Recensioni per
Ester the Bard
di EsterElle

Questa storia ha ottenuto 45 recensioni.
Positive : 45
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/04/19, ore 17:37

Seconda Recensione Premio per il contest "La magia delle parole - II Edizione"

Ciao.
Per il secondo step ho continuato a spulciare su questo fandom e ovviamente la seconda scelta non poteva non ricadere su questa coppia, che io personalmente amo (con la vecchia generazione vai sul sicuro con me, Sirius sopra tutti).
Come avrai capito, anche quando lascio recensioni cerco sempre di dare un parere sempre strettamente personale e soggettivo ma che coinvolga un po' tutti i punti di valutazione di un testo. Ed è quello che farò anche qui (perdonami fin da ora).
Innanzitutto ho adorato la metafora sfaccettata e profonda dell'estate: estate è James Potter, in particolare il James goliardico e arrogante adolescente, l'estate però anche è anche il calore, l'affetto, l'amore. Ci sono due estati in questo testo: la prima è quella dei giochi, delle risate, della spensieratezza, delle frivolezze; la seconda è quella romantica, mista a un senso di nostalgia, un'estate lieve, delicata, dolce, perde la sua leggerezza ma acquista soavità. Questo passaggio non solo è dolcissimo, profondo e bellissimo, ma secondo me è supportato da uno stile leggero, semplice, ritmato, che perfettamente si adatta all'atmosfera, o meglio dire la crea ad hoc.
L'altro aspetto molto bello è la dualità del modo in cui hai strutturato l'inizio e la fine della drabble, ovvero quello due frasi che potrebbero essere sia un botta e risposta tra Lily e James sia un domandarsi e ripetersi della stessa Lily. In entrambi i casi, ciò che mi è piaciuto è il senso di pausa che si respira leggendo, poiché in entrambi i casi si ha una domanda che scorre a tempo reale, un corpo della drabble che invece cristallizza il tempo narrativo perché avviene a livello introspettivo e mentale, e poi si torna al tempo reale, dove si ha la risposta e in qualche modo un senso di dinamicità, perché è stata presa la decisione che mette in moto tutto. Bell'effetto, complimenti.
Passando invece ai punti che ho meno apprezzato.
Ruberai, imbratterai l’anima mia, credevo -> trovo fuori tono quell'inversione "anima mia", non adatto a un personaggio giovane e moderno come Lily e una narrazione in prima persona. Quest'inversione dona un tocco più poetico, adatto a uno stile più aulico, mi vien da pensare alle epistole dell'ottocento, tanto per fare un esempio. Insomma, una struttura stilistica che non si adatta al resto del testo.
Finite le maschere, ora lo so. -> Qui invece è l'accostamento del verbo finire con le maschere che mi stona. Capisco perfettamente ciò che intendevi, ma mi suona come se a livello sintattico mancasse una parte di frase. Sarebbe meglio dire "finito il tempo delle maschere" oppure un verbo diverso, come "Cadute le maschere" che richiamerebbe comunque un'atmosfera che declina verso altri orizzonti. Mentre con "scherzi, giochi e gare", il verbo può andar bene, perché sono azioni di movimento, con maschere non sortisce lo stesso effetto.
riposa serena vicino a te. -> Vicino io lo utilizzerei per indicare prossimità tra/con oggetti. Accanto secondo me rende più un senso di accostamento, di contatto emotivo, anche.
E poi, il difetto per me più grande, per via della mia interpretazione della coppia: e se la mia batte un poco più piano.
Non credo che Lily avrebbe ceduto per paura o perché sentiva la morte e l'età adulta e la guerra incombere, non avrebbe affrettato i tempi senza la giusta sicurezza. Inoltre per me è un po' un controsenso, visto che prima fai intendere che lei lo rifiuta per anni perché lo credeva scherzare o considerarla un altro trofeo da esporre: se Lily temeva che James la desiderasse solo per vantarsene, allora si presume che Lily in qualche modo era sempre e comunque attratta da lui; poiché, se non lo fosse stata, non avrebbe speso tempo o interesse a dare una motivazione o un'interpretazione a ciò che si nascondeva dietro ai corteggiamenti dell'altro. Ecco perché quel "batte un poco più piano" mi stona doppiamente, sia in quanto a IC del personaggio originale, sia come coerenza all'interno della drabble.
