Ciao!
Come sempre la frase è molto…suggestiva ed esemplifica bene il concetto espresso nel capitolo, anzi, sembra quasi dare qualche dettaglio in più sulla chiave di lettura che bisogna usare per goderselo al meglio.
Penso che la “sensazione di vuoto e malinconia” sia una costante per Nemeria e lo sarà ancora per molto tempo. E’ stato tutto troppo veloce e forte per lei perché non la cambi irrimediabilmente lasciando una bella cicatrice nel suo povero cuoricino straziato.
Noriko e i suoi consigli sono sempre adorabilmente pratici, tanto quanto l’atteggiamento di Altea è sopra le righe e sulla nuvole, quasi volesse, con questo suo essere molto estroversa, coprire il dramma che, in realtà, ha dentro. Esagera per non vedere la povertà, la miseria, le difficoltà quotidiane e la sua storia troppo complicata.
Comunque, alla fine mi sbagliavo e la visione era davvero una dell’Alta Sacerdotessa. Essendo sicuramente (?) trapassata, che stia cercando di farle avere un messaggio tramite gli Spiriti? Dopotutto, i tuoi riferimenti non sono mai casuali (e forse proprio per questo mi fanno sempre paura).
Kimiya sembra una brava ragazza, un po’ strana, forse, visto che non parla, ma a modo suo sa comunque esprimersi molto bene e far capire con molta chiarezza agli altri cosa vuole dire. Probabilmente, Nemeria con la sua imbranataggine farà fatica a entrare in relazione con lei, ma spero che abbia questa possibilità prima della fine e, soprattutto, che smetta di essere gelosa di lei e Altea e del loro rapporto apparentemente idilliaco, solo perché ne vorrebbe uno simile con Noriko. Ma loro sono persone diverse! Hanno storie diverse e, quindi, bisogni diversi. Altea e Kimiya, invece, sono così unite anche perché hanno un passato comune e drammatico e possono comprendere le ferite e le cicatrici (fisiche e non) l’una dell’altra.
Molto brava a inserire sempre nei tempi morti qualche spiegazione su come funziona questo mondo e su come è organizzata Kalasprit. E’ sicuramente meglio che buttare tutto lì in un mega-monologo come fanno molti scrittori fantasy, finendo solo per annoiare il lettore.
Il riferimento alla Barcaccia di Roma è evidente, come in altri casi viene proprio fuori l’amore che tu hai per questa città.
La scena nel Quartiere della Pergamena è divertente, ma al tempo stesso carica di aspettativa. Ti fa proprio venire il batticuore, soprattutto perché, quando sembra che sia andato tutto bene e che per questa volta siano salve, fa la loro comparsa la banda dei Cani e la terribile Zahra, lasciandoci con il cuore in gola a chiederci quale sarà il destino dei nostri tre.
A presto,
Viviana |