Recensioni per
Storia di mare
di Mattimeus

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Junior
05/08/12, ore 23:19
Cap. 11:

Uhm, l'idea c'era anche ma devo dire che il modo in cui è stata sviluppata mi lascia un po' perplessa. Molti personaggi sono sono a malapena abbozzati e il giuzio che viene dato su di loro è fugace ma cruciale ( mi riferisco in particolare alle figlie del re che- a mio parere- hanno avuto più o meno utilità zero per i fini della trama).
Mi sarebbe piaciuta molto l'idea di base del "tornare al mare" ma non riesco in nessun modo a trovare il nesso di ciò con l'andatura discontinua, scostante e - tutto sommato- inconcludente del plot.
Secondo me manca un po' il motivo di questo lavoro. 
Nei primi capitoli c'erano delle descrizioni e delle caratterizzazioni davvero notevoli... ma questo un po' si è perso andando avanti.
Davvero non so cosa pensare a riguardo.
Inutile dire che è ben scritto e che scorre bene. Sai benissimo cosa penso del tuo modo di scrivere e non di certo non ti smentisci dal punto di vista formale.
E' il perchè che questa volta non riesco a capire. 
Probabilmente sono io a non aver colto qualcosa ma mi piacerebbe sapere quale era l'intenzione e il messaggio dietro a questo scritto perchè credo di non averlo colto.

Recensore Veterano
04/05/12, ore 21:48
Cap. 4:


Questo quarto capitolo mi ha lasciato da un lato un po' spiazzata, ma dall'altro... credo che se tu lo avessi sviluppato in maniera melensa, non sarebbe stato altrettanto bello ed efficace. Il personaggio di Agave fa uno strano effetto sul lettore, il quale infatti si era già abituato a vederla attraverso gli occhi dell'amore di Pesce, che l'ha dipinta come avrebbe fatto qualsiasi altro innamorato. Pur dicendo pochissimo di lei, l'ha tratteggiata in maniera estremamente idealizzata, senza difetto e senza macchia, e invece, ecco che qui scopriamo che Agave non è perfetta, ma è una donna come le altre; o meglio, è una donna di una città di mare, abituata ad avere a che fare con uomini di mare, con marinai capaci di promettere amore eterno ad una donna per poi partire e non rivederla mai più.
Apprendere che la donna, che il nostro protagonista ama in maniera così totale, non prova lo stesso sentimento assoluto nei suoi confronti è una sofferenza tanto per lui quanto per noi che leggiamo; tuttavia, dopo aver letto questa soluzione da te proposta, è difficile pensarne una migliore.
Quel quadro mi era estraneo, era la cosa più lontana da me che si potesse immaginare, ed era nella sua casa. La consapevolezza che la maggior parte della sua vita non mi comprendesse mi raggiunse come uno schiaffo.” Questa frase mi è piaciuta davvero tanto, così come l'identificazione dell'anima di un individuo attraverso un oggetto. E' una soluzione piuttosto azzeccata e coerente con il personaggio del protagonista. Egli, vedendo quel quadro, rimane spiazzato, in quanto non vi riconosce l'animo della persona amata. Viene descritto come qualcosa che stona, che suona male e danneggia l'insieme del quadro idilliaco che Pesce si era costruito e che subito si vede crollare addosso.
Tuttavia, nonostante l'impressione forte che Agave fa sul lettore (dovuta in gran parte, appunto, al filtro che su di lei agisce, in quanto noi la vediamo attraverso gli occhi di Pesce) io ritengo che lei un sentimento per lui lo nutra e più simile all'amore di quanto lui stesso non pensi. Certo, quando lui le dice che ha capito che lei non lo ama, Agave non nega, tuttavia “Questo è già molto, sai? Una donna che stringe un legame con un marinaio non sa mai se lui ritornerà, ma tu sei tornato.” questa frase fa trapelare un lato di lei che forse neppure lei stessa ha compreso fino in fondo e lui neanche.
Se di idealizzazione abbiamo parlato prima, qui possiamo invece parlare di stereotipi. Lo stereotipo dell'uomo di mare, del marinaio che ama solo il breve tempo del suo soggiorno, e che cessa di amare il giorno della sua partenza. Agave, abituata a trattare con questo tipo di uomini, li ha chiusi all'interno di una “categoria sociale”, dentro la quale ha messo anche Pesce. Ma lui non è un marinaio, ci tiene a sottolinearlo e lo ribadisce anche qui. Sarà in grado di sostenere la sua posizione e portarla avanti con coerenza senza cadere in questo stereotipo? Sono chiavi di lettura molto interessanti che hai posto in rilievo in questo capitolo e nei prossimi capitoli vedrò come le svilupperai.
Molto bello anche questo capitolo! Al prossimo. ^^


(Recensione modificata il 05/05/2012 - 11:26 am)

Recensore Veterano
04/05/12, ore 13:58
Cap. 3:

Bene, finalmente è apparsa Agave. Questo lo vedo come un capitolo un po' di passaggio, preludio del tanto atteso incontro. Le sensazioni dell'innamorato sono descritte in maniera molto semplice, ma allo stesso tempo molto vera ed efficace. Adesso sono curiosa di vedere come andrai avanti. ^^

