Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Beauty    24/03/2012    6 recensioni
E se...Tonks avesse una sorellina più piccola? E se lei, Remus e Sirius si trovassero per caso ad accudirla per una settimana? E se fosse proprio la piccola Will a risolvere i problemi di cuore della sua "sorellina" e a far cambiare idea ad un certo lupo mannaro troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso? E se ci fosse qualcuno che trama nell'ombra contro le due sorelle Tonks? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

- COME FACCIO A CALMARMI?!

Tonks si mise le mani nei capelli ora neri, cercando di non mettersi a piangere.

- Come faccio a calmarmi?- ansimò di nuovo.

Sirius indietreggiò istintivamente, lasciando che la cugina riprendesse un po’ di autocontrollo.

- Bellatrix ha preso Will! Lo capite, questo?- strillò Tonks in direzione di tutti i membri dell’Ordine della Fenice, accorsi non appena Sirius e Remus li avevano informati dell’accaduto.

- Lo capiamo, Tonks, e stiamo facendo tutto il possibile per trovare il nascondiglio di Bellatrix…- fece Bill Weasley, pacato.

- Ah, davvero? A me sembra solo che ve ne stiate seduti intorno ad un tavolo senza fare niente!- sbottò Tonks, squadrando i presenti con aria truce.

- Tonks, ora basta!- sbottò Malocchio.- Non ti permetto di tenere questo tono…

- Mia sorella è stata rapita! Che tono volete che usi?!

- Tonks, noi vogliamo aiutare tua sorella…- disse Kingsley.- Ma non abbiamo assolutamente idea di dove si trovi Bellatrix Lestrange in questo momento…

- Ma davvero? E provare a cercarla, magari?- ironizzò la ragazza.

- E’ quello che stiamo facendo.

- Non è vero! Quello che state facendo è guardare una cartina ingiallita, nient’altro!

- Tonks, non ragioni…- provò ad intervenire Sirius.

- Io ragiono benissimo!- urlò Tonks.

- Tonks, noi troveremo tua sorella - disse Bill.- Ma non è una cosa semplice. Potrebbe volerci del tempo…

- Del tempo?!- Tonks balzò in piedi.- Will è nelle mani di una pazza assassina! Vi rendete conto?! Dobbiamo trovarla subito, altrimenti potrebbe anche…

- Tonks, ora basta - fece Malocchio.

- Ma…

- SILENZIO HO DETTO!- urlò l’uomo.

Tonks si azzittì. Rimase immobile, boccheggiando, forse alla ricerca di qualcosa da dire.

- Tonks, questa la considero insubordinazione!- ringhiò Malocchio.- Se non ti rimetti immediatamente a sedere e non chiudi la bocca, mi vedrò costretto ad escluderti dalla missione.

La ragazza non rispose; abbassò lo sguardo, scrutando intorno a sé tutti i membri dell’Ordine, uno ad uno, ma nessuno sembrò mostrarle alcun tipo di solidarietà.

- E va bene - disse infine, sentendo le lacrime salirle agli occhi.- Va bene. Se voi non mi volete aiutare, allora vorrà dire che andrò a cercarla da sola!

Detto questo, Tonks uscì di corsa dalla stanza, dirigendosi verso la porta d’ingresso. Afferrò un mantello e fece per girare il pomello d’ottone, quando si sentì afferrare con forza per un braccio.

- Fermati, Tonks…- riconobbe la voce di Remus Lupin.

- Lasciami andare, Remus!- disse, senza voltarsi, cercando di divincolarsi.

- Non puoi andare.

Tonks si girò, fissandolo in cagnesco.

- Remus, io ti giuro che se non mi lasci andare, io ti…

- Non puoi andare a cercare Will da sola, Tonks - ripeté Lupin.

- Sì che posso! E lo farò! Voialtri statevene pure lì a discutere…

Remus le si parò davanti, bloccandole l’accesso alla porta.

- Spostati, Remus.

- Non sai nemmeno dove si trovi Bellatrix. Come credi di riuscire a salvare Will, se non sai neanche dov’è?- continuò Lupin, calmo.

