Bene, non mi aspettavo questo problema da parte di Bardhian.
Diciamo che ha completamente toppato il concetto di pacifismo. Avrebbe perfettamente senso dire che la guerra sia follia e gli spargimenti di sangue inutile, ad alcuni potrebbe anche andare la vita semplice, ma ha mancato il fatto che pure Gandhi ammetteva la legittima difesa propria o altrui. Non fa neanche lo sforzo di fermare gli spargimenti di sangue provando a convincere gli invasori a trovare un compromesso, o una qualsiasi soluzione non violenta. In pratica la filosofia di Bardhian è diventata fare la bella vita su uno scranno di superiorità morale dal quale guardare dall'alto in basso quelli che lottano per difendere sè stessi, i propri cari, e anche lui. È diventato decisamente patetico... ma al contempo l'erede più inutile che ci possa essere. Che potrebbe essere una buona come una cattiva cosa.
E poi abbiamo la famosa Lilie, che alla faccia delle alleanze è parecchio presa dal principe e più affezionata ai titoli di lui ... ma non ha fatto il minimo cenno di comunicare alla sua gente che sta bene.
E poi abbiamo Joyce, Joyce che in questo capitolo è incazzata abbestia. E ha le sue ragioni: ha passato giorni, forse settimane, di puro inferno cercando di raggiungere Bardhian, di soddisfare l'ultima richiesta della persona che ama, di fare qualcosa per aiutare i suoi cari (suo massimo valore nella vita, dopo essere stata considerata inutile da tutti). E quindi ha la pazienza ridotta al minimo, sfonda porte, urla, colpisce fisicamente qualcuno, cosa abbastanza sorprendente per lei, ahgredisce altre culture apertamente ... sclera di brutto, insomma. E si scontra con l'imperturbabile 'sono-migliore-di-te' di Bardhian. Non ha avuto certo un comportamento ammirevole, ma non può che fare una certa simpatia.
Complimenti davvero per un ottimo capitolo!