzo.

E caddi come corpo morto cade.

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