Recensioni per
Corsa contro il tempo
di MaryS5

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/06/17, ore 07:29
Cap. 10:

Eccomi qui! Come al solito, ti lascerò una recensione molto lunga perché mi piace (ma questo già lo sai hahaha), ma anche perché il capitolo lo merita davvero. Ci sono un sacco di cose da dire e sulle quali riflettere, ed è anche per questo che adoro questa bellissima ed intrigante
storia!
Ho deciso che, dopo la giornata tanto pesante e piena di ansia di ieri, avevo bisogno di leggere qualcosa, almeno una storia; e, siccome mi hai detto che avevi aggiornato e che aspettavo questo capitolo da tantissimo tempo, sono qui.
Innanzitutto ti ringrazio per aver aggiornato nonostante tu abbia gli esami e sia piena di studio. NOn dev'essere stato semplice interrompere lo studio per ricontrollare il capitolo e postarlo, quindi davvero, apprezzo tantissimo lo sforzo!
Inoltre, grazie per avermi detto, nel messaggio che mi hai mandato, che hai aggiornato così avrei potuto distrarmi. Sei stata molto dolce, come sempre del resto. :)

Dopo i ringraziamenti, ora passiamo alla vera e proprio recensione.
Come sai, io tendo a segnalare gli errori di battitura o all'inizio o alla fine del commento, ma stavolta lo farò adesso, perché il capitolo è bellissimo, in se, e gli sbagli sono veramente pochi. Hai scritto molto meglio questo che il precedente, in cui avevi fatto alcuni errori, che quando avrai tempo correggerai. :)
"Carlos aveva le lacrime agli occhi per l’emozione. Finalmente giorni di esaustiva attesa avevano dato il loro frutto."
Questo è solo un mio dubbio... perché usi la parola "esaustiva"? Di solito "esaustivo" è un sinonimo di "esauriente", o di "completo", se vogliamo. Non l'ho mai sentito in un contesto del genere. Forse intendevi dire "esasperante"? Questa parola, a mio avviso, ci starebbe meglio, sarebbe più d'impatto. Ma può anche essere che il termine che tu hai scelto abbia un significato che io non conosco, della qual cosa mi scuso.
"Li spingeva, cercando di non fargli troppo male, e si divincolava, nonostante quelli lo tenessero ben saldo."
Siccome stai parlando di più persone, e "gli" significa "a lui", dovresti scrivere "di non far loro troppo male".
"I ragazzi lo seguirono fino ad un grosso furgone nero in cui entrò facendogli segno di aspettare."
Qui, come noterai, c'è lo stesso errore.
Non ne ho trovati altri.
Ti rifaccio i miei complimenti. A parte questi due errorini, il capitolo è scritto bene. Scorre veloce, si legge con facilità, ma non voglio dire che non colpisce o non emoziona, anzi! Solo che, come sempre, lo stile è molto piacevole.
Il comportamento di Carlos è un po' altalenante, ma credo che in una situazione del genere anch'io tarei così. Forse avresti potuto inserire qualche scena con lo psicologo, o con il parente, per rendere il tutto più realistico. Insomma, dà in escandescenze, okay; e abbiamo già visto, negli scorsi capitoli, scene del genere, però a me è sembrato comunque che quella parte sia stata affrontata un po' troppo in fretta. Sicuramente hai ritenuto che non fosse importante trattarla; e infatti non sto asserendo che avresti dovuto dedicarci pagine e pagine. Ne sarebbe bastatata anche solo una! Ecco, questo secondo me è l'unico, piccolo difetto che c'è in questo capitolo. Capisco che hai affrontato molto bene i sentimenti di Carlos negli scorsi capitoli e volessi far andare avanti le cose, e hai assolutamente ragione, ma forse in questa prima parte l'hai fatto un po' troppo sbrigativamente.
Questa, comunque, non è una critica e non voglio assolutamente farti stare male, ooffenderti. E' solo una mia personale opinione, tutto
qui.
L'emozione del ragazzo quando ha ricevuto la notizia dal poliziotto è stata palpabile, mi sembrava addirittura di provare i suoi stessi sentimenti; e anche in tutta la scena dopo, con l'ansia che si respirava, mi hai letteralmente catturata. Non riuscirei nemmeno a citare un passaggio che ho preferito in particolare, perché mi sono piaciuti tutti, dal primo all'ultimo, sia i dialghi, che le descrizioni molto dettagliate ma non troppo, insomma, quel che bastava per far entrare i lettori nel vivo della questione e farli, diciamo, ambientare. Mi hai proprio catturata completamente sia con l'atmosfera, che con la descrizione di tutte quelle emozioni. Non era come se io stessi vedendo un film poliziesco alla tv, no, era molto di più! Era come se mi trovassi lì e fossi stata Carlos! Questa è un'ulteriore conferma di una cosa che io so già da molto tempo, ovvero che tu hai la capacità di far provare a chi ti legge emozioni fotissime e profonde.
Mi ha fatta sorridere il poliziotto che si è praticamente esasperato quando ha visto che erano venuti tutti XD. In ogni caso ha cercato comunque di proteggerli, pur facendoli stare lì. Ha forse capito, almeno in parte, quanto per Carlos quel momento fosse importante. Avendo sicuramente avuto altri casi del genere, ne sa qualcosa...
Immaginavo, comunque, che Carlos avrebbe deciso di correre nella folla e che sarebbe stto bloccato.
"Cominciò a non percepire più nessuno, nemmeno i suoi amici che si muovevano impazienti cercando di vedere qualcosa. Vedeva solo lui e Alexa, proprio dietro la porta, in piedi, che lo guardava anche lei spaventata. Nessun ostacolo li divideva, soltanto la porta non gli permetteva di raggiungersi a vicenda. Il cuore gli risuonava rumoroso nel petto. Anche il respiro si fece pesante. Però anche questi suoni sparirono. Tutto quello che sentiva era il ticchettio dell’orologio che aveva al polso.
Tic tac, tic tac, e il tempo passava.
Tic tac, ogni secondo era un delicato granellino che scivolava via dalle sue spalle.
Tic tac, tic tac, tic tac ogni secondo era un secondo in più senza di lei.
Tic tac, e l’universo si allontanava.