Tonks digrignò i denti; aveva ragione, non sapeva dove si trovassero in quel momento Bellatrix e sua sorella. Ma non poteva comunque starsene con le mani in mano!

- Non importa! Le troverò, dovessi perlustrare tutta Londra! E ora, spostati!

- Tu non andrai da nessuna parte, Tonks.

- Ho detto spostati, altrimenti…

- Questo è un ordine, Tonks!- Lupin alzò la voce; la ragazza ammutolì.

- Tonks, ti ricordo che io sono un tuo superiore - proseguì il mannaro.- E in qualità di superiore io ti ordino di andare immediatamente in camera tua e di restarci fino a che non ti manderò a chiamare! Sono stato chiaro?

Tonks non rispose, ma si voltò e corse al piano di sopra, in lacrime.

Lupin sospirò; non avrebbe voluto farlo, ma quello era l’unico modo per impedirle di fare sciocchezze.

 

***

 

Tonks sbatté la porta e tirò un calcio ad una sedia, prima di andarsi a sedere sul letto. Si prese il capo fra le mani, piangendo di rabbia e disperazione.

Dopo qualche minuto si costrinse a calmarsi; inspirò a fondo, estraendo dalla tasca la medaglietta che aveva trovato nel luogo in cui Will era stata rapita. La osservò attentamente.

Ad una prima occhiata poteva sembrare una semplice medaglietta, ma Tonks, improvvisamente, si accorse che nell’oro era incisa una piccola scritta.

 

Rivela il tuo segreto

 

- Rivela…il tuo…segreto…- mormorò Tonks.

Non appena ebbe pronunciato queste parole, la medaglietta cambiò forma nelle sue mani, diventando una chiave dorata.

 

***

 

Will mugolò, aprendo lentamente gli occhi.

Si sentiva tutta indolenzita, le ossa doloranti e la testa pesante come un mattone. Non appena riuscì a mettere a fuoco le immagini, capì di essere distesa su di un grande letto a baldacchino, in una stanza buia, senza un briciolo di luce, piena di polvere e ragnatele, con pochi mobili mezzi tarlati. Faceva freddo, e nell’oscurità non riusciva a distinguere quasi niente. Fece per alzarsi, ma solo in quel momento si rese conto di avere i piedi bloccati e i polsi legati alla testiera del letto; un fazzoletto le imbavagliava la bocca, impedendole di parlare.

Will mugolò qualcosa, nel tentativo di chiedere aiuto.

- Fastidioso, vero?- fece una voce.

Will si guardò intorno, spaventata, mente dall’oscurità spuntava una donna alta e slanciata, la stessa che l’aveva portata via la notte prima; accanto a lei c’era Fenrir Greyback, che la guardava come se avesse voluto divorarla.

- In genere non mi avvalgo di questi rudi e volgari metodi Babbani…- proseguì Bellatrix, con tranquillità, quasi stesse facendo una conversazione da salotto, accennando alle corde.- Ma purtroppo, con il Ministero che mi sta alle calcagna e quegli idioti di Auror che mi danno la caccia, utilizzare troppa magia può risultare pericoloso, oltre che uno spreco di energie…E me ne serviranno parecchie, più tardi…- sogghignò, accomodandosi su una seggiola poco più in là, sotto lo sguardo attonito e spaventato della bambina.

- Tua sorella è in ritardo - osservò Bellatrix.- Non può essere tanto stupida da non capire l’indizio che le ho lasciato. Quella medaglietta era una traccia così ovvia che anche un bambino ci sarebbe arrivato…

Bellatrix notò lo sguardo interrogativo di Will, e sogghignò nuovamente.