Detto questo torno subito a farti i complimenti per lo stile e per la resa della coppia, perché al di là di quella frase ho trovato bellissimo il passaggio emotivo ed evolutivo dei personaggi e della loro relazione.
La frase d'inizio mi piace perché non ha il verbo, quella virgola rende più tassativo e imperativo il senso della frase, più forte l'atmosfera che si respira. Il trattino poi mette in contrasto forte il caos della guerra e il desiderio di silenzio della protagonista: ciò che c'è in contrasto con ciò che cerca.
La prima frase del corpo centrale rappresenta sia le paure sia la caratterizzazione di James: James ruba, scherza, si vanta, gioca, con lui è tutto un ridere e un rincorrersi, impossibile prenderlo sul serio. Mi piace il contrasto tra il futuro semplice in relazione con l'imperfetto, perché crea un gioco molto elegante e fine e allo stesso elaborato strutturalmente parlando, poiché sono pensieri del passato che tu riporti come se fossero pensati nel presente. "Credevo che avresti imbrattato la mia anima" sarebbe una struttura più lineare e temporalmente giusta, ma quel gioco di verbi crea un effetto di contrasto, quasi a illudere il lettore che lui la ruberà, ma non è così.
Poi c'è la parte centrale del corpo, quella dove la struttura si accorcia di nuovo, si presenta nuovamente l'atmosfera, le sensazioni e le conseguenze della guerra, si sente l'influenza del mondo esterno che cambia influisce sui rapporti interni, nelle relazioni.
E poi c'è la seconda parte, che io trovo molto affine alla prima strutturalmente, poiché c'è di nuovo una caratterizzazione di James e di ciò che lui rappresenta per lei: James è maturo, è sicuro, protettivo, appassionato, e leale. Le sensazioni che emanano da questo secondo pezzo sono più soavi, tenere, delicate, profonde allo stesso tempo.
La "e" congiunzione posta a capo, ti rassicuro, è usata divinamente e dona allo stile forza e continuità nel punto giusto. Perché si riallaccia alla frase precedente facendo capire che il discorso e tutt'uno ma pone un unto fermo di stacco conferendo un cambio di passo tra la bellezza profonda di ciò che prova James e i sentimenti più attenuati di lei, protagonisti della frase che la "e" introduce.
Il finale è lapidario, ma denso di emozione, di una forza emotiva e caratteriale che rispecchia perfettamente la fragile determinazione di Lily.
Ho amato il modo in cui hai saputo rendere l'evoluzione del personaggio di James, che in qualche modo è quasi più protagonista di Lily. James viene mostrato in tutte le sue sfumature, anche se mai veramente presente; mentre di Lily si può seguire il conflitto interiore, le sue emozioni, il suo approcciarsi a questo amore, alla guerra, alla vita che cambia radicalmente e inesorabilmente.
Davvero, non so come dirti che ho davvero amato il modo in cui hai saputo parimenti sviluppare personaggi e atmosfera. Si respira l'avvicinarsi della guerra, il passaggio tra la gioventù e la maturità, l'evoluzione, e il tutto in una miscela di sentimenti e decisioni da prendere, tutte permeate da un senso di ineluttabilità.
Il James goliardico, ribelle, spocchioso, ridente appartiene all'era degli scherzi, della superficialità, dell'estate che brucia in fretta, e così a quel passato appartiene la Lily convinta di conoscere James e la vita, sicura di sé in qualche modo, quella che camminava a testa alta, forte, dalla risposta sagace. Il James dall'anima bella, leale e l'estate più lenta ma che allo stesso tempo di porta addosso le vesti dell'autunno, un autunno caldo in cui però all'orizzonte incombono alberi che si spogliano delle foglie, c'è la Lily insicura, più fragile, più matura, quella che ha bisogno di silenzio, di protezione, di amore, di conforto.
Il titolo poi mi piace tantissimo. Sembra richiamare alla mente un'estate denudata di tutti gli strati di vesti di seta, di addobbi, di accessori, è un'estate con indosso del cotone, morbido, avvolgente, dolce sulla pelle. Semplice. Il titolo ha quel sapore dolce-autunnale che io ho respirato leggendo il testo.
Questo io ho apprezzato in questa bellissima drabble. Complimenti.
A presto!