Uno sparo lo riscosse. Delle urla. I piedi pesanti degli uomini che entravano attraverso la stessa porta in cui pensava di poter scorgere Alexa. Ma lei non era lì. Si sporse per vederla. Il respiro accelerato. No, non si vedeva."
Questo è, forse, il passaggio che mi ha messo più ansia. Si respira un clima di attesa, di paura crescente, che si fa sempre più forte, violenta, grande; e, nello stesso tempo, si percepisce il dolore, schiacciante, opprimente e terribile di Carlos, che ormai non ce la fa più. Addirittura ha delle specie di allucinazioni nelle quali gli sembra di vedere la sua ragazza e che solo quella porta li separi, quando invece non è nemmeno arrivato all'edificio! Credo che in una situazione del genere, quando una persona che si ama è scomparsa, si provi questa sensazione, che sia normale, insomma. E con il dire che è normale non voglio dire che sia sbagliata o scontata, assolutamente! Non è affatto così, ti prego, non friantendere le mie parole! Il mio è solo un ragionamento. Poi non ono un'esperta, quindi non posso dirlo con sicurezza. NOn sono né una poliziotta, né una psicologa. Ragiono solo in base a ciò che ho letto riguardo questo argomento. Insomma, quando una persona muore spesso sembra di sentirla, o di vederla davanti a noi, o fra la gente, quindi in un rapimento non deve essere tanto diverso, salvo che, in questo caso, si spera sempre che la persona in questione sia viva. Ovviamente questa è una differenza fondamentale, ma quel che intendo dire è che le allucinazioni sono, forse, più o meno le stesse.
Vabbè, forse sto divagando, scusa. E' che quando comincio a ragionare su certe cose comincio a parlare / scrivere come un razzo.
Perdonami!
In ogni caso, la frase che più mi ha toccata di questo pezzo è stata:
"Tic tac, e l'universo si allontanava",
perché fa proprio capire quanto Carlos si senta estraneo dal mondo, distante da tutto e da tutti, e si capisce ancora meglio che non gli importa altro se non della sua ragazza.
Ti dirò, mi aspettavo anche che, alla fine, non potendone più, sarebbe entrato in quella casa. Io, probabilmente, se mi fossi trovata al suo posto avrei fatto la stessa cosa, anche se non lo so con esattezza. Voglio dire, in quei momenti è tutta una questione di istinto. Non si reagisce con la testa, non siragiona, si fa solo quello che in tale momento sembra più giusto e si decide in un attimo, in pochi minuti, o addirittura nel giro di alcuni secondi. Almeno, credo che sia così; e tu hai saputo descrivere questa cosa in modo eccellente!

