Recensioni per
Paralipomeni di vita vissuta
di Baudelaire

Questa storia ha ottenuto 154 recensioni.
Positive : 154
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/08/23, ore 22:26
Cap. 29:

Mi ero persa questa bellissima poesia. Siamo così fragili, basta un soffio e non siamo più. Dovremmo godere di ogni singolo istante, invece ci facciamo soffrire l'un l'altro, è la nostra natura. Complimenti per il pathos. A presto.

Recensore Junior
20/08/23, ore 17:05
Cap. 29:

Amarezza, disillusione, tristezza, disfatta. Colpisce direttamente le corde più sensibili dell'anima. I complimenti sono roba obsoleta per la tua abilità. Chapeau.

Recensore Master
19/08/23, ore 07:43
Cap. 29:

Cos'è che ci tiene in vita, come ossigeno nei polmoni? Amare ed essere amati.
Ma a volte il boccaglio si ottura, tutto è silenzio e vuoto.
È grido e finito.
Bello: "assenza ingombrante".

Sibillina l'ultima strofa: uomo come essere umano? Oppure uomo come maschio? O tutti e due?
Bravissima, mia Sibilla,
Beccati 'sta postilla.

Scherzi a parte… Travolgente come un assolo serrato di batteria.
Difficile imitarti.

Recensore Master
18/08/23, ore 06:15
Cap. 29:

Buongiorno
Ci ricordi che in fondo siamo fatti per fallire... Sbagliare... Siamo carne e sangue... Possiamo solo cercare di fare del nostro meglio 🙏🙏

Recensore Master
19/03/23, ore 00:08
Cap. 28:

Essenziale, diretta, sempre profonda anche in pochissime righe che raggiungono con precisione chirurgica l'obbiettivo: creare emozioni. Bravissima.

Recensore Master
18/03/23, ore 07:10
Cap. 28:

Malgrado
il degrado
c'è più di un guado.

Tiriamo quel dado.

Cieco io vado
pazienza se cado.

B.

Recensore Master
18/03/23, ore 05:19
Cap. 28:

Buongiorno
Purtroppo a volte ci tocca anche arrenderci... Nonostante gli affronti subiti.
Alla fine a volte la pace attorno a noi è meglio di tante lotte... Ma a che prezzo ..

Recensore Junior
17/03/23, ore 22:52
Cap. 28:

Mi sembra che rifletta un momento altamente drammatico di fronte al quale ti arrendi anche se hai provato a lottare. Molto minimalista questo capitolo ma sempre brava l'autrice. Chapeau.

Recensore Junior
19/02/23, ore 11:13
Cap. 27:

La vita stessa è uno strale piantato nel petto e qui tu descrivi ogni secondo di dolore, ma poi, alla fine, tirate le somme dell'esistenza non c'è più dolore, il cuore ha vinto il dolore. Complimenti Baudelaire e buona domenica.

Recensore Master
09/02/23, ore 14:06
Cap. 27:

Ciao Cristina,
dopo un periodo di silenzio ti ritrovo con piacere con questa tua breve poesia, ma intensa come al solito, che esamina il tempo e la sua scansione attraverso ciò che ogni momento ha lasciato dietro di sé.
Mi affascina e mi interessa ogni volta come ogni persona riesca a percepire sulla propria pelle il trascorrere del tempo e tu, con questi versi, davvero incisivi, comunichi tutto il dolore e tutte le difficoltà incontrati e con cui li hai intrisi.
Ogni momento viene associato ad una parola precisa e puntuale in perfetta rima che ne fa comprendere in pienezza il sentire.
Sorprende come comunque il dardo lanciato non faccia più male, forse perché, in mezzo a tutto quel tempo difficoltoso, qualche secondo gradevole è stato vissuto e pertanto se ne conserva nel cuore il ricordo che magari è persino in grado di lenire la sofferenza.
Una poesia trasparente nella quale in tanti possono ritrovare uno spicchio del loro vissuto.
Un caro saluto e grazie.

Recensore Master
09/02/23, ore 11:17
Cap. 27:

Buongiorno
Eppure, nonostante tutti gli urti possibili, si vive.
Si deve vivere. È la vita che ci spinge verso un costante futuro.
Poesia rapida, pesante nei significati, eppure è come una carezza.

Recensore Master
09/02/23, ore 10:08
Cap. 27:

Questo dardo è formato da anni, mesi, giorni, minuti, secondi di sofferenze. Ed è lì nel petto ma non fa male perché il petto è la sede del cuore che è forte e invincibile. Complimenti cara e a presto.

Recensore Master
09/02/23, ore 07:53
Cap. 27:

Fonte cristallina di riflessione e di emozione, questa poesia.

Riflessione, perché ha nutrito la mia mente, nel vedere come è stata architettata.
Versi cortissimi, che lasciano il segno.
Versi rimati, in un abbraccio di morte.
Tempi sempre più serrati, dagli anni ai secondi: incalzante carrellata di disagi senza fine.

Emozione, culminante nella lettura dei due versi finali. Lo strale, che riprende il titolo, questa parola un po' ostrogota (pardon, è di provenienza longobarda). Conficcato nel petto, la parte più delicata di una donna.
E quello spiazzante "eppur non fa male".
Cos'è successo?
Sei diventata insensibile? Non penso, a giudicare dalla bellezza della poesia.
Hai scoperto l'antidoto a tutti i mali? Svelacelo, così potremo diventare tuoi devoti follower.
Ti sei lasciata distrarre dalla presenza, in contemporanea, di anni mesi giorni ore minuti secondi intrisi di piacevolezze? Raccontali, così potremo goderne con te.
Un abbraccio.

Recensore Master
19/11/22, ore 23:00

A volte neppure la luce più accecante può cacciare le ombre che ci devastano e solo la forza del sogno può aiutarci a ritrovare serenità. Complimenti cara.

Recensore Master
19/11/22, ore 07:30

Quando qualcosa dentro non funziona, anche la luce diventa dura e pesante, come roccia. Fredda come "vento di ghiaccio". Tagliente come lama. Lontana.
Si vorrebbe quasi rinunciare a quella meravigliosa sensibilità che ce la fa cogliere, per non sentirsi sbeffeggiati dalla bellezza.
Spengere quella luce, e dormire fra le calde e accoglienti braccia di Morfeo.
Sperare di risvegliarsi diversi.

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