Certo che tu non deludi proprio mai mai mai.
Ahahahahahahaha, è stata epica, davvero. A partire dal titolo. La sequela di mutande regalate da Sakura a Madara grazie ai diabolici consigli degli uomini di Konoha mi ha sdraiata. Adoro quanto riesci a esaltare le caratteristiche dei personaggi mettendole un po' in ridicolo... Sasuke coi poncho e le collanine da bancarella è impagabile, come la schizofrenia delirante di Sakura. Cioè, cantava "it's raining dresses". Davvero, ma te le sogni la notte? E poi si improvvisa Giulietta, affacciata al balcone. E se la ride Sakura, adesso che ha trovato un marito abbastanza cazzuto e pazzo quanto lei, abbastanza da non frenarla nei suoi exploit di delirio furioso ma tenerle testa. Sa tutto così di casa, di quotidianeità, di pane caldo sfornato la mattina, di Susano'o che rimbocca le coperte a Sarada prima di distruggere nuovamente casa...
Senti, a me la coppia Sasuke e Sakura non ho ancora capito quanto piaccia o non piaccia. So solo che un giorno vorrei provare a scrivere una ff su loro due, cercando di dare un -mio- senso a questa canon, e rendendo giustizia anche alla Sakura che sta con Sasuke, e non facendo fare così la figura dello stronzo al Sasuke che sta con Sakura. Insomma, a volte sento il bisogno di riscrivere il finale del manga, restando in quel tracciato ma dando un senso. Perchè condivido il tuo punto di vista: per come l'ha messa Kishi, Sasuke e Sakura insieme sarebbero uno stillicidio emotivo. Lui non riuscirebbe a superare i blocchi che ha, e scapperebbe alla prima difficoltà. Lei vivrebbe reprimendo se stessa, sfogando poi la frustrazione tutta insieme e facendosi del male. Voglio dire, Kishimoto li ha proprio voluti distruggere. E mi sembra così plausibile il tuo scenario, anche se reso in chiave comica, così naturale... Sasuke che se la da a gambe, Madara che arriva a incasinare -apparentemente- la vita di Sakura, e però alla fine si prende invece cura di lei. Perchè lui ce la può fare, a non scappare, ad affrontarla e a costruire qualcosa che sia basato su un confronto. Oooooook, lo so lo so che è comica, che non devo fare i pipponi introspettivi, però io anche nelle tue storie più comiche continuo a vedere questa tenerezza che ci metti. I pensieri di Madara su Sarada sono stati dolcissimi: lui che deve sempre fare l'orso bruno della situazione, dicendo che neanche si ricorda come si chiama, ma intanto ha preso lei e la madre a vivere con sè, accudendole, donando loro amore. Come è stata dolcissima la fine, con Sarada che pensa che dovrà andare da papà perchè quei pazzi con cui vive hanno nuovamente distrutto casa; però dice comunque, limpidamente, che è il loro malatissimo modo in cui far sfociare il romanticismo.
Lo ripeto ancora: quelle che mi fai fare non sono mai risate fini a se stesse.
Sono stata davvero super felice di poter leggere così presto un'altra flash.
Grazie <3 |