Ciao, carissimo.
Poche cose mi affascinano come l'alchimia, ed è raro trovarne gli elementi usati con tale proprietà di linguaggio. S'intuisce che sia il prodromo della chimica, ma mantiene quell'alone di fascino e mistero che doveva sortire anche sulla gente dell'epoca, che non aveva gli stessi strumenti che abbiamo noi.
Ma... il buon von Kleist è QUEL von Kleist?
Le scene che descrivi sembrano uscite da "Barry Lyndon", e sono meravigliose.
Ce lo vedo il buon vecchio Fritz che sponsorizza gli alchimisti: del resto, il progresso è progresso e se può portare soldi con cui finanziare l'esercito ben venga. Ah, Hohenfriedberg! <3
Hai riassunto meglio tu la Guerra dei Sette Anni in due battute che il mio manuale di Storia Moderna, complimenti.
Franz mi ricorda un po' il valletto di "Arancia Meccanica", quello grosso come un armadio che prende Alex in braccio e lo porta in giro. Però è più simpatico.
E lo immagino come un certo scozzese.
Al netto di ciò, Konstantin si è messo in guai che ci anticipi essere tanto torbidi da costargli la vita. Cosa sarà mai successo?
Theophrastus (Bombastus von Hohenheim), quindi un novello Paracelso, che, però, ha avuto vita breve, poverino. La scena è stupenda, hai ripreso davvero bene "The Death of Chatterton". Non avevo capito prima che ti fossi ispirato a quello, l'ho riconosciuto dalla descrizione che, meravigliosa, ha centrato appieno l'atmosfera sospesa e malinconica del dipinto.
Anche il fatto che si sia colpito al cuore (e non sparato alla testa come Werther) indica quel passo avanti nel Romanticismo che Foscolo aveva fatto rispetto a Goethe.
E' molto toccante che la scena sia stata descritta dal punto di vista dello zio (figura paterna del giovane) perché il cuore trafitto, in un certo senso, è anche il suo.
Il Nigredo, la disgregazione, prende corpo nella morte del Dragone (il ragazzo dai capelli rossi, ma che potrebbe essere anche l'androgino in questo momento) ma anche nei frammenti delle lettere che Von Kleist deve ricomporre.
Anche Basilius, nell'aspetto e nell'alone di decadenza che circonda la sua casa, ricorda il significato letterale del "nigredo", l'oscuro.
Caro, Von Ruchel, gli voglio già tanto bene perché mi ricorda il caro Stephen. E' adorabile!
La Melancolia di Durer! E' vero! Lì per lì non ci avevo fatto caso. Piena di riferimenti anche quella.
"Il topo sta benissimo." ARTE. A R T E.
No, va beh, genio. La finestra, le lettere... basta. Mi arrendo e vado a cavare patate in Corea del Nord. Non posso arrivare a tali livelli.
E... e...il finale. Gesù, Giuseppe e Maria!
Ho la tachicardia. Ho idea che passerò la notte su questa storia, mi ha preso troppo.
Al secondo capitolo! Subito! |