-Ib, perché non ho i capelli scuri come i tuoi e quelli di mamma e papà?-
-Non lo so.-
-E se non fossi veramente tua sorella?-
Nella testa di entrambe balenarono lampi di -quasi- falsi ricordi dipinti con un pennello e intrappolati in una tela strappata e polverosa.

Mentre tornava da scuola teneva il suo disegno in mano e lo guardava intensamente, non curandosi di cosa aveva davanti, finendo così per sbattere contro qualcuno che stranamente stava facendo altrettanto mentre superava l’angolo di un marciapiede. Sia i due che i disegni finirono per terra, e vennero raccolti dai proprietari opposti.
-Questo non è il mio disegno.- dissero all’unisono.

Passavano i giorni, e la stanza di Ib già piena di bambole e libri di terza elementare si stava ulteriormente addobbando di disegni appesi ai muri rappresentanti rose rosse e blu, lei e Garry che si tenevano per mano e mostriciattoli di ogni genere, dalle teste di manichino ai quadri con le braccia.

Corse verso di lei, con gli occhi chiusi e imperlati di lacrime, e le braccia aperte pronte a chiudersi appena avrebbe sentito il suo corpo caldo e accogliente prenderla in braccio.
Quel momento tardava ad arrivare.
[spoiler su uno dei finali]