Buonasera! Come ogni sera, hai saputo regalarmi un momento veramente meraviglioso con la lettura del tuo bellissimo capitolo, grazie davvero! :)
Innanzitutto, mi è piaciuta davvero tantissimo l’idea che Taki e Mitsuha colmino la distanza che li separa scrivendosi lettere cartacee, un pensiero veramente romantico, perché scambiarsi qualcosa, alla fine, equivale a tenersi per mano, anche se solo da lontano.
Molto profonda e filosofica anche la riflessione di Taki, che si chiede dove abbiano sede i ricordi e, potremmo aggiungere, anche i sentimenti; probabilmente non lo sapremo mai con esattezza e forse è meglio così… ma, soprattutto, è magnifica quello che lui scrive a Mitsuha, confessandole di vederla ovunque (un po’ come Petrarca faceva con Laura), in ogni momento; questo vuole dire che, quando le ha scritto ti amo sul palmo della mano, le stava dicendo veramente ciò che sentiva nel profondo di sé.
E poi ho trovato stupendo anche il modo in cui Mitsuha cerca a sua volta di dirgli la stessa cosa, senza mai riuscirci: alla fine, però, glielo dimostra in ogni modo, vegliandolo quando si ammala e piangendo nel sentirsi in colpa per il suo stato di salute - oltretutto, questa scena mi ha ricordato quella altrettanto bellissima che hai narrato in La pioggia ha smesso di cadere. :)
Scusami se mi sono un po’ dilungato stasera, ma la storia è talmente bella che si meriterebbe un’infinità di complimenti!
Un bacio e a presto :) |