Recensioni per
Ciò che vorresti non è mai ciò che ottieni.
di deminamylove

Questa storia ha ottenuto 112 recensioni.
Positive : 112
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/05/18, ore 11:10
Cap. 29:

Ciao Mariagiulia,
è passato del tempo ma sono finalmente tornata. Ti chiedo sempre scusa per il ritardo, ma sto male in questo periodo. Comunque oggi avevo voglia di leggere qualcosa, e ho pensato subito alla tua fanfiction visto che non venivo qui da davvero troppo tempo. Parto dall'angolo autrice dicendo che mi dispiace tantissimo che tu non l'abbia continuata per due anni, ma sono felicissima che allafine abbia ripreso la pubblicazione. Il capitolo a me è piaciuto tantissimo, come i precedenti e come sicuramente sarà per i prossmi. Te lo ripeto sempre: questa fanfiction è meravigliosa! E' profonda, piena di emozioni e di messaggi che insegnano molte cose, di riflessioni... insomma, è una storia con i fiocchi perché c'è davvero tutto. E in più tratti tematiche delicate come il fatto di ubriacarsi, di fumare e l'autolesionismo con molto tatto.
Come avevi scritto nel precedente capitolo Mary si è svegliata, e qui si capisce chiaramente che non sta bene. Come potrebbe essere il contrario, dopotutto?
"Sembrava essersi estraniata da questa realtà, puntava quelle pupille nelle mie talmente intensamente che non riuscivo a leggervi nulla, né cosa pensasse, né cosa sentisse. L’unica cosa che fece dopo qualche minuto fu distendersi nuovamente sul letto d’ospedale, iniziando a fissare il soffitto, senza dare alcun segno, e questo mi fece star male."
A me questa sua mancanza di reazioni fa davvero male, mi dispiace così tanto che si senta in quel modo. Con Demi è sfuggente, trova sempre un modo per allontanarla o con le parole ofisicamente, non le parla, non si apre e anzi si chiude in se stessa sempre e sempre di più, rifiutando di dire cosa la turba. Ovviamente questo non fa altro che aumentare il suo dolore e quelo di Demi che non sa più che fare, che la vede sprofondare e non ha idea di come poterla aiutare. Ma, ti faccio una domanda: i dottori non hanno fatto niente per lei in tutto il tempo in cui era in ospedale? Non so, farla parlare con uno psicologo o uno psichiatra? Perché di solito si fa così dopo un tentato suicidio, o addirittura si trasferisce il paziente in psichiatria. Ad ogni modo tranquilla, era solo una mia curiosità.
I giorni passano e Mary non miglioa dal punto di vista né piscologico né fisico e sembra anche che mangi pochissimo dato che dimagrisce sempre di più. Demi più avanti ha usato la parola giusta: "depressione". E' proprio questa bestia bastarda che sta inghiottendo Mary. Io soffro di tale malattia da anni e ho dei periodi davvero molto brutti nei quali sto malissimo, e mi ritrovo molto in Mary e nella sua chiusura, nel suo sentirsi tanto vuota, priva di qualsiasi forza. Capisco, o meglio posso immaginare la frustrazione di Demi. NOn è facile stare accanto ad una persona che non sta bene, soprattutto se questa non reagisce. Eppure, anche se si era arrabbiata e aveva avuto voglia di andare via da quella stanza d'ospedale, non l'ha fatto perché l'affetto (anzi, l'amore) che prova per Mary è più forte di tutto. Sono felice che sia andata così.
"“Temi il mio giudizio?” in quel momento il suo sguardo ebbe un fremito.
“Ti prego, dammela..” io continuavo a guardarla intensamente, finché non mi mossi avvicinandomi a lei. Iniziai a baciarle il lato sinistro del collo, lentamente, accarezzando quello destro con la mano. Lei continuava ad essere contratta, specialmente a quel contatto così inaspettato. Poi le presi il braccio ed iniziai a baciarglielo partendo dalla spalla, arrivando fino alla punta delle dita, e risalendo. Nel frattempo cercai di raggiungere l’altro con la mano, ma quando sfiorai la fasciatura sul polso, lei scoppiò.
