-Ciao sono Victoria, ditemi pure cosa posso portarvi.-
-Vic ... - lo sguardo di Bill mi inchioda a terra, le gambe diventano due budini mollicci.
Cazzo.
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Victoria porta avanti la sua vita a Berlino, non senza difficoltà, i Tokio Hotel hanno sfondato in tutto il mondo e mentre nove anni sono passati le ferite non si sono mai rimarginate.
(Questa ff è il continuo di "Un passato in caduta libera"; la ff può essere letta anche senza il prequel, ma io vi consiglio di dare comunque uno sguardo per avere una visione più chiara del tutto)

Scoppiai a ridere di gusto insieme a Bill che quasi rischiò di capottarsi e cadere a terra oltre il letto. Tom mise il broncio osservandoci in cagnesco e alla fine afferrò un cuscino e ci diede un colpo in faccia a testa.
Rimasi basita per qualche secondo, poi gli strappai dalle mani il cuscino e gli restituì il colpo, Bill afferrò l’altro cuscino e fece lo stesso.
Tutti e tre ci guardammo prima di iniziare una guerra di cuscini e solletico che prevedevo che sarebbe durata parecchio.
Vorrei poter tornare a quel giorno, vorrei poter sentire il rumore delle nostre risate e il profumo della camera di Bill.
È inutile illudersi, è impossibile tornare indietro, sono successe così tante cose.