Ecco alla terza parte della storia, e un altro piccolo tassello che si unisce a quelli precedenti.
Questo capitolo è stato una concretizzazione dei pensieri e delle aspettative suscitate dal precedente: Bastian ha sempre voluto partecipare alla guera, per lui è un onore oltre che un dovere, ha una visione eroica della stessa e si rifiuta di vedere e accettare quella parte che invece sua madre ha visto, e che ritrova nel suo sguardo e sul suo volto. Le fa pietà perché non riesce e a comprendere davvero cosa sia la guerra e cosa provochi, ha un sogno idilliaco ed edulcorato da tutte le bruttezze che essa porta con sè, un'immagine infantile e ingenua che presto verrà spezzata e spazzata via; quando questo succederà capirà sua madre e smetterà di provare solo compassione.
I due bambini sono cresciuti e sono diventati degli adolescenti, la curiosità e l'amicizia si sono evoluti in qualcosa di più: un bocciolo di amore e di affetto, di quelli spontanei e ingenui tipici della giovane età, ma come tali anche profondi e ben radicati, difficili da dimenticare proprio per le sensazion nuove e intense che suscitano.
In questa parte hai dato prova della tua usuale delicatezza nel mostrare e trattare i sentimenti, della semplicità con cui riesci ad esplicarli, sondandoli nella loro complessità eppure presentandoli in maniera chiara ed efficace.
Le descrizioni del paesaggio, anche soltanto in forma di accenni e bozzetti, sono sempre incredibili e meravigliose, capaci di farti immaginare il paesaggio stesso, come la descrizione di un quadro.
Il paesaggio sconvolto dal temporale, poi, credo sia emblematico e rispecchi la situazione dei personaggi: anche la loro vita è stata scossa da un temporale, la guerra, che richiama Bastian al suo dovere , rivoluzionando quella che sarà la sua vita ma anche l'esistenza di quelli che lascerà indietro.
Come il temporale anche questa partenza distruggerà e rimescolerà il paesaggio interiore dei personaggi, ma forse, li farà rinascere più forti e consapevoli, la pioggia avrà nutrito la terra e pulito il cielo, permettendo di ricominciare da capo.
Significativo, credo, la scelta di presentare la madre nell'atto di aiutare a sistemare ciò che il temporale ha rovinato: la guerra l'ha segnata a tal punto che cerca di aiutare chi, come lei, ne è rimasto toccato, perché non provi le sue stesse sofferenze o le superi meglio di quanto lei abbia fatto.
Come sempre mi improvviso psicolga e tiro fuori significati che, magari, non c'entrano nulla...Spero tu possa perdonarmi.
Non vedo l'ora di vedere come si svilupperà la vicenda: Bastian deve sbattere contro la realtà della guerra e Miva deve diventare una guerriera (?)
Attendo il prossimo capitolo
Ayr
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