ERA UNA MEDUSA, DANNATO.
A parte questo.
Ti amo. Grazie.
Volevo fare una recensione seria, adesso ci provo. Ma sto maulando.
Smetto di maulare. Respiro. No, davvero, comunque. Hai riassunto in questa shottina davvero tanto. Sempre fresca, sempre divertente, ma tiene dentro così tante cose. Spero che possa significare per tutti quelli che la leggono almeno una particina di quello che significa per me, per noi, via, perché è davvero densa, piena, colma, nelle cose che dice, specialmente in quelle piccole, nei dettagli buttati giù con tanta naturalezza, che tutti possono sentire. I dettagli sono la cosa più vivida e importante. Aioria e Kanon, inutile dire a te quanto io ami l'accoppiata - strana, non canonica, ma concettuale: spiana davvero il futuro. E il sentimento sotteso del futuro e del presente, questo futuro-presente aleggiante, è vivissimo sia nei discorsi che nei dettagli. E' tutto piacevolmente fermo, ma come il mare su quel molo: la brezza batte, non rimarrà mai fermo. Bellissimi i nuovi spunti, dolci, delicati e naturali, anche questi. Non credevo che l'idea della maledizione di Poseidone, vagheggiata un pomeriggio, potesse avere una resa tanto profonda e discreta allo stesso tempo. Il ringraziamento è personale, perché la shottina è fatta per sbragarmi il cuore, ma i complimenti sono ben pensati. Spero che piaccia tanto tanto e che regali dolcezza in questi lidi come le jelly bean. Un bacione.
Ed era una Medusa, per Athena.
Una medusa. |