Recensioni per
Dopo il pestaggio (Il senso del dovere)
di Ariadirose

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
30/11/23, ore 18:21

Gentile Ariadirose,
ho apprezzato particolarmente lo svolgimento che hai immaginato per uno dei momenti topici dell’anime, come appunto il pestaggio in armeria, e che ha sempre suscitato in me una serie di interrogativi relativi al comportamento di Oscar, allorquando vede e soffre per come è stato ridotto il corpo del suo André dai soldati che pensavano fosse una spia. Quel suo rimanere ferma, immobile, quasi fosse inchiodata al terreno, senza manifestare alcuna reazione, mi ha sempre stupita non poco.
Dapprima assistiamo a parte della scena filtrata dallo sguardo attento e dall’atteggiamento canzonatorio di Alain, poi dai invece libero sfogo alle sensazioni di Oscar, la quale, anziché rimanere impietrita sulla porta ad osservare il corpo martoriato ed ascoltare le parole accorate e addolorate che da quelle labbra erano uscite in un sussurro, agisce per portare, almeno al fisico, un po’ di lenimento, poiché del suo cuore e del suo animo avrebbe pensato forse in un secondo momento, quando anche la sua rabbia, il suo terrore e, soprattutto, la sua paura di poterlo perdere si sarebbero chetati.
Oscar è quanto mai decisa a scoprire gli autori del pestaggio e se costoro non avessero avuto il coraggio di farsi avanti ne sarebbe andato di mezzo l’intero corpo da lei comandato.
Oscar è sollecita con André e, nel prestargli le prime cure, cerca di non fargli male, mentre attende che il suo medico personale, quello di famiglia, venga a sincerarsi delle condizioni di André e lo curi al meglio.
Alain è colui che intuisce che tra i due vi sia ben più di ciò che traspare: se di André ha capito l’amore impossibile e segreto che nutre verso il comandante, ancora di Oscar non riesce a decifrare tutto anche se gli atteggiamenti sembrano parlare un linguaggio decisamente illuminante per chi la luce la vuole vedere.
Complimenti pertanto, per come hai saputo giostrarti nell’immaginare cosa sarebbe potuto accadere in quegli istanti così pieni di pathos.
Un caro saluto.

Recensore Junior
28/11/23, ore 23:02

Esistono due modi di scrivere le fan fiction, almeno così mi pare di ravvedere. In un caso si calca molto sulle parole e sul linguaggio, alle volte finendo veramente per esagerare, e fino a scadere nella retorica sentimentale. Poi ve n'è uno dotato di maggiore asciuttezza dove a prevalere è il dato della storia, dell'azione, dell'interazione tra i protagonisti di una scena. Entrambe sono valide e vanno ovviamente padroneggiate. Tutto è perfettibile e tutto, ahimè si può rovinare, ma questa seconda eventualità non è sicuramente il caso tuo che sei veramente molto brava. Partendo dal dato dell'anime, hai tratteggiato una storia che nella sua linearità, nell'appiglio a ciò che è già ben noto, non ha veramente bisogno di alcuna retorica atta a creare tensioni emotive surrettizie e semmai arricchisce di dettagli mai visti la trama in piena coerenza ed in un modo pienamente riconoscibile da ogni lettore. Insomma, in questa tua scrittura, nessuno si sente escluso ed è un grandissimo "risultato".

Recensore Master
28/11/23, ore 21:08

Alain la vede molto più lunga degli stessi Oscar e André, che sono bloccati l'una del senso del dovere del suo ruolo e l'altro dalla disperazione più totale.

Recensore Master
28/11/23, ore 19:24

Cara Aria di Rose,
mi piace l'equilibrio con cui torni su un missing moment che da sempre incuriosisce e solletica gli appassionati di RoV, ovvero: che cosa può essere accaduto dopo il pestaggio subito da André?
Tu pensi, in maniera molto logica e lineare, al fatto che Oscar mandi a chiamare il dottor Lassonne, e questo è molto razionale e realistico; ma sai innervare il tuo racconto anche di una sottile, misurata emozione, e ci guidi attraverso gli occhi e lo sguardo di Alain, come racconta il finale, alla scoperta del segreto - che poi tanto segreto non è - del cuore di André, e anche, in fondo, di quello di Oscar.
Apprezzo molto la misura e il garbo della tua prosa, a presto, e grazie per questa tua OS,
D