Recensore Master
18/04/17, ore 18:39

Quarta classificata al contest Sfida alle 100 parole – III edizione

Grammatica: 8.5/10
La grammatica è buona, c’è solo qualche svista:
la guerra - io cerco”: -0.50; il segno di punteggiatura utilizzato è errato. In questo caso va utilizzato il trattino lungo (–), non il trattino breve (-).
E se la mia batte un poco più piano, non mi preoccuperò”: -1; la concordanza verbale è errata: o utilizzi il tempo presente o il tempo futuro, dato che l’espressione si svolge sullo stesso piano temporale. Quindi, ad esempio, “E se la mia batterà un poco più piano, non mi preoccuperò”.

Stile e lessico: 6/10
Ho riletto molte volte la tua drabble e l’impressione che mi ha dato il testo è che fosse una sorta di sperimentazione di un linguaggio e uno stile più ricercati. Non credo di aver mai letto qualcosa di tuo, quindi non conosco il tuo stile e potrei pertanto essere in errore, ma qui ho notato questo “sforzo” di adeguarsi al tono della citazione che ha prodotto un risultato che, a mio avviso, non convince del tutto.
Per maggiore chiarezza, farò riferimento a estratti del testo e tratterò assieme stile e lessico, dato che questa impressione generale che ho avuto riguarda entrambi.

  • Ruberai, imbratterai l’anima mia, credevo. La terrai all'occhiello, come fiore, decorazione e lusinga alla tua vanità, ornamento di una giornata d’estate”: questo capoverso è chiaramente la rielaborazione della citazione “Ho la sensazione di aver dato l’anima mia a qualcuno che la tratta come se fosse un fiore da mettere all'occhiello, una decorazione che lusinga la sua vanità, un ornamento per una giornata d’estate”, dalla quale prendi le figure evidenziate in grassetto per incastrarle nella tua narrazione. L’incontro è stato felice, perché il capoverso citato è molto espressivo, nonché bello da leggere. Il problema subentra nel momento in cui le scelte soprattutto lessicali, nonché sintattiche, dei periodi che seguono non rispecchiano questa struttura così ricercata, dove c’è la posposizione dell’aggettivo al sostantivo (“anima mia”), l’utilizzo di un verbo come “imbrattare”, la metafora suggerita da Wilde di un’anima come lusinga e ornamento. È una struttura elegante, raffinata, in sintesi molto ricercata, per di più coerente al primo capoverso della drabble: “Lì fuori, la guerra - io cerco silenzio”, dove ometti il verbo “essere” tra “lì fuori” e “la guerra” rendendo implicito il legame e al tempo stesso facendo uso della virgola, quindi di una pausa, per imporre un ritmo lento e riflessivo al lettore (struttura quasi poetica)e dove ti avvali della lineetta e del corsivo per informare il lettore circa uno stato d’animo della protagonista – anche qui la struttura è raffinata e quasi poetica: l’assenza dell’articolo prima di “silenzio” accelera d’improvviso il ritmo, assecondando l’urgenza della protagonista.
Analizzato questo, che è il punto di partenza e quindi lo “standard” di riferimento, passo a spiegarti le espressioni che, secondo il mio punto di vista, non sono parimenti ricercate e appartengono dunque a un’impostazione stilistica-lessicale di registro diverso:
  • L’estate era già finita. Finiti gli scherzi, i giochi e le gare. Finite le maschere, ora lo so”: qui muta il registro linguistico e la sintassi è più lineare, tanto che la punteggiatura nel punto evidenziato in grassetto è meno incisiva e quindi poco convincente rispetto alle tecniche utilizzate nei capoversi precedenti. Fai uso della ripetizione – tecnica che utilizzi anche nel capoverso successivo – per ribadire il concetto interessato (la fine di un qualcosa), mentre in precedenza avevi prediletto scelte lessicali e sintattiche più incisive che non richiedevano questo tipo di escamotage. Soffermandomi sul passaggio in grassetto, “Finite le maschere, ora lo so”, a mio avviso ciò che qui non funziona è la virgola, perché “ora lo so” scandisce un passo in avanti nella storia, il momento in cui la protagonista diventa consapevole di qualcosa – dal punto