Recensore Veterano
02/05/12, ore 22:17
Cap. 2:

Un particolare che mi ha colpito sono i nomi dei personaggi: nessuno infatti sembra, almeno per il momento, avere un nome vero, ma si chiamano e si identificano solo mediante quelli che sembrano dei soprannomi, dal suono tipicamente portuale, da marinaio. Ti saprò dire probabilmente più avanti cosa ci vedo io dietro (sempre che ci sia qualcosa da vedere dietro xD: nel senso, sempre che tu, in qualità di autore, li abbia davvero scelti con questa o quella dietrologia). Per ora, diciamo che io ho notato che, mentre gli uomini hanno questi nomi fittizi, l'innamorata del nostro protagonista è l'unica di cui sappiamo il nome reale. Oddio, è vero che l'agave è una pianta, ma è anche un nome di origine greca dal significato, emblematico per questo contesto, di "splendida", "meravigliosa"; in più, Agave c'è da dire che, nella mitologia greca, era una Nereide, guarda caso, una ninfa marina... Insomma, non so se tu abbia scelto questo nome in quanto tale o in quanto nome di pianta, ma in entrambi i casi penso che tu l'abbia fatto per un qualche motivo che sono ben decisa a cercare di scoprire.
Bella la contrapposizione delle opposte visioni dell'amore di Pesce e dell'Irlandese; anche questo personaggio mi incuriosisce. Sicuramente le due posizioni sono molto diverse, tuttavia sono probabilmente dettate da esperienze diverse che qui si sono confrontate (vedo qui reminiscenze filosofiche che sono un po' il fil rouge del tuo modus scribendi: "Attesa è solo un modo di chiamare il tempo, che, se lasciato vuoto, è come se non ci fosse mai stato") e che spero di vedere approfondite meglio più avanti. Al prossimo capitolo allora. ^^
(Recensione modificata il 02/05/2012 - 10:23 pm)

Recensore Veterano
01/05/12, ore 19:11
Cap. 1:

 

Uhm... molto interessante. Ho visto una storia a capitoli e mi sono subito incuriosita. Per ora è troppo presto per formulare una recensione articolata, ma posso dirti che mi piace e continuerò sicuramente a leggerla. La cosa che mi ha colpito di più è l'atmosfera: difatti sei riuscito a creare un'atmosfera portuale molto intensa (quasi si sentiva l'odore di pesce, tanto per intenderci xD). A parte un paio di sviste è scritta molto bene, come sempre. ^^ Ora voglio conoscere Agave.
Al prossimo capitolo (io commento sempre tutti i capitoli delle storie che seguo e che mi piacciono, quindi preparati xD).

Nuovo recensore
15/01/12, ore 12:03
Cap. 4:

Si , mi aspettavo una cosa del genere , non sono tanto delusa !
Pesce troverà di meglio ! No ?
Personaggio molto sensibile !
Beh , se non fosse stato così non sarebbe mai stato il protagonista !

Nuovo recensore
15/01/12, ore 11:55
Cap. 3:

Pesce , che poeta !
Romantica l'immagine di un mozzo appollaiato sugli scogli che pensa alla sua metà ... Atipico giusto ! - per utilizzare l'aggettivo utilizzato dal'oste nel 1° capitolo - Comunque Tipico protagonista sognatore ...

Nuovo recensore
15/01/12, ore 11:38
Cap. 2:

Romantico questo Pesce ...
mi piace molto quando dice : " Quando invece lei è lontana, i secondi ricominciano a precipitare e davvero mi sembrano sprecati "

Nuovo recensore
15/01/12, ore 11:30
Cap. 1:

Mi piace !
E' scritto benissimo !
Mi ha attirato molto il linguaggio metaforico che hai utilizzato all'inizio del " racconto " : " io abbracciai con lo sguardo la città, che mi era diventata tanto cara " ...
Una narrazione che da tanta libertà di immaginare le " scene " ...
Simpatico il " discorso " sugli stereotipi : " Io non sono un marinaio, sono un mozzo. Se fossi stato un marinaio la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata venire qui ad affogarmi nella tua ottima birra, come effettivamente ha fatto tutto l'equipaggio " - " Sei peggio di una vedova pettegola -Ovvio, questa è una regola di ogni oste che si rispetti " - " l'Irlandese suonava il violino in maniera divina " ( gli Irlandesi sono ottimi musicisti ) ...
(Recensione modificata il 15/01/2012 - 11:31 am)

Recensore Junior
18/11/11, ore 22:41
Cap. 4:

