Recensioni per
Mid-beach gospel
di _Maeve_
Buon pomeriggio. |
Mi scuso a priori per la possibile inadeguatezza di questa recensione - immaginati la scena di una in aeroporto seduta ad un tavolino di legno, dopo essersi appena scofanata 1 croissant, 1 pain au raisin e 1 pain au chocolat di Paul, a cui gli zuccheri stanno dando alla testa e che sta combattendo con un caffè americano slavato mentre aspetta il suo volo e decide che sì, è proprio il momento di leggersi la poesia che aveva già notato ieri ma che si era tenuta da parte aspettando il momento opportuno. Beh, magari torniamo sul pezzo adesso. Un po' di tempo fa una persona mi disse che, rimanendo seduto a lungo sugli scogli e osservando la gente, ciò che si era ritrovato dinnanzi era la solita noia, nulla di interessante in quei vecchi padri di famiglia con la loro birra, fidanzatini in cerca di un luogo dove pomiciare e anziani nostalgici. Beh, avrei voluto avesse letto la tua poesia: hai descritto una quotidianità marittima in maniera insolita e profonda, come solo chi sa osservare davvero potrebbe mai fare, intrecciando le apparenze a un senso (o a un non-senso) ulteriore, diverso ecco. Questa poesia è diversa. Non solo rispetto a ciò che ti ha donato l'inverno (non sminuire il passato, nemmeno per modestia), è diversa per definizione. E poi ci sei tu, quasi sul fondo, abbandonata nella sabbia, ancora aggrappata a quel filo che generalmente serve ad uscirne dal labirinto, ma che qui sembra trascinare sempre più sotto, dove l'aria manca, dove il sole non è pervenuto (è come dedicare a qualcuno un cielo, è come significare - meraviglioso). E tuttavia non si può non cogliere una vena ironica anche su questa spiaggia dove potrebbe piovere (e sarebbe il colmo), una voglia di riderne nonostante tutto, tra un verso e l'altro. Questo è ciò che hai raccontato a me in un lasso di picco glicemico, magari poi la rileggerò e avrà tutto un altro sapore, è questo il bello in fondo. Grazie per aver allietato questa attesa altrimenti futile. |