- Si vede che sei la figlia di un Sanguesporco. Hai gli stessi capelli di quell’essere spregevole di tuo padre, nonché la stessa espressione vuota. Vedi, piccola bastarda…- Bellatrix si alzò, avvicinandosi alla bimba così tanto da ritrovarsi con il viso a pochi centimetri dal suo.- Ti rivelo un segreto - sussurrò.- Io sono molto arrabbiata con la tua mamma. Molto, molto arrabbiata. Perché la tua mamma, la mia cara sorellina Andromeda, ha gettato me e tutta la sua famiglia nella vergogna e nel disonore. Ci ha fatto diventare lo zimbello di tutto il Mondo Magico, sposando quel Mezzosangue di Ted Tonks. Per tutta la vita, sono stata sbeffeggiata per questo, da tutti, perfino da mio marito e dall’Oscuro Signore. Capisci che ora io voglio fargliela pagare, vero?

Bellatrix si allontanò, ridendo sguaiatamente, sotto lo sguardo di una sempre più confusa Will.

- E quale modo migliore per farlo, se non portandole via ciò che ha di più caro al mondo? Le sue figlie. Anche se, ti dirò, non pensavo di arrivare a questo punto…- si voltò a fissare Greyback, lanciandogli un’occhiata mista di odio e disprezzo.- Questa sottospecie di rifiuto umano avrebbe dovuto fare fuori te e la tua sorellina durante il plenilunio; purtroppo quell’altra bestia che vi siete fatte amica ha mandato a monte i miei piani. Così, ho pensato di portare te qui…Ninfadora ti vuole troppo bene per lasciarti morire, sarà lei a venire da me…A quel punto, non mi resterà altro da fare se non scegliere chi sarà la prima a morire.

 

***

 

Tonks chiuse il pesante cancello di ferro battuto alle sue spalle, osservando l’imponente costruzione che si stagliava di fronte a sé.

Sua madre le aveva raccontato che una volta Black Manor era stata una dimora bellissima e grandiosa; ora era solo una specie di rudere in rovina, sporco, decadente, che sorgeva nel bel mezzo di un giardino abbandonato e incolto.

Tonks non perse tempo, e infilò la chiave dorata nella serratura della grande porta in legno di quercia dell’ingresso, che si aprì con uno scricchiolio. La ragazza salì le scale, lasciando che fosse il suo istinto a guidarla. Aveva lasciato Grimmauld Place di nascosto da tutti, sicura che quella chiave l’avrebbe guidata da sua sorella. E così era stato.

Alla fine, giunse in fondo ad un lungo corridoio tappezzato di ragnatele cui faceva da termine una porta mezza tarlata. Tonks l’aprì.

- Will!- esclamò, vedendo sua sorella distesa al centro di un letto a baldacchino.

La ragazza corse da lei, liberandola del bavaglio.

- Will, stai bene?- chiese Tonks, preoccupata, cominciando a sciogliere i nodi ai polsi.

- Ninfadora, no, è una trappola!

Improvvisamente, uno Schiantesimo colpì la ragazza al centro della schiena, facendola finire a terra. Tonks gemette di dolore, cercando di rialzarsi; Will si ritrovò con un braccio libero, ma l’altro era ancora bloccato, e così anche le caviglie.

La bimba strizzò gli occhi, concentrandosi quanto più poté. Il polso si assottigliò, permettendole di sfilarlo dal nodo della corda.

- L’amore e la preoccupazione a volte possono portare a distrazioni fatali. Non te l’hanno mai detto stronzetta?- Bellatrix si avvicinò lentamente a Tonks, la quale si sollevò sui gomiti, guardando in faccia sua zia.

- Lasciala andare, Bellatrix - ansimò.- Lei non ti ha fatto niente…Lasciala andare…

- Vorrei tanto, cara Ninfadora, ma purtroppo non posso. Tua madre avrebbe dovuto pensarci, prima di mettervi al mondo…

Tonks sfoderò la bacchetta.

- Stupeficium!

L’incantesimo colpì Bellatrix in pieno petto, scaraventandola contro la parete dall’altra parte della stanza. Ninfadora si rialzò in piedi, pronta a ricevere il contrattacco della Lestrange. Nel frattempo, Will era riuscita a sciogliere anche i nodi alle caviglie.