Finalmente le ha trovate! Ma perché non ha lanciato un grido e no nha fatto arrivare la polizia subito? Forse era troppo agitato per riuscirci, pensandoci bene... Comunque, mio Dio! La scena che hai descritto è stata abbastanza forte. Soprattutto questa parte:
"Ne calze o scarpe coprivano i suoi piedi. Indossava solo la grossa maglietta che lui le aveva visto addosso la mattina in cui era scomparsa.
Un impeto di rabbia lo percosse al pensiero che qualcuno avesse potuto toccarla. Era magrissima. Le guance scavate. Ma la cosa più spaventosa era il tubicino attaccato al braccio ricaduto accanto al busto. Lo seguì con lo sguardo. Una flebo con un liquido trasparente e lievemente giallognolo le stava accanto."
Allora, ho notato adesso un altro errore, hai scritto "ne" anziché "né". Prima, ascoltando la storia con la sintesi vocale, non me n'ero resa conto, ma rileggendo ora i passaggi che ho citato, l'ho scorto.
Comunque... mi fa agitare questa cosa che siano tutte praticamente spogliate e che abbiano questo tubicino. Che diavolo hanno fatto quei bast**** a quelle povere ragazze? Hanno cercato di stuprarne qualcuna? Solo il pensiero mi fa venire i brividi e, anche se questa è solo una storia, mi fa male e al contempo mi fa inca*****. In più, quel liquido non è per niente rassicurante, né quella flebo. Che cosa sarà? Della droga? Un sedativo? Sicuramente qualcosa che ha fatto perdere loro i sensi, o che comunque le ha fatte addormentare molto profondamente. Spero che nessuna abbia subito violenza, o altri tipi di maltrattamenti, e che quel liquido non abbia causato loro danni, perché la droga (dipendee ovviamente quale) ma può essere pericolosa. Ce ne sono certi tipi che nuociono al cuore, al cervello, e basta una dose per rischiare di morire. La sto facendo ttroppo drammatica, vero? Probabilmente. E' solo che hai concluso il capitolo mentre ogni cosa resta in sospeso, e quindi sto facendo tutte le ipotesi di questo mondo!
Carlos ha fatto bene a toglierle quel tubo ed è stato dolcissimo con la sua fidanzata (era ovvio che lo sarebbe stato, ma la cosa mi ha comunque intenerita). L'arrivo del rapitore, o di uno di essi, però, ha reso la scena ancora più drammatica. Insomma, quel poliziotto era arrivato per aiutare Carlos, ma soprattutto Alexa e tutte le altre vittime, mentre quello è arrivato, l'ha ucciso a sangue freddo ed ora... cosa vorrà fare? Ammazzare anche Carlos, probabilmente. Inoltre credo che per il ragazzo aver visto morire una persona, uccisa così brutalmente, sarà un ulteriore shock.
Dio santo, Mary! Questo capitolo è stato semplicemente pazzesco! Emozionante, commovente, forrte e d'impatto. Le parole scorrevano in un mix di emozioni e sentimenti, di speranze, di attesa, di dolore, di rabbia, e infine, di nuovo, di un'lteriore attesa unita a tante, tantissime domande.
Nel momento in cui aveva trovato Alexa mi ero sentita immensamente sollevata, ovviamente. Insomma, questi due giorni sono stati un'agonia anche per me che ho letto! Ma il finale del capitolo è stato da mozzare il fiato.
Aspetterò con impazienza e trepidazione il prossimo capitolo, ma aggiorna pure quando sarai più tranquilla!
Intanto, di nuovo e rischiando di essere ripetitiva, ti rinnovo i miei più sinceri complimenti! Sei una bravissima scrittrice!
Giulia