Recensioni per
Narcoanalisi
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/08/17, ore 22:23

Ciao, caro.
Cosa vedono i miei occhi? Hai riscritto questa storia usando il punto di vista di un personaggio? Ma è davvero fantastico! Guarda, io avrei voluto proprio chiedertela una cosa del genere, ma naturalmente non ho osato e per fortuna scopro che lo hai fatto comunque!
Tra l'altro proprio così avrei voluto leggerla, dal punto di vista di quello sciagurato dottore, perché comunque nella prima versione abbiamo capito molto di più su Colin che su di lui e quindi sono venuti fuori un sacco di particolari inediti su questa bella persona.
Devo ammettere che la sua psicologia l'avevo immaginata molto diversamente. Pensavo a lui come a un assatanato del sesso, un tizio che gode nel prevaricare gli altri, invece... invece dentro di lui c'è soltanto il vuoto.
Non gode nel far del male, non lo fa con una ragione precisa, perché crede che sia giusto, ma... così.
Cioè, non da importanza affatto alla cosa. Forse da al proprio corpo ciò che gli domanda, ma la sua anima non ne trae alcun piacere.
Lo comprendo da come ne parla con il suo amico invece compiaciuto dal loro ' piccolo hobby ' ( il mio, di hobby, sarebbe di dare fuoco a questi due, piuttosto ).
Non saprei spiegare, è come se il protagonista non vedesse in questa cosa altro che una sfida.
La sfida di farla franca ogni maledettissima volta.
Cosa che gli riesce molto bene, tra l'altro. Lo capiamo all'inizio, quando è impegnato a festeggiare il trionfo del male, dopo essere riuscito anzi a distruggere una sua precedente vittima in tribunale.
Ecco di cosa parlavo: ora sappiamo da dove viene, questa bella persona, da una carriera non solo di abusi fisici ma anche socio-giudiziari, in quanto chi ha gli avvocati migliori vince, anche se è il diavolo in persona.
Possiamo supporre che anche la storia di Colin finirà così e sappiamo anche che la ragazza, quella ragazza che nell'altra storia abbiamo visto dare a Colin il coraggio di riprendere la cura ( e santo cielo con che risultati, le situazioni peggiori nascono sempre dalle migliori intenzioni ) sarà la prossima e poi ce ne sarà un'altra, e poi ancora e ancora, fino a quando l'essere dopo una vita indegna si spegnerà serenamente nel suo letto come il più casto dei fedeli...
Che brutta cosa, ma questa è la verità.

E' stato davvero molto interessante, complimenti vivissimi.

Lo so, io appaio e scompaio senza una logica precisa.
Tu non farci troppo caso.
Alla prossima!
(Recensione modificata il 05/08/2017 - 12:20 am)

Recensore Junior
28/07/17, ore 18:38

La tua piccola principessina da ricovero si è appena infiltrata nel tuo account e avendo trovato questa storia non poteva lasciarsela sfuggire. (ma insomma Gaia con che coraggio ti pigli tutta questa confidenza?)
E' il mio demone a parlare, tra le parentesi.
Come ho detto sono da ricovero perciò non farci troppo caso, a certe assurdità.
Va beh, passiamo alla recensione.

Non stupirti se di ti dico che sei un grande, perché questo racconto ne è la prova.
Devo confessare che mi sono letteralmente bloccata a metà del primo capitolo e ho interrotto la lettura. Poi ti spiegherò perché.
Questa storia l'ho trovata veramente molto veritiera.
Inizio col dirti che la questione dei tribunali e degli avvocati che Salomon si fa passare così facilmente, è una cosa che mi ha toccato nel profondo, perché anche a me i miei parenti essendo più ricchi hanno pagato maggiormente gli avvocati (corrompendoli) e sono riusciti a lasciarmi senza soldi per vivere.
Quindi posso chiaramente dire che chi corrompe i giudici e gli avvocati per vincere può facilmente diventare un mio personaggio super odiato che fa risvegliare le manie di eroismo che risiedono in me.
Perciò Salomon è peggio di un orco cinereo per quanto mi riguarda.
E anche se tu credi di averlo semplicemente inventato, ti posso assicurare per esperienza personale che persone come lui esistono veramente. E rovinano la vita alle persone che stanno bene.
E dato che mi ci trovo voglio confessarti che proprio grazie a una persona come questa ho sofferto una specie di depressione, in cui sono veramente uscita da pochissimo, e che non avevo ancora superato quando iniziai a leggere la tua storia “La scelta” (per questo non ebbi la forza di recensirtela tutta)
Ma adesso è passato, e voglio confessarti che in parte è anche grazie a te, come ad altri recensori, che mi avete sostenuto in questo periodo, stimolandomi, a facendomi ritornare la voglia di scrivere.

Ora passiamo al colonnello, Bowes-Lyon, padre del giovane Colin.
Non mi sembra un broccolo come il padre di Iasay. (in questo si può dire che a Ehrenold andò bene)
E' un militare, uno abituato alla guerra, e secondo me se avesse ascoltato un po' di più il figlio, Salomon avrebbe passato un bel guaio. (meritato)
Ma come al solito i padri non ascoltano mai i figli.