- Ehi, tu, dove credi di andare?!- Fenrir Greyback, accorso a tutto quel rumore, sollevò Will per il bavero della maglietta. Le diede una violenta scrollata, ma la bambina non si fece intimidire, e lo morse su una mano. Greyback lanciò un urlo di dolore, e lasciò andare Will.

- Will, scappa!- gridò Tonks, rispondendo alle raffiche di incantesimi della zia.

La bambina gettò un’ultima occhiata alla sorella, quindi si precipitò fuori dalla porta, correndo lungo il corridoio.

- Idiota! Prendila!- ringhiò Bellatrix, rivolta al mannaro.

Greyback non se lo fece ripetere due volte, e si lanciò all’inseguimento della bambina.

La lotta fra zia e nipote proseguì senza esclusione di colpi. Ninfadora sembrò avere la maglio per un momento, ma presto cominciò ad accusare i colpi dello Schiantesimo ricevuto poco prima. Cominciò a soccombere agli incantesimi di Bellatrix, finché uno di questi non ebbe il potere di farla cadere in ginocchio e toglierle la bacchetta di mano.

Bellatrix rise, trionfante, avvicinandosi con la bacchetta puntata contro Tonks, la quale stava cercando di indietreggiare strisciando sul pavimento.

- Va’ all’inferno, nipotina. Avada Kedavra!

- Protego!

L’incantesimo di Bellatrix andò a vuoto; Tonks non poteva credere a quello che era appena successo.

Remus Lupin si era appena Smaterializzato nella stanza, facendole scudo con il proprio corpo, pronunciando un Incantesimo di Difesa così potente da proteggere entrambi.

- Sectumsempra!- gridò il mannaro.

L’incantesimo sfiorò Bellatrix, frastornandola, facendole un taglio su di una guancia che prese a sanguinare.

Lupin approfittò dell’attimo di smarrimento della Lestrange per aiutare Tonks a rialzarsi.

- Stai bene?

- Sì. Dove sono gli altri?- chiese Tonks.

- Sirius ha chiamato rinforzi. Arriveranno presto.

Bellatrix tornò all’attacco; Remus e Tonks ripresero a duellare contro di lei, fianco a fianco, insieme.

 

***

 

Will correva a perdifiato lungo quei corridoi e quelle stanze che sembravano tutte uguali, che si susseguivano all’infinito. Sembrava di essere in un labirinto senza uscita.

Will era affannata, sentiva le gambe pesanti e il cuore che batteva così forte da parerle sul punto di scoppiare. Alle sue spalle, udiva i passi di Fenrir Greyback, sempre più vicini.

Non ce la faceva più; dovette fermarsi a riprendere fiato. I passi erano sempre più vicini; l’aveva raggiunta!

Will si guardò intorno con disperazione, alla ricerca di un nascondiglio. In un angolo, scorse una scultura mezza distrutta raffigurante degli Elfi domestici intenti in un inchino. La bambina sentì i passi vicinissimi; si avvicinò alla statua, concentrandosi con tutte le sue forze. In men che non si dica, assunse le sembianze e il colore di un Elfo domestico.

Rimase immobile, trattenendo il respiro, osservando Fenrir Greyback passarle di fronte senza accorgersi di niente. Il licantropo annusò l’aria, scrutando l’ambiente intorno a sé.

Will riprese le sue sembianze normali, sgattaiolando via alle spalle del mannaro, lentamente. Aveva quasi raggiunto la porta, quando inavvertitamente posò il piede su un’asse del pavimento scricchiolante.

Greyback, a quel rumore, si voltò di scatto. Sogghignò vedendo l’aria impaurita di Will.

- Ti ho trovata, finalmente…

Cominciò ad avvicinarsi a lei, con studiata ed inquietante lentezza. Il primo impulso di Will fu quello di rimettersi a correre, quando vide, su una mensola lì vicina, un pesante vaso di porcellana posto in bilico sul legno. La bambina non si mosse, prendendo a fissare il vaso.

Attese che Greyback giungesse sotto di esso.

- Ora ti faccio vedere io…

- Sicuro?- fece Will, con un sorriso malandrino.

