Rieccomi, passo dopo passo:D
Molto narrativo ma non meno importante questo capitolo. Se non sbaglio, hai scritto questa storia per un contest e, in parte, si vede, poiché la trama ha momenti in cui scorre lenta e segue i personaggi, dando loro possibilità di "mostrarsi", mentre poi ci sono capitoli come questo, dove tanto viene condensato e molto ridotto.
Il narratore onnisciente con focalizzazione zero, però, in questo capitolo è riuscito molto bene. Negli altri si sentiva, a volte, il passaggio da un POV all'altro, come se in alcuni punti il narratore entrasse nella mente di uno dei personaggi e poi passasse a un altro. Qui invece ti sei saputa mantenere sopra le parti.
C'è ancora qualche imprecisione. Molte frasi lunghe, te ne mostro una:
confessò e solo quando udì quelle parole lasciare la sua bocca, si accorse che era vero: l’amava profondamente, ma non come un’amante o una moglie, quanto come una sorella minore da difendere e accudire; proprio per questo non voleva farla soffrire e preferiva troncare sul nascere una relazione che mai avrebbe avuto un futuro: lui apparteneva ad Actosia, al suo negozio di erborista, ai suoi libri e al suo piccolo oricello di piante medicinali, di cui iniziava a sentire la mancanza e a cui sperava di riuscire a tornare, un giorno. Per un momento prese seriamente in considerazione l’idea di abbandonare tutto e vivere per sempre in quel castello di cristallo, ma non vi era alcuna possibilità: una volta preso lo specchio la Regina avrebbe scoperto l’inganno e il tradimento l’avrebbe spezzata e distrutta più di questo; inoltre Brand non si sentiva pronto a vivere in quell’enorme prigione di cristallo, dove la primavera era un artificio e il tempo trascorreva sempre uguale a sé stesso, rinchiuso tra le stesse mura che a poco a poco avrebbe iniziato ad odiare.
Si susseguono molti due punti e punto-virgola in uno stesso periodo.
Poi ci sono alcuni errori di distrazione:
l’avrebbe abbandonarla
reso perfetto e privo di imperfezioni (qui dici praticamente la stessa cosa)
altri che non ho più trovato perché la lettura, comunque, mi incuriosisce come sempre e trovo difficile spezzarla per prendere appunti.
Questa svolta degli eventi mi ha sorpreso non poco, non me lo aspettavo. Celeste si presenta come molto fragile e bisognosa di compagnia, ma non pensare che mi sia sfuggito lo sguardo di pietra con cui, dopo le parole di Brand, ella guarda le loro mani intrecciate. Non dimentico che l'hai descritta come molto capricciosa, infantile per certi versi. E temo che possa tentare un tiro basso ai nostri "cantastorie". Immagino che nel prossimo capitolo sapremo che fine ha fatto Ivory e se la ricerca ha dato i suoi frutti.
A presto! |