Per quanto riguarda Colin, penso che la maggior parte dei figli, in qualche modo, per un breve periodo della vita abbino vissuto una specie di sottomissione da parte dei genitori.
(anche se devo confessare che io non ho mai sofferto con i miei perché ho sempre avuto un certo carattere nell'imporre le mie scelte e le mie decisioni. Ecco perché ora posso scrivere)
Parliamo un po’ del sogno di Colin.

“Ho sognato che mi ero perso in un bosco. Era buio e avevo paura, perché sapevo che nel bosco c’erano degli animali feroci. Ad un certo punto ho visto una luce. L’ho seguita e ho trovato una grotta, dentro c’era un fuoco acceso. Lì accanto sedeva un uomo alto e biondo, sembrava un guerriero delle saghe nordiche. Io ero spaventato, ma lui mi ha fatto cenno di avvicinarmi, così mi sono seduto anch’io accanto al fuoco. Ne ricordo ancora il calore.”

Okay, mi sa che Colin sia andato a sbirciare sul tuo account per leggersi “Il Dolore più Grande” e abbia inconsapevolmente sognato Ehrenold.
Questa è solo una mia supposizione, non è detto che al ragazzo piaccia leggere quanto piace a me.

Comunque mi ha dato un po’ da riflettere questa storia, per un punto particolare che ti ho sottolineato qui sotto.

il ragazzo deve arrivare a fidarsi di lui, e allo stesso tempo a sentirsi oggetto di una relazione esclusiva.
Deve avere l’impressione di essere una personcina speciale, a cui il celebre professore dedica attenzioni che non ha per nessun altro.

Credo che al momento una persona diciamo “particolare” (una persona che credo abbia avuto delle difficoltà ad inserirsi nella società essendo nata un po’ diversa) stia cercando di avere un rapporto esclusivo con me, e pretende molte delle mie attenzioni, ma appena cerco di dargliele si finge arrabbiata per poi tornare alla carica non appena vede che io non la penso più. (tempestandomi di messaggi su FB, e abbondando la mia bacheca di post)
Comunque scusami, se te l’ho scritto.

Grazie Old Fashioned.
E di cosa? (immagino il tuo pensiero)
Della lettura! Mi ha dato molto.
Posso metterla tra i preferiti? (Gaia ma che cazzo di domande fai?)
A presto! E come bene sai, sono da ricovero!

Gaia.

Recensore Master
28/07/17, ore 16:39

Questa capitolo è stato davvero molto affascinante. Salomon è completamente privo di qualsivoglia caratteristica positiva e il suo pov lo conferma assolutamente.
Il povero Colin viene usato come una bambola e mi sono ritrovata felice, come nella storia precedente, che sia riuscito a sfuggire dalle grinfie del dottore. Il fatto che Salomon possa continuare a fare quello che vuole con i suoi pazienti dopo tutto quello che è successo è triste, ma purtroppo molto realistico (anche perché ricordo che questa storia è ispirata a fatti reali)
Davvero un bellissimo scritto che ho letto con molto piacere! Complimenti :3
A presto <3

~ Emme

Recensore Master
28/07/17, ore 16:11
Cap. 1:

Ciao vecchio mio :3
Non immaginavo che avrei riletto questa storia dal punto di vista di Salomon e invece sei sempre pieno di sorprese!
Salomon si conferma essere il figlio di puttana che abbiamo già incontrato in 'Come ghiaccio su un abisso' e la narrazione dal suo punto di vista assume sfumature davvero inquietanti.
Ti faccio i miei complimenti perché il personaggio è fedelissimo a se stesso e l'atmosfera ha gli stessi toni della storia precedente, ma con l'aggiunta che il tuo stile è migliorato moltissimo. Facendo un confronto con la storia precedente (che comunque è scritta benissimo, non fraintendermi) devo dire che il tuo stile si sta davvero sviluppando storia dopo storia e leggerti è sempre un piacere!
Vado subito al prossimo capitolo :3

~ Emme

Recensore Master
28/07/17, ore 14:06

Come volevasi dimostrare: fuori uno sotto un'altra!

Non so che fine abbia fatto questo tristo soggetto nella realtà, ma gli auguro una vecchiaia lunga, dolorosa, attraversata da infermità di ogni genere e vissuta in balia di soggetti terzi che lo trattano come la feccia che è!
Perfino l'amico di merende sembra un chirichetto della domenica se paragonato agli abissi di laidume che lo psicologo riesce a raggiungere!

Chissà se i genitori del ragazzo, paradossalmente, hanno aperto gli occhi davanti al suo gesto estremo e si sono decisi ad occuparsi di lui seriamente, a vederlo per quello che è e non per quello che vorrebbero che fosse! Mi piace pensarlo, ma quando certe convinzioni sono così incancrenite cambiare è dura!