di vista narrativo, “ora lo so” ha lo stesso peso di “Non capivo”, che è giustamente isolato in un capoverso. Associare “ora lo so” a “Finite le maschere” rende meno incisivo il primo e indebolisce il secondo: tu isoli “Finite le maschere” rispetto all’elenco delle cose finite, quindi vuoi che queste “maschere” abbiano un peso maggiore e specifico, che siano metafora di qualcosa di più importante, ma per fare questo è necessario che l’espressione sia quella che chiude il cerchio, ossia il capoverso, perché nel momento in cui non chiude il capoverso è meno incisiva e il suo significato ne risulta indebolito. Per questi motivi, quindi, trovo questo capoverso meno convincente dei precedenti.
  • Questa è l’estate che resta: speranza, impavida lealtà, quella tua anima bella che batte per me. E se la mia batte un poco più piano, non mi preoccuperò. Perché questa è l’estate che abbiamo: amare e sapersi amati”: il discorso generale è simile a quello fatto per il capoverso precedente, quindi non mi ripeto e mi concentro sui dettagli specifici di questo. Come si nota già dalle espressioni evidenziate in grassetto, ci sono due momenti della narrazione riassunti in un solo capoverso (“Questa è l’estate che resta/questa è l’estate che abbiamo”), che messi nello stesso capoverso rischiano di configurarsi come ripetizione e risultare nel complesso meno incisivi – non è detto che il lettore colga il passaggio avvenuto. C’è poi la ripresa di “anima mia” che in questo caso è la “sua”, di James, quindi è “quella tua anima bella”, a cui manca la posposizione del possessivo, mancanza però perfettamente colmata, e qui sei stata molto brava, dalla posposizione di “bella” che fa eco a “anima mia”. Un punto invece molto critico è dato dalla conclusione: “Perché questa è l’estate che abbiamo: amare e sapersi amati”, dove è espresso un concetto molto comune in maniera davvero molto semplice. Non è una brutta espressione “amare e sapersi amati” né è errata, ma non è coerente ai capoversi iniziali quanto a registro linguistico e stilistico: lì sei ricercata e raffinata, qui sei semplicissima, quasi banale – inteso nel senso buono di espressione molto nota nel linguaggio d’uso. Questi aspetti, dunque, mi hanno convinta meno.
  • L’anima mia è vento, James; riposa serena vicino a te”: in questo caso, non trovo che il punto e virgola sia il segno di punteggiatura migliore, perché azzera la relazione di dipendenza tra la prima e la seconda frase. L’anima della protagonista “è vento” e “riposa serena vicino” all’amato, una relazione di significato minata dalla pausa forte. Dal punto di vista lessicale, anche qui il registro è un po’ disomogeneo: si passa da “anima mia” a “vicino” a cui sarebbe stato preferibile un “accanto”.
Spero che questa lunga analisi sia stata in grado di spiegarti i punti stilistici e lessicali che mi hanno convinta meno. Passando invece ai pregi, trovo che la struttura centrata, l’alternanza tra capoversi e la suddivisione in tre blocchi separati dalla doppia interlinea siano state scelte giuste e ben gestite, che rendono visivamente la tua drabble simile a una poesia e scandiscono abbastanza bene i momenti della narrazione. Ottimi anche gli unici due discorsi diretti, isolati e in corsivo, che sono bene inseriti e chiariscono l’elemento attorno cui riflette la protagonista. Il fatto che la narrazione sia in prima persona ha fatto sì che il tutto potesse rievocare anche un flusso di coscienza, peccato per quella disomogeneità di cui ti ho parlato, perché è come se la protagonista alternasse momenti estremamente complessi ad altri sin troppo semplici per appartenere alla stessa persona.
Nel complesso il testo convince e funziona, è una lettura piacevole e sicuramente fluida, con momenti di ricercatezza scanditi da metafore e usi sintattici ben gestiti, ed è questo il motivo per cui il punteggio non è inferiore a 6/10. Non è superiore per tutti i dettagli spiegati in precedenza, che in un testo di sole cento parole assumono un peso maggiore.