“Scusami..” iniziò improvvisamente a piangere, gettandosi completamente su di me per abbracciarmi. Io la strinsi forte a me, come se fosse l’unica cosa che avessi al mondo “scusa se ho causato tutto questo!” continuava a piangere e a cercare conforto in me. Finalmente ero riuscita a farla sfogare, a farla aprire con me.
“Amore mio, non scusarti..” le davo piccoli baci sulla testa e dolci carezze sulla schiena.
“Ho rovinato tutto..” continuava, tranquillizzandosi, tuttavia, sempre di più.
“Non hai rovinato proprio niente, io sono qui e ti amo tanto.”
“Ti amo anch’io..” ricambiò lei, prima di staccarsi quel po’ che bastava per baciarmi."
Finalmente la ragazza si è aperta con lei e le ha detto che la ama, se lo sono detto entrambe! Aspettavo questo momento da tanto tempo e non sai quanto è stato emozionante! *-* Cioè, io sto per sciogliermi dalla tenerezza. *-* Spero che il loro amore sarà più forte delle difficoltà, anche se immagino che dovranno lottare ancora un po' prima di essere finalmente felici... perché spero con tutta me stessa che lo saranno. Se lo meritano, e meritano di stare insieme.
Molto dolci i momenti in cui dormono insieme e quello in cui fanno il bagno assieme, sono momenti intimi nei quali si dimostrano il loro affetto anche dal punto di vista fisico.
Mi ha fatto rabbia leggere dei paparazzi e delle loro reazioni. Quelle persone non vedono l'ora di sputare eleno sulle persone, soprattutto quando sono più fragili psicologicamente. Okay fanno il loro lavoro, ma accidenti se sono cattive! E tutto per i soldi, tanto loro lavorano e i portano lo stipendio a casa, non si preoccupano del fatto che fanno star male gli altri.
"Quando mi riguardò, quasi sconcertata dalla mia richiesta, io la osservai duramente per farle capire che doveva togliersi quella smorfia dal volto.
“Faccio da sola” a quel punto parlò Mary, appoggiando le mani sulle ruote della sedia ed allontanandosi da me.
“Non si permetta mai più” sussurrai alla ragazza, mentre inseguivo il mio amore. Aiutai Mary nel camerino ad infilarsi maglie, ma soprattutto pantaloni. Anche la taglia più piccola che avevano risultava larga per lei e questo non faceva altro che chiarire ulteriormente la mia consapevolezza di quanto fosse diventata magra e far aumentare la mia preoccupazione e questo lei lo notò ed iniziò silenziosamente a piangere.
“No amore non piangere, vedrai che troveremo qualcosa..” provai a consolarla.
“Ti prego, portami a casa..” rispose lei, iniziando a singhiozzare.
“Troveremo qualcosa che ti vada bene, non fare così..”
“Sono orribile..” iniziò a dire, guardandosi lei stessa le sue gambe nude, piene di lividi. Erano diventate talmente fragili e delicate che un qualsiasi tocco più deciso le provocava dolore.
“Ehi, guardami” le dissi, abbassandomi alla sua altezza per guardarla negli occhi “sei bellissima.”
“Smettila!” a quel punto iniziò ad urlare e a piangere ancora più forte. Provai a baciarla per farle capire che per me era davvero bellissima, qualunque fosse la sua condizione fisica, ma lei si scansò. “Ti prego, portami a casa..” continuò. A quel punto, senza dire più nulla, la aiutai a rivestirsi ed uscimmo dal camerino. Senza dirle nulla mi allontanai da lei, le presi qualche paio di tute e qualche felpa, le taglie più piccole che c’erano, e senza farle provare nulla andai al bancone per pagare. Lei rimase in silenzio, persa nella sua depressione."
