poisonspring – Rosa Noctium Omnium
1) Ortografia |
Sempre attenta e corretta, testimonianza di un’ottima conoscenza e di grande attenzione, con un’unica sbavatura:
“…si insinuava sù per le narici…”: quell’accento sul ‘su’ ti ha fregato ancora, ma è davvero troppo poco per pensare di toglierti anche solo un punto.
10 punti
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2) Sintassi |
Passi da periodi ipotattici ed articolati ad altri secchi e significativi, utilizzi tutte le variabili sintattiche possibili e non esci mai dallo stile del testo; è come se tutto possedesse una logica e una compattezza intrinseca, come se tutto semplicemente si adattasse come un abito mentale attorno ad Axel: la sua mente complessa è il tuo periodare complesso, le sue conclusioni sono le tue frasi brevi, i suoi deliri sono le tue divagazioni. Uso sapiente di una sintassi estremamente fluida, né troppo semplice né troppo difficile.
10 punti
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3) Lessico |
Ricco e variegato, talvolta lirico, sempre e comunque estremamente descrittivo e articolato. Non c’è nemmeno una ripetizione nel testo ed io sono una che le sente subito, ma qui hai dato fondo all’uso del tuo vocabolario mentale e hai utilizzato tutte le sfumature della lingua italiana. Il registro è alto ma non troppo aulico, nessuna frase richiede una rilettura, tutto mantiene sempre una limpidezza encomiabile e nello stesso tempo una grande musicalità.
10 punti
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4) Altre regole grammaticali |
Come in altri casi, elenco qui gli errori che talvolta non sono nemmeno definibili propriamente grammaticali ma che non ho potuto considerare nelle altre voci.
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“…immaginava ad impregnare sue lenzuola.”: ovviamente manca l’articolo, ‘le’ sue lenzuola, ma non lo posso propriamente considerare errore ortografico seppure è imputabile alla battitura.
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“…ferite che lui le avrebbe potuto procurarle…”: attenzione, o togli ‘le’ prima o scrivi ‘procurare’, così hai ripetuto il pronome.
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“…un preludio di ciò…”: benché non sia scorretto, la forma preferibile è ‘preludio a ciò’.
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“Altri, appena una manciata o poco più, era sparpagliati…”: ‘erano sparpagliati’, qui devi aver mutato dopo il soggetto, perché invece il participio è correttamente al plurale.
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“…con i petali scarlatti vorticavano…”: immagino sia ‘con i petali scarlatti che vorticavano’, e presumo ti sia scappato appunto il ‘che’.
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“Uno dopo l’altro, aveva rimosso… lui era tutto”. Il sogno, fin qui, è stato rivisto al trapassato nella mente di Axel, poi passi al passato remoto alla fine. È possibile e non scorretto, ma a livello puramente personale io lo sentirei più orecchiabile se restasse tutto al trapassato, tuttavia è solo una questione di gusti.
8 punti
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5) Regole narrative |
Usi un punto di vista unico, quello di Axel, sapientemente sfruttato per penetrare nei suoi ricordi, nei suoi desideri, anche forse nelle sue ossessioni, sempre chiaro, senza mai una sbavatura con qualcosa che lui non poteva sapere o ipotizzare o provare. La focalizzazione interna fissa, la mia preferita, rischia sempre di venire perduta in una sola parola, invece tu la mantieni costante sino alla fine.
Lo sviluppo narrativo è un’architettura perfetta, dall’esordio dato da quelle brevi parole alla conclusione, data da altre brevi parole; in mezzo però c’è un mondo di sentimenti e angosce e memorie, in mezzo lasci scorrere tutto quello che lega e slega i protagonisti con un equilibrio perfetto tra passato e presente, sogno e realtà, descrizioni e riflessioni. Pochi i dialoghi, come sempre anche nel romanzo originale tra questi due, perché sempre troppo carichi di significati e tormenti. Una narrazione congegnata a regola d’arte.