Titolo: 5/5
Credo che il titolo scelto sia perfetto per la tua storia, perché ne racchiude oltre al senso anche la sensazione di sottile amarezza che lascia a fine lettura – questo senso di impotenza nei confronti di un mondo che si dà battaglia nonostante un protagonista che aspira alla pace e a un’estate perenne. Inoltre, trovo che sia anche originale e che possa in questo senso incuriosire il lettore e spingerlo, a fine lettura, a ricordare che quel titolo appartiene a quella storia. Anche sintatticamente è un titolo riuscito, perché non è una frase tronca ma al contempo necessita di un testo-contesto per essere compresa, elemento che spinge a leggerlo, questo testo-contesto. Davvero un ottimo lavoro, 5/5 assolutamente!

Utilizzo del prompt: 5/10
La citazione scelta – “Ho la sensazione di aver dato l’anima mia a qualcuno che la tratta come se fosse un fiore da mettere all'occhiello, una decorazione che lusinga la sua vanità, un ornamento per una giornata d’estate” –, malgrado sia testualmente presente e credo sia la fonte d’ispirazione del concetto di “estate” tanto presente nella storia, non è il prompt su cui è sviluppata la storia né il suo significato ha particolare rilevanza ai fini del significato del racconto. Il motivo per cui non ti ho assegnato un punteggio inferiore a 5/10 è sia la presenza “fisica” della citazione e il fatto che ad essa associ uno stato d’animo della protagonista del racconto, qualcosa che l’ha caratterizzata nel profondo e che l’ha condizionata per lungo tempo, sia l’interpretazione che hai dato a “un ornamento per una giornata d’estate”, laddove il concetto di “estate” diviene sinonimo di vita e assume un’importanza rilevante all’interno del testo. Per il resto, purtroppo, la citazione è assente: ne è assente il significato reale che vede questo protagonista tormentato dalla sensazione di aver affidato l’anima (dunque se stesso) a chi non la merita – mentre nella tua storia la protagonista ha solo immaginato questo scenario, che nei fatti non si è mai concretizzato – e ne è assente l’amarezza e la drammaticità di fondo, poiché il tuo racconto è orientato alla positività ed esprime quindi l’opposto di quanto espresso dalla citazione, il cui significato è stato in tal modo tradito. Mi dispiace assegnare 5/10, ma spero siano chiare le mie perplessità circa questo parametro.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 7/10
Ho riflettuto molto sul punteggio da assegnarti in questo parametro, perché a una lettura superficiale l’IC è pienamente rispettato e la caratterizzazione risulta convincente, mentre una lettura più attenta e approfondita rivela un particolare che, a mio avviso, contrasta con quanto sappiamo di Lily Evans dai libri della Rowling. Il particolare cui mi riferisco emerge quando scrivi “E se la mia batte un poco più piano, non mi preoccuperò”: le tue note hanno confermato la mia impressione, cioè che in questo punto intendi comunicare che Lily accetti l’amore di James nonostante sia consapevole di non amarlo ancora abbastanza; questo tratto non coincide né con quanto sappiamo della coppia né con quanto sappiamo di Lily. Dai libri Lily risulta essere una ragazza indipendente e giusta, due caratteristiche che cozzano con l’immagine di una Lily che accetta di stare accanto a una persona che non crede di amare abbastanza; quanto alla coppia, sappiamo che Lily accetta la corte di James dopo ben sei anni, quando lui è maturato, non d’improvviso perché la guerra incalza – la guerra incalza anche quando Lily e James sono al primo anno, anche al quinto quando c’è la rottura con Piton. In questo punto, quindi, trovo che Lily sia poco IC ed è questo il motivo per cui il punteggio non è superiore a 7/10 –non ho potuto non considerare che si tratta di un elemento importante della tua storia – spiega la svolta e il tipo di rapporto che unisce i due personaggi – e che riguarda la protagonista. Per il resto, trovo che Lily sia caratterizzata molto bene, con le sue incertezze che sfociano poi in amore, peccato che le ragioni di questo amore stiano più all’esterno – la guerra che incombe – che all’interno, ossia nel rapporto tra i due personaggi e nelle emozioni e sensazioni derivanti da questo. Se avessi scelto di non trattare la coppia, ma di scrivere solo di Lily e delle sensazioni derivanti dalla prospettiva dettata dalla guerra, la caratterizzazione sarebbe stata anche più convincente, perché il fulcro sarebbe stato il caos fatto di insidie, paure e dubbi di una giovanissima donna che si appresta ad affrontare qualcosa che è oggettivamente più grande di lei; l’aver invece voluto unire questo tipo di introspezione all’amore per James è stata, a mio avviso, una scelta un po’ penalizzante per la caratterizzazione (ed è ciò che ha comportato il passaggio sopracitato: Lily che accetta James malgrado il rischio che il suo amore “batta più piano”). Quanto a James, nel suo essere solo citato è IC, poiché di lui vediamo uno degli aspetti che più lo caratterizza: l’amore per Lily.

