Rieccomi, come promesso, in tempi più brevi^^
Questo capitolo mi ha sorpreso a livello di trama: mentre, nel capitolo precedente, avevamo lasciato la nostra atletica ladruncola saltare abilmente da un tetto all'altro, con l'ammirazione o seccatura degli abitanti della fiera; in questo vediamo la stessa scena continuare seguendo Cecilia da più vicino, e con un risvolto molto interessante. Mi piace questa freschezza dell'intreccio, mantiene il lettore sempre nel vivo dell'azione, con tinte leggere e, se posso dire, alla "Pirati dei Caraibi". Questa storia ovviamente non ha nulla a che vedere, ma era per farti capire che sensazione mi dava: quello stesso modo di non prendersi troppo sul serio, ma comunque ci sono quelle scene più rosseggianti, dai tratti più seducenti o crudeli, e una giusta dose di sentimentalismo che non guasta mai. In ogni caso, ciò che esalti, e in modo magistrale direi, è il pepe di chi si diverte anche in mezzo ai guai; e persino i cattivi sono cartoonizzati, con quelle battute leggere e scenografiche. Mi piace molto l'atmosfera che si respira in questa storia, è diversa da tutto ciò che leggo di solito, ed è proprio per questo che mi ha rapito. Complimenti per le continue trovate, sempre dinamiche e coinvolgenti!
Devo dire, però, che ho trovato una nota dolente (a parte i dialoghi che, come ti avevo detto già una volta credo, vanno sistemati... la punteggiatura, intendo), ed è la, sicuramente, voluta ripetizione del termine "cremisi". Personalmente lo avrei evitato: all'inizio andava bene, con il mobilio e la veste di lei; poi ha reso un po' pesante e ridondante il concetto. Nella seconda parte, in cui lei cammina nel corridoio e nell'alcova, io avrei evitato; bastava un piccolo accenno generico, senza la ripetizione, che chiariva che tutto era di quel colore.
A parte questo ho ammirato molto come hai dipinto il bordello senza mai chiamarlo per nome o scendere nei particolari: la scena è stata molto ironica, leggera, divertente. La fine me l'aspettavo - con lei che scappava - ma è stata comunque talmente ben resa che non l'ho trovata affatto dozzinale.
Altro complimento va all'intera sequenza delle azioni, alle descrizioni e alle note di un passato movimentato che sei riuscita a inserire. La caratterizzazione delle due faerie è stata stupenda, quella della sorella sopra a tutte e due: le battute, soprattutto, sono molto curate e esplicano molto bene la "voce" del personaggio; questo ti ha permesso, anche attraverso i dialoghi, di caratterizzare il carattere arrabbiato e minaccioso di Aghata, la sua voglia di vendetta ma anche la sua lasciva presenza nella scena. Molto divertente l'inizio frivolo e spensierato con cui Cecilia crede o continua a ripetersi che è solo un'impressione del guardarla a testa in giù il fatto che le sembra arrabbiata e minacciosa.
Altrettanto la superiorità di dominio del fratello e il suo atteggiamento sopra le righe e che dimostra controllo di sé sono stati ben resi sia al momento della sua apparizione che in quello finale, dove in modo molto ridicolizzato perde le staffe ma sempre con quell'aria da borioso a cui Cecilia è riuscita a farla.
Mi chiedo adesso cosa abbia rubato... Il tempo di fare il giro delle recensione e torno a scoprirlo^^
Complimenti ancora^^
A presto! |