10 punti
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6) Personaggi |
Anche se non mi voglio pronunciare sul tanto polemizzato IC, questa volta almeno a titolo di osservazione devo rilevarlo, quanto la tua versione di questi personaggi sia in linea con quella dell’autrice, sebbene non sia questo a convincermi a darti il punteggio massimo. È il modo in cui ti addentri nelle pieghe mentali di Axel, il modo in cui scivoli nei suoi incubi e nelle sue brame, nei suoi ricordi e in quelli che vorrebbe fossero i suoi ricordi, nelle sue colpe e nelle sue innocenze: c’è, in poche pagine, tutto un mondo psicologico che ancora non riusciamo a conoscere del tutto, in attesa del secondo libro, ma che tu ci fai apparire in tutte le sue tenebre e in tutta la sua luce. Siamo catturati da ciò che prova e lo sentiamo sotto pelle e attraverso i pensieri di Axel anche Eloise pare vivisezionata nella tua pagina, una persona che potremmo riconoscere anche solo da un battito di ciglia e che pure non comprendiamo del tutto perché non la comprende del tutto lui, perché un personaggio approfondito non è per forza un personaggio di cui sia stato svelato tutto.
10 punti
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7) Contestualizzazione |
Il contesto è perfettamente ricostruito, non solo perché si tratta di un missing moment ma anche perché ti riallacci ad un altro missing moment che in un certo senso evochi: quello di Axel che pian piano accumula i doni per Eloise. I personaggi, gli spazi, gli oggetti, i gesti e le parole sono assolutamente in linea col mondo di Virginia e non posso darti il massimo solo perché non hai l’opportunità di spaziare in tutto il suo universo, ma non ho dubbi sul fatto che, se ci avessi provato, saresti stata perfetta.
9 punti
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8) Sviluppo del tema |
Direi che è stato magistrale, il modo in cui hai preso uno dei momenti più inerenti le rose di tutto il libro e l’hai pure approfondito maggiormente. In questo particolare capitolo, difatti, il dono della rosa e tutto il dialogo che segue cambia definitivamente i rapporti tra Axel ed Eloise, è insomma un momento culminante della narrazione; tu l’hai pure ampliato, col ricordo del volume di romanze con quella copertina particolare che diviene il primo dei doni di Axel ad Eloise, riallacciandoti così ad un altro punto chiave del volume, quello in cui lei li scopre e scarta tutti insieme. Hai insomma tracciato una linea nell’evoluzione del rapporto tra questi due e l’hai fatto con i petali di rosa: rose nel libro, rose nella tua storia, rose nelle metafore e similitudini, nei pensieri di Axel, nei suoi sogni, intorno a loro. Non sono un motivo ossessionante come in altre storie ma non sono nemmeno un ornamento: sono semplicemente il sangue di questo loro amore che pare non potersi nemmeno mostrare senza le rose.
10 punti
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9) Effetto ottico |
Il testo è giustificato e coeso, le scene sono ben suddivise, il carattere chiaro e leggibile e i paragrafi sono correttamente segnalati dal rientro della prima linea. L’unica scelta divergente rispetto alle norme di impaginazione editoriale consueta è quella di separare tra di loro i paragrafi con uno spazio maggiore: non è necessario, proprio perché questo stesso effetto l’hai già ottenuto col rientro della prima linea e in una pagina risulta dispersivo. Ottima l’alternanza tra la scrittura normale e quella in corsivo, ben dosata e strumentalizzata ai fini della poeticità del testo.
9 punti
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10) Gradimento personale |
La prima volta che l’ho letta mi è piaciuta; la seconda volta mi ha emozionata; la terza volta mi ha fatto arrabbiare, come mi sono sempre arrabbiata con Axel; la quarta ho capito che ogni volta che l’avessi letta avrei colto qualcosa di nuovo. Credo che anche la tua storia sia come una rosa: da sfogliare petalo per petalo. Le tue frasi, esattamente come quelle di Axel, sottendono altri significati, altre emozioni, le tue idee risultano più vivide a distanza di qualche riga e di qualche tempo, come quella, azzeccatissima, del libro di romanze o come la descrizione, struggente e poetica, del sogno – incubo? – di Axel. C’entra poco solo Gil, che qui potevi tranquillamente tralasciare ma che comunque non è di troppo, pur senza aggiungere nulla.
Anche perché aggiungere qualcosa ad una one-shot così bella è davvero difficile. E grazie anche per la precisazione delle note e per la ricchezza delle citazioni, che si inseriscono nella tua storia come se le fossero sempre appartenute.
10 punti
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Totale: 96/100 |