Vicenda raccontata in modo egregio comunque; sappi perciò che ho la foto del laido piazzata ad centro di un bersaglio e sto uscendo a comprare un fucile di precisione X°D
 

Recensore Master
28/07/17, ore 13:54
Cap. 1:

Pensavo di aver già visto personaggi spaventosi, moralmente parlando, uscire dai tuoi racconti, ma questo soggetto (altri nomi sarebbero bannabili a vita dagli standard del sito!) li supera abbondantemente; non solo per la totale mancanza di scrupoli morali, ma per l'abuso svergognato che fa della sua professione per ricavarne vantaggi sessuali prevaricando soggetti deboli o in posizioni di subalternità (vedasi la dottoressa costretta a fare la segretaria).

E' quello che non esisterei a definire un individuo spregevole, se non fosse che anche i genitori del ragazzo ci mettono un bel carico da 90 consegnando il loro pupillo (forse leggermente depresso o solo infelice a causa del clima oppressivo che respira in casa) nelle mani del suo carnefice.

Quello che mi colpisce di più in questo capitolo, a parte la disgraziatissima famiglia del principino, è proprio la strategia che l'infame ha messo a punto, sia per sedurre le sue vittime, che per continuare ad abusarne e poi ridurle al silenzio e il fatto che prenda spunto da una storia vera non mi sorprende più di tanto, visti i continui casi resi pubblici di sedicenti professionisti stupratori seriali, approfittatori e molestatori di qualunque campo!
(Recensione modificata il 28/07/2017 - 01:55 pm)

Recensore Master
27/07/17, ore 15:35

Il ragazzo è veramente adorabile, sarebbe bello leggere un lieto fine per lui, il medico invece è proprio disumano, per fortuna è un personaggio inventato!
Ho una domanda per te: cosa hai immaginato che succederebbe se il padre di Colin, rigoroso com è, avesse la certezza che il figlio ha subito abusi proprio da quel medico?

Recensore Master
27/07/17, ore 12:33

Credo di poter dire, con assoluta certezza, che raramente ho visto un personaggio così negativo. Un bastardo che non solo sa di esserlo, ma gode anche nel fare del male agli altri. Anzi no, qui in fondo non si tratta di un sadico. Volendo fare un'analisi psicologica spicciola, direi che si tratta di un sociopatico con un complesso di superiorità, o qualcosa del genere. Purtroppo, non sapendo una beata mazza di psicologia, non posso dire più di tanto.

Ciò nonostante, la storia è bella. Forse per l'ambientazione (gli ospedali psichiatrici fanno sempre un certo effetto), forse perchè il protagonista è un cattivo (che per qualche strano motivo risultano sempre più affascinanti dei buoni), oppure perchè il finale non lascia alcuna speranza (e io, più di ogni altra cosa, amo le storie cupe). Oppure per tutti questi elementi combinati insieme. Ma è comunque bellissima. Davvero bravo, Old Fashioned.

Recensore Master
27/07/17, ore 12:17
Cap. 1:

"Al Capone non aveva i miei avvocati."
Brr... ricordo quello che ho provato leggendo, mesi fa, "Come ghiaccio su un abisso". Hai una proprietà di scrittura tale, mio caro Old, da riuscire a portare i sentimenti del lettore dove tu desideri: terrorizzi, disturbi, spaventi e inquieti... e allo stesso modo, in altre tue storie, fai ridere di cuore. E' una proprietà che non tutti possono vantarsi di possedere.

Ad ogni modo, il dottor Solomon ci delizia e dimostra di essere un uomo che è tutto fuorché "umano". Utilizza i suoi pazienti come marionette, si sente il "re del suo castello", non disdegna uomini e donne che, per il solo fatto di essere internati in una casa di cura - seppur esclusiva come quella - si ritrovano inermi di fronte alle sue cure. Eppure, come gli ricorda il collega, il dottor Solomon ha già sfiorato la rovina con un caso che poteva diventare eclatante. Nonostante tutto, la sua perversione non ha limiti e decide di "dedicarsi tutto" a un nuovo arrivo: il povero Colin, schiacciato dal rapporto con i genitori... o, per meglio dire, con il padre Colonnello.

Visto dalla parte di Solomon, Come Ghiaccio su un Abisso appare ancora più disturbante. Perché? Perché io avevo immaginato, magari, che dentro di sé Solomon fosse più disperato, angustiato per ciò che faceva ai pazienti. Invece? Mi sbagliavo della grossa.
Solomon non cerca spiegazioni. Non cerca perdono, né si giustifica in qualche modo da ciò che fa. Non è una persona malata e disperata che non riesce in alcun modo a fermarsi, no. Solomon sa benissimo ciò che fa, è lucido come pochi e non ha intenzione di smettersi, non perché non può, ma perché non vuole.

In un delirio di onnipotenza, persevera nelle sue nefandezze e nelle sue depravazioni, coinvolgendo un ragazzo che ha solo bisogno di aiuto, inerme nelle sue mani.

Hai creato un mostro, in tutto e per tutto. E mi hai fatta rabbrividire: qui non c'è bisogno di horror, non c'è bisogno di sangue. Il mostro è reale.

Complimenti e... tanti auguri per il contest! Sono sicura che hai buone possibilità di vincere ^^
_morgengabe

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