Ciao mia cara! Hai rapito la mia attenzione e il mio cuore con questa storia 100% made in Rohan. Devi sapere che la sottoscritta ha un debole per il regno dei cavalli e per tutti i suoi abitanti, che Eru li benedica!
Quindi, assodato che per me la trama è già più che approvata, noto con piacere che hai anche uno stile di scrittura impeccabile. Ho notato solo un piccolo errore, che è sicuramente una distrazione: in un passo hai scritto "...e una circa cinquanta uomini." Presumibilmente volevi scrivere "una cinquantina" e dopo ti sei corretta, ma hai dimenticato di cancellare "una", ma non è niente di grave, te l'ho detto solo di modo che tu possa correggere, se vuoi.
Una perplessità: quando dici che alcuni comandanti insegnavano il rohirric alle reclute, cosa intendi esattamente? Perché, se ti riferisci alla lingua, non è presumibile che già tutti lo parlassero? Mi pare di ricordare dal libro (correggimi se sbaglio, l'ho letto anni fa!) che i Rohirrim non parlassero la lingua corrente di Gondhor fra di loro, ma anzi, addirittura solo alcuni di loro la conoscevano.
Detto ciò, passo ai complimenti (pensavi forse non ce ne fossero? ;-D ). Mi ha colpita particolarmente un'espressione da te usata per descrivere l'armatura dei cavalieri, quando dici che il mantello è verde come i prati di Rohan. È un'immagine bellissima e mi complimento con te per averla pensata. Certo, tutti ricordano che il colore degli stendardi di Rohan è verde, ma rendere onore alle praterie che tanto sono amate dai Rohirrim e dai loro destrieri è stato un tocco di classe. Ottima scelta! La trovo poetica e perfettamente in linea con i personaggi e l'ambientazione.
Altro passaggio che mi è piaciuto moltissimo è quando Hama riflette su cosa significhi realmente essere un cavaliere. La vita d'arme, infatti, non si riduce alle gesta eroiche e alle battaglie epiche di cui tutti cantano, quella è solo la punta dell'iceberg, il culmine e la manifestazione di un lungo processo che cambia la mente e il cuore dei soldati. E mi pare fantastica questa riflessione, specie se contestualizzata nell'epica fantasy, dove praticamente le gesta eroiche sono il perno della trama, ma è sempre bene ricordare cosa ha portato persone comuni a diventare eroi.
Bene, direi che mi sono dilungata abbastanza. Spero di rileggere al più presto qualcosa di simile da parte tua, magari una one shot su Éomer e Eowyn, che io amo tanto! Sai, la tua storia, insieme a poche altre, mi ha fatto in parte ritrovare l'ispirazione per riprendere la mia...magari la aggiorno prossimamente! ;-) A presto! |