Greyback si bloccò; immediatamente, Will, con la forza del pensiero, fece cadere il vaso.

Il licantropo venne colpito in pieno sulla testa. Barcollò; mosse qualche passo nel tentativo di restare in piedi. Infine, cadde a terra con un sonoro tonfo, privo di sensi.

Will sorrise, soddisfatta di se stessa, e corse di nuovo da sua sorella.

 

***

 

- Sectumsempra!- strillò Bellatrix.

L’incantesimo ferì Lupin ad un braccio. La Lestrange rise.

Tonks prese la mano di Remus; erano entrambi sfiniti. Bellatrix si preparò a sferrare un altro attacco.

- Expelliarmus!

Sirius Black si affiancò a Remus e Tonks. Il suo incantesimo andò a vuoto, ma riuscì comunque a distrarre Bellatrix per un attimo.

- Sta’ arrivando la cavalleria, ragazzi!- annunciò Sirius, allegro.

Infatti, ecco apparire uno ad uno nella stanza i membri dell’Ordine.

- Felpato, sei il migliore!- sorrise Remus.

Lupin vide Bellatrix puntare la bacchetta contro di loro; il licantropo fece altrettanto.

- Stupeficium!

L’incantesimo scaraventò la donna contro il muro. Gli altri Auror si affrettarono a raggiungerla; Tonks vide Will fare capolino sulla porta, sana e salva. Fece per correrle incontro, ma Bellatrix, ancora in possesso della sua bacchetta, gridò nuovamente:

- Sectumsempra!

Tonks venne colpita; cadde a terra, e non si mosse più.

Nel frattempo, gli Auror disarmarono e immobilizzarono Bellatrix.

- NINFADORA!- strillò Will.

La bambina corse accanto al corpo inerte della sorella, cercando di scuoterla per un braccio. Sentì salire le lacrime agli occhi, quando si accorse che Tonks non si muoveva.

- Ninfadora…

Sirius le fu subito accanto, prendendola in braccio.

- TONKS!- gridò Remus, inginocchiandosi accanto alla ragazza. La prese fra le braccia, sollevandole lievemente il capo.

- Tonks…Dora…ti prego, Dora…- la chiamò, accarezzandole il volto pallido, solcato da una sottile linea di sangue sgorgante da un sopracciglio.

- Dora, ti prego, rispondimi…

- Deve aver battuto la testa…- disse Malocchio.- Bisogna portarla al San Mungo, e in fretta. Speriamo che non sia troppo tardi…

Will affondò il viso contro il petto di Sirius, cominciando a singhiozzare. L’ex detenuto le accarezzò dolcemente i capelli, incapace di dire o di fare alcunché.

Remus abbracciò il corpo inerte della ragazza, stringendola dolcemente a sé.

- Dora…- sussurrò.- Ti prego, resisti, amore mio…

 

Angolo Autrice: Okay, niente panico! J. Come penso avrete già intuito, la storia non è finita qui, manca ancora un capitolo…Mi scuso se far dire un Expelliarmus a Sirius (fa tanto Harry, lo so…L) è a dir poco idiota, ma non m’è venuto nient’altro…Beh, che altro dire, a parte le solite scuse x il ritardo e per l’obbrobrio di capitolo che m’è venuto fuori?

Tonks è stata ferita gravemente…se la caverà?

Vi lascio con questo dubbio atroce (ma falla finita! Nd Voi), e in attesa del prossimo, e ultimo, capitolo, ringrazio le 115 persone che leggono, aquizziana, EdoKun, Kelis, per aver aggiunto questa ff alle seguite, Spica 99 per averla aggiunta alle seguite e alle ricordate, serpeverde love per averla aggiunta alle preferite, Melody Potter per averla aggiunta alle seguite e per la sua recensione, e potters_continuous, Always89, PiccolaStellaSenzaMeta, DracoLikesHamsters, DoraremusLupin, v91 e MoonyPhoenix per aver recensito.

Ciao a tutti, vi aspetto con l’ultimo capitolo!

Dora93

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Beauty