Totale: 31.5/45

Recensore Master
14/04/17, ore 10:58

Wowwww!
Ho le lacrime agli occhi. Partendo dal fatto che amo questa coppia, amo il modo in cui sei riuscita a trasmetterla... è davvero emozionante! Sei entrata dentro e hai mosso qualcosa... il tuo stile è davvero bellissimo! Loro che si amano... la scuola è finita le difficoltà avanzano, ma loro sono insieme comunque, la frase conclusiva è qualcosa di magnifico, paragonare l anima di Lily al vento è una immagine magnifica, unica ed emozionante (sono ripetitiva, lo so, ma non trovo altre parole a parte magnifica **). Il titolo, poi, racchiude tutto in sè: tristezza, malinconia, amore e speranza. I miei complimenti una drabble davvero speciale che ho trovato stupenda.
Un bacio

Recensore Master
13/04/17, ore 12:35

Ciao! Partecipo anche io a questo contest, sto leggendo le storie delle altre concorrenti per lasciare una recensione.
La tua drabble (come quelle che ho incontrato finora lo ammetto) è davvero bella. Praticamente è tutta incentrata su una metafora: l'estate appunto. L'estate rappresenta la spensieratezza della vita dei due protagonisti, la guerra incombe, la bella stagione è finita. Eppure il loro amore sarà come scudo "Perché questa è l’estate che abbiamo: amare e sapersi amati". Questa è poesia! Mi sembra di fare il commento a una lirica di Leopardi :D
Inoltre la domanda iniziale "Lo vuoi?" e la risposta finale "Lo voglio" mi fanno pensare ad una proposta di matrimonio. Sbaglio?
L'unica cosa che non mi è stata proprio chiara è l'ultima affermazione: "L’anima mia è vento, James; riposa serena vicino a te" l'immagine del vento mi da la sensazione di libertà, quindi quel "riposa serena vicino a te" mi destabilizza un attimo.
In ogni caso complimenti davvero, non è mai semplice scrivere ciò che si pensa in 100 parole.
Alla prossima
Nina

Recensore Veterano
12/04/17, ore 23:34

E' già la seconda volta che riesci a farmi amare una storia con una coppia che non prediligo! XD Hai questo fantastico potere, quindi, ti prego, la prossima volta scrivi su Ron e Hermione, così può darsi mi passi la noia che provo ogni volta che leggo una storia su loro due hahahahah 
Bando alle ciance, come ti ho già anticipato questa coppia non è una delle mie preferite, anzi! Solitamente, tendo a leggere storie dove la coppia è presente, ma viene sempre interrotta/distrutta da un qualche elemento di disturbo (qualcuno ha detto Sirius? U.U). Devo dire che hai fatto un lavoro fantastico in sole 100 parole, riuscendo a rendere la dinamica interessante anche con questo punto di vista particolare. Ciò che mi ha affascinato maggiormente è proprio l'assenza di elementi melensi (che spesso vengono associati a questi due), nonostante la questione centrale (una proposta di matrimonio). Insomma, converrai con me che l'impresa era abbastanza ardua. :D Ovviamente, c'è del sentimento in queste righe, ce n'è anche tanto: è palpabile, in ogni parola, in ogni riflessione che Lily fa, così come in ogni suo dubbio ed esitazione. E l'amore trionfa, alla fine, con il suo accettare la proposta, ma trionfa comunque con il senno di poi e con la consapevolezza che nulla è rose e fiori, che la guerra imperversa, che spesso si fanno scelte impulsive in momenti del genere, che bisogna comunque rischiare nonostante le esitazioni del caso e l'amarezza. Tanti complimenti anche per i continui rimandi all'estate e al significato metaforico che le hai attribuito. Bellissimo anche il titolo, a tal proposito. 
In bocca al lupo per il contest!

Giulia

Recensore Master
12/04/17, ore 00:15

Ciao, cara!
Partecipo anche io al contest di Rosmary e stavo leggendo le storie in gara, così eccomi qui!
Devo dire che la tua storia mi è piaciuta molto, nonostante la coppia non sia tra le mie predilette! Avevi una citazione davvero difficile ed è stato un piacere notare come sei riuscita a renderla bene nel testo, è davvero molto presente e, secondo me, centrata in pieno.
Devo farti tanti complimenti anche per il titolo, che ho trovato semplicemente stupendo, e per le varie immagini che hai usato, e che mi hanno colpita un sacco. Bellissime: "Questa è l'estate che resta", e tutto il riferimento all'anima di Lily che "batte un poco più piano" di quella di James, come a dire che lei è consapevole di amarlo meno di quanto lui ami lei, ma tra le righe ci ho visto anche tanta speranza per il futuro, per imparare ad amarlo di più (che se ci pensiamo è drammatico, vista la fine che fanno).
Davvero una bella storia, complimenti!
In bocca al lupo per il contest e alla prossima!

Un bacio,
Mary