Ho finito di leggere queste parole con un groppo in gola.
Ancora adesso, mi tremano le mani e non sono sicura di ciò che sto scrivendo.
Non avevo mai letto una storia su Alastor, non una storia così.
E' intrisa di tristezza, amarezza, e ancora tristezza.
E' una di quelle storie che tutti conoscono, che tutti hanno immaginato, ma nessuno ha mai scritto.
Tante storie, tante persone. Tanti, tanti anni.
Ogni anno si era portato via uno – molti – di quei suoi amici.
Ogni anno Alastor ripeteva – implorava – di vigilare, di stare attenti, perché non si sa mai.
Ogni anno poteva essere l’ultimo.
Finché Alastor non rimase da solo, a gridare in un mondo vuoto.
In un mondo pieno di assassini, vuoto di persone.
Come si fa a non emozionarsi con un pezzo del genere?
Hai scritto la realtà, hai raccontato quello che la Rowling ha omesso, tutto quello che ha dovuto passare questo "vecchio pazzo", che poi tanto pazzo non era.
Voleva bene a tutti; il suo modo migliore di dimostrarlo era ripetere costantemente loro di stare attenti.
Di vigilare.
Sono anni però che nessuno vigila più. Loro preferiscono vivere.
Vigilanza costante, perché morire è un attimo.
Ti ringrazio per aver scritto questa storia, non potevo non commentare e va' diritta tra le preferite.
Baci, books! |