Ecco, è qui che usa quella parola. Ma innanzitutto, hai dato una descrizione molto realistica della magrezza della ragazza (mi domando quanto pesa, se non si regge nemmeno in piedi) e l'avevi fatto anche prima parlando dei suoi polsi talmente fini che si potevano avvolgere tra indice e medio senza difficoltà. Mary in questo momento è fragilissima anche fisicamente. Mi dispiace che non abbiano trovato nulla che le vada bene e soprattutto che Mary si senta tanto brutta. Sicuramente pensa che sia tutta colpa sua, che come ha detto prima è stata lei a combinare tutto questo, ma a volte stiamo troppo male e non possiamo controllare le nostre reazioni. Non tutto dipende dalla nostra volontà. A volte la ita è troppo dura e noi troppo disperati e arriviamo ad un punto di esasperazione tale che non sappiamo più cosa fare. E' questo che è successo a lei. So che non è facile non colpevolizzarsi, credimi lo so, e capisco benissimo Mary perché questo senso di colpa per essersi fatta del male l'ho provato anch'io. Non me la sento di dire che non dovrebbe stare così perché ognuno prova ciò che prova ed è stupido dire:
"Non dovresti."
Demi è dolcissima quando le dice che lei è comunque bellissima e cerca di farglielo capire in tutti i modi, e lo è stata anche precedentemente quando le ha detto:
"Sei la mia piccola."
ed era riuscita a farla rilassare. Demetria ama Mary per miliardi di motivi che non hanno nulla a che fare con il suo corpo, con i tagli che si è procurata. La ama per com'è dentro, per la sua dolcezza, la ama nonostante i suoi difetti, perché è così che succede in un rapporto. E tu hai descritto tutto questo in modo perfetto. Ma Mary purtroppo non lo capisce. Si concentra solo sul proprio aspetto, sul gesto che ha compiuto, sui tagli che ha e pensa che Demi non dovrebbe volerle bene a causa ditutto questo. E' troppo immersa in quella depressione per rendersi conto che c'è anche dell'altro, che l'amore che l'altra prova per lei va molto più in profondità.
Orribile il comportamento della commessa. Non ho parole davvero, nessuno dovrebbe permettersi di guardare una persona con disgusto solo perché è magrissima. Insomma sta male, e che cavolo! Okay la ragazza non lo sa, ma non dovrebbe comunque averla osservata in quel modo. Lavorando in un luogo pubblico, a contatto con i clienti, dovrebbe, anzi deve essere sempre gentile con tutti qualunque aspetto abbiano.
E così Mary ha voluto andare a casa perché si vergognava troppo. Povera piccola!
Scusa se ho recensito andando avanti e indietro con le scene, ma ero così emozionata che mi sono persa in tutto quello che il capitolo mi ha fatto provare: speranza, dolore, tristezza, disgusto per il comportamento dei paparazzi e della commessa.
Parlando ora del bagno, che ho citato prima, e del finale, hai concluso il capitolo in modo perfetto.
"“Ci sono io con te ora, e ci sarò sempre.” Le sussurrai all’orecchio, e a quelle parole la sentii finalmente rilassarsi tra le mie braccia."
Ancora una volta le parole di Demi mi hanno toccato il cuore e l'anima molto, molto in profondità. Sono parole così dolci da farmi commuovere. Ha tranquillizzato Mary, che grazie al cielo è riuscita a rilassarsi scaricando un po' la tensione accumulata quel giorno e i precedenti. Ha provato davvero troppe emozioni in tutti quei giorni e si meritava un attimo di calma. Purtroppo, però, qualcosa mi dice che non durerà.
Bellissimo capitolo, e mi auguro di tornare presto a leggere glialtri.
Come sempre scrivi divinamente e adoro il tuo stile e le emozioni che mi fai provare. Grandissima!
Giulia