Recensioni per
You've been selfish, brother
di Tera_Saki
Kyem |
E a te se sei rimasto con Kyem fin proprio alla fine. Dominic vive in un incubo perpetuo, nell'illusione di una verità amara. Gli altri perdono tempo con lui, ma lui non desidera secondi persi. Ha già dovuto salutare abbastanza. Il tempo è un peso insopportabile. Non importa l'intelligenza, se non hai una testa a cui affidarti. Adel è una figura che poco si applica allo sfondo. Sembra essere stata estratta da un contesto estraneo, affinchè potesse donare equilibrio in una ragione vacillante. Non è difficile il controllo sul corpo sospeso, quanto la concentrazione che devi mantenere per non cadere. E se cadi, perdi. Jade è segnato, marchiato indelebilmente sulla pelle. Le cicatrici non si rimuovono con i baci. Adelchi gocciola sangue ovunque, macchiando la sua strada sterrata. Eppure non ha consistenza il suo sangue, nemmeno colore per essere visibile. C'è solo il sapore del ferro sparso dappertutto. Assomigliano a due torri decrepite, che tentano disperatamente di reggere le macerie dell'altro. Cadere in due, forse, fa meno male. Ludovic mente continuamente, a se stesso e agli altri. Oramai è così lampante che risuona dall'esterno; ogni cosa di lui trasmette menzogna, perfino il suo nome. Le bugie sono pietre gelide incastrate malamente in gola. Serve qualcosa di più freddo sul corpo per non accorgersene, per non essere coscienti di soffocare. Non puoi cadere, se chiudi gli occhi e fingi di volare. Vincent non ha bisogno di elargire spiegazioni senza domande poste. Si culla in divertimenti fugaci per non doverlo fare, questo basta. Una marionetta che balla sul sipario, mentre un mostro tende un agguato dietro le sue spalle. Dalla sua bocca escono solo verità, perché interessa maggiormente e perché può usarla a suo piacimento. È semplice ingoiare una lama se ne stringi il manico. È impossibile cadere quando hai un cappio a sorreggerti la testa. Acacia ha un ospite nello stomaco, come il mostro di Vincent. Il suo, però, ha due fragili ali e un nome innocuo che odora di fiori. Non è attratta dalla fisicità carnale, perché lei non è un predatore. Si elettrizza per una flebile vicinanza, perché lei ha qualcosa d'irrisolto da stordire con la musica. È una bambola di porcellana con troppo pallore a coprirle il volto, con un'etichetta dal nome scolorito. Non puoi cadere, altrimenti le schegge di te feriranno qualcuno. Astra viene tormentata da uno spettro. Ama sentirsi viva. Vuole l'adrenalina che riscalda il sangue nelle vene e che brucia nel petto. Eppure non sa che parte di lei è morta, trascinata in un sonno eterno senza possibilità di cura. A volte, le capita di assomigliare ad un fantasma, anche quando non vorrebbe. Un corpo esanime può percepire la caduta? Ancora gongolo nelle tue righe, sperando che non finiscano mai. Immagino sia un'utopia. Ho notato alcuni sporadici errori, probabilmente di battitura. Purtroppo il mio tempo sta terminando, così t'invito a ricordarmi di fartene una breve lista. Ho una memoria terribile. Tranne per te, a quanto pare. Grazie per il tuo ritorno, perché ti stavo aspettando. Voiceless |
Ciao. Bel capitolo. Me gusta me gusta. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo per sapere come andrà avanti la tua storia. Ci leggiamo presto. Ciao |