Ho apprezzato le riflessioni e le considerazioni di Kara riguardo il suo attuale stato di deviante, il modo in cui prova a comprendere e forse tirare le somme, cosa che al contrario a Connor non riesce per nulla bene, forse perché non è ancora un deviante ma non è neppure la stessa macchina rilasciata dalle industrie Cyberlife; è sull’orlo, e suppongo che infine spetterà a lui decidere se e quando superare la linea che lo divide dai devianti.
Desideravo anche esprimere la mia sorpresa quando Connor, dopo aver intimato a quei… tizi la resa, restituisce a Kara la pistola. Ehm… Avrà fatto bene? Perché ho l’impressione che abbia ecceduto in ottimismo? D’accordo che qui Kara sembra abbastanza equilibrata e si spera che non ammazzi nessuno, però aveva un’arma da fuoco, cosa che già di per sé fa pensare.
Vorrei anche dire che quella gentaglia davanti alla capanna è completamente svitata. Loro non lo sapevano che entrambi fossero androidi, ma questo è perfino più grottesco perché significa che non gli sarebbe importato un bel niente di dar fuoco a una ragazza. Bella gente che gira per Detroit.
Infine una constatazione e un dubbio. Kara è un modello casalingo, quindi non mi sento di darle torto, non ha certe conoscenze del settore; ma Connor è progettato come detective, è fornito di un database completo di riconoscimento, perché accipicchia non vede che Alice è un modello YK? Poi, a che serve dotare gli androidi di sensibilità alle temperature? Forse negli YK concorre a renderli più verosimili, ma un modello casalingo credo venga solo impacciato da certe sottigliezze, e un RK800 deve investigare, non preoccuparsi di rabbrividire. Gli mettono i bastoni fra le ruote, in questo modo, quei “geni” della Cyberlife. Già Connor non è una cima e si fa mettere i piedi in testa più o meno da tutti, se per di più lo mettono di fronte a difficoltà non richieste non se ne esce più.
A questo punto non mi rimane che ringraziarti per la piacevole lettura. Alla prossima.
Roiben |