Mi do al recensionaggio folle solo ora, perchè questa settimana è stata piuttosto movimentata e mi ha causato il necessario recupero di un po' di ore di sonno irrimediabilmente perdute :D. Finalmente, con questa recensione dovrei andare più o meno in pari con gli arretrati accumulati xD.
Questo capitolo mi piace molto più dei precedenti, forse perchè finalmente entra in scena il personaggio che più aspettavo di vedere delineato. Partendo dal presupposto che adoro il nome del personaggio femminile ( nonostante sia forse associato alla pianta più brutta che si possa trovare sul nostro pianeta xD) e che mi trovi per pur sostegno sessista a simpatizzzare per lei, Agave mi piace molto.
Non è il classico personaggio di donna tutta lovelove e cavolate varie , è una con i piedi per terra e il senso concreto delle cose, senza contare che quel cinismo passivo che accetta per veri solo i dati di fatto senza nutrire false speranze è decisamente fuori dall'iconografia tradizionale della donna nelle storie d'amore (ingiustamente, per altro).
Il finale di questo capitolo ci riporta, finalmente, con i piedi per terra e trovo incredibilmente interessante l'idea di terminare proprio in questo punto del racconto la prima tranche di pubblicazioni ( e pensare che credevo che il racconto finisse qui xD).
Aspetto con ansia il preseguimento della storia, sperando che le cose continuino sulla via che hanno preso in questo capitolo :)

Recensore Junior
14/11/11, ore 15:11
Cap. 3:

Per questo capitolo vale un po' la stessa cosa che ho detto per quello di prima. Credo di essermi sinceramente persa qualche concetto fondamentale o di aver passato come poco importante qualcosa che, invece, doveva essere decisamente centrale perchè, diversamente, davvero non riuscirei a spiegarmi per quale motivo pubblicare i due capitoli separatamente. Detto questo, la storia crea tensione. Naturalmente a questo punto del racconto non si aspetta altro che veder comparire il personaggio femminile nel racconto, cui tutto sembra girare attorno senza che in effetti se ne sappia molto. Boh, non c'è molto da dire. E' scritto bene ma non trovo un punto centrale in questo capitolo. Proprio non so.

Recensore Junior
13/11/11, ore 14:39
Cap. 2:

Mi piacciono i dialoghi, piuttosto taglienti anche se li ho trovati un pochino forzati a tratti. A volte ho l'impressione che ci siano delle cose aggiunte quasi per inerzia, come se servissero per allungare il capitolo o senza uno scopo ben preciso. Non lo so. Un'altra cosa che mi lascia un po' perplessa è il modo in cui dividi capitolo per capitolo. Naturalmente capisco che i capitoli lunghi siano faticosi da leggere e magari meno logici ma questi sono veramente brevissimi. Sicuramente è scritto benissimo e non ci sono critiche da fare in senso stretto però la storia non avanza realmente nè in questo nè nel prossimo capitolo nè cambia qualcosa di rilevante all'interno della trama e non capisco perchè tu abbia scelto di dividerli.

Recensore Junior
18/07/11, ore 19:58
Cap. 1:

Finalmente qualcosa di nuovo sul tuo fronte!
Come tutte le volte, sono stupita e confusa.
Che siano poesie, nonsense o racconti a capitoli le tue storie brillano sempre per originalità e scelta di argomenti e situazioni insoliti. E' sempre bello vedere su siti come questi persone che non si accodano a clichè stravisti o a trame scontate.
Come il recensore qua sopra, anche io ho apprezzato molto la scelta dei nomi dei personaggi che per il momento appare calzante e efficace.
Sulla storia in sè non mi esprimo in nessun parere perchè non ho elementi a sufficienza ma, per ora, le cosa mi appaiono vagamente confuse.
La presentazione dei personaggi, in particolare dell'oste e dei compagni mi è sembrata un po' sbrigativa e sommaria. Mentre i tratti dell'Irlandese sono idividuati alla perfezioni, con poche frasi chiarificatrici, i caratteri degli altri personaggi, persino e in particolare del protagonista stesso, emergono dai dialoghi in modo impreciso e frammentario. Se il personaggio dell'oste viene inquadrato quasi subito come un bonario pettegolo o non so cos'altro,la frase che pronuncia sul protagonista e sul suo pensare sempre ad Agave lascia un po' perplessi.
D'altra parte il protagonista è inanalizzabile: le sue frasi sono costruite, meccaniche, a volte quasi ironiche, altre volte campanello di un'intelligenza piuttosto ristretta. Ed è proprio qui che mi saltano i conti.
Il tuo protagonista è il mozzo piuttosto brillante che continua a ricordare la propria posizione e che ironizza sulla zuppa che l'oste gli offre, o lo stupidotto che a una domanda scherzosa sul suo pensare alla ragazza amata risponde solennemente che non ha mai smesso di pensare a lei?.

Probabilmente ho frainteso il tutto, ma sono decisamente confusa. :)

Recensore Junior
15/07/11, ore 13:16
Cap. 1:

Molto carino come inizio. Scrivere di città di porto e della vita dei marinai non è poi così facile, hanno dinamice particolari. C'è qualche sprecisione, ma niente di fastidioso. L'unica pecca forse è qualche dialogo non troppo riuscito, ma personalmente sono la Diva dei dialoghi non riusciti, quindi...
Singolari i nomi dei personaggi, sicuramente in linea con il racconto. Aspetto il seguito, dunque. Buona continuazione :D