Questa shot mi è piaciuta anche più della precedente. L'ho trovata delicata nonostante la guerra di fondo facesse sentire i propri tumulti. Ma qui ho letto un tumulto più grande, il tumulto che provoca l'amore, che lega Hadvar e Ralof. Non conosco il background di questi due personaggi, ovviamente, ma me li hai fatti amare semplicemente scrivendo che si mancano, che vorrebbero andarsene, scappare via, ritornare a far saltare i sassi sull'acqua, a guardare le stelle e il sole che sorge... boh, mi sono commossa, soprattutto sul finale. Davvero, davvero una shot bellissima, dolce nella sua drammaticità. Bravissimo come sempre! -Martina-.

Non mi è dispiaciuto come capitolo, però, non so, non mi ha convinto come il primo.
La maggior parte dell'approfondimento del rapporto tra i due è delegata al narratore, forse è per questo che mi suona un po' impersonale. Certo, il momento è breve e intenso, e probabilmente non c'era un metodo migliore per esprimere il conflitto di sentimenti che turba entrambi. Forse in una situazione diversa avresti potuto ampliare meglio il background che hai immaginato per loro, magari con una maggiore interazione tra i due. Se fosse stata una scena del loro passato, ad esempio il momento in cui capiscono di essere attratti l'uno dall'altro, o il momento in cui scoprono di essere diventati nemici (ecco magari questa no, non vado pazzo per l'angst), forse saresti stato un po' più libero nel metterci del tuo. Dopotutto, visto che stai ideando il passato per degli NPC che non ne hanno uno ufficiale, puoi sbizzarrirti di più no?
Comunque lo ripeto, il capitolo per me è ok. Considerando poi che con questo caldo ti passa la voglia di fare qualsiasi cosa, ho anche apprezzato lo sforzo di voler aggiornare la raccolta.
Ciao e alla prossima :)

P.S.: Ok, forse ho il cervello bacato, ma dopo aver letto la storia non ho potuto fare a meno di immaginarmi Ralof che abbranca Hadvar per un braccio e lo trascina nella fortezza, mentre il Sangue di Drago rimane fuori da solo con un aria bastonata alla Charlie Brown.