Ciao Bloody_Schutzengel, recensisco volentieri la tua opera. Soprattutto mi piace molto la tua umiltà - qualità veramente rara per chi si avvicina alla scrittura di poesie (anche se di fatto non so da quanto tu componga versi). Venendo al testo, nel complesso mi è piaciuto, soprattutto per le immagini che hai creato - l'assocazione visiva del cristallo a quella auditiva della musica, ad esempio, sia nel passaggio Bluastro/Muto che nella metafora del cristallo. Si sente che la poesia è vissuta, sincera, stai parlando di qualcosa che ti riguarda molto da vicino e questo messaggio passa abbastanza bene.
Mi piacerebbe darti anche qualche consiglio, dato che scrivi in verso libero - modalità che ho esplorato a lungo, prima di approdare alla metrica. La sensazione che ho da questi versi è che possano migliorare molto, che facciano parte insomma di una prima stesura che è possibile sgrezzare. L'aggettivazione: a meno che non sia assolutamente necessario, o che sia davvero pregnante semanticamente, un aggettivo in poesia si può sempre evitare sostituendolo con un verbo, con una metafora giocata sul "...di..." o con un nome più mirato. In falangi effimere sussurrano melliflui sogni alla mia pelle... , ad esempio, si ha una grande disparità rispetto alla lunghezza dei versi precedenti; bellissima occupa invece un intero verso, che risulta dunque un po' vacuo. Eviterei anche un clichè come Anelito di passione, soprattuto in abbinamento con un'immagine molto più riuscita, alito di maledizione.
Insomma, trovare la parola giusta è proprio l'arte del poeta e al contempo un'operazione difficilissima!
Ti esorto a prendere i miei come semplici consigli, probabilmente ogni tuo verso ha un motivo per cui è lì, e a continuare a scrivere! Sarò lieto di (ri)leggerti.
Alla prossima,
V.
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