Eravamo rimasti alla comparsa di SW...

 

Quindi tu saresti SW...

 

- Esatto.

 

E saresti la parte di me più sensibile e profonda...

 

- Ancora esatto.

 

A questo punto la domanda che mi sorge spontanea è:

perché ora riesco a sentirti?

 

- A dir la verità non lo so.

Però penso che sia per via del fatto che sei maturato abbastanza da esplorare recessi della tua anima che prima non conoscevi.

Se aggiungiamo le varie esposizioni all’energia del Chaos...

 

E perché mai dovrei voler “esplorare i recessi della mia anima”?

 

- Non lo so. Ma lo immagino...

Ti consiglio comunque di procedere...

 

OK. Domanda: ho capito che il pensiero di qualcosa mi fa comporre poesie, ma perché non con tutto?

 

- Una buona domanda.

In realtà, il punto comune con cui si sviluppano queste poesie non tanto il pensiero di qualcosa piuttosto che di qualcos’altro;

bensì il ricordo preciso che hai di qualcuno...

 

Lo credevo anch’io, ma con “tempo”?

 

- Cosa ti viene in mente con “tempo”?

 

Beh, i 50 anni passati a dormire ibernato in una camera criogenica...

 

- Continua...

 

...e che 50 anni fa io passavo il mio tempo con... ah... ho capito.

 

- Visto? Ora sai qual è il cardine e l’origine di tutto ciò.

So che, dopo la sconfitta delle Black Arms ti sei ripromesso di buttarti il passato alle spalle^[1],

ma non ci riesci, e non puoi farlo. È una parte di te troppo radicata.

 

Come fai a esserne sicuro? Io sono l’essere supremo, solo io so cosa posso e non posso fare.

 

- Fidati di me.

Se cercassi di sbarazzarti di questa parte di te, ti trasformeresti in un mostro senza cuore.

Ma se, d’altra parte, ti lasciassi impregnare da essa, diventeresti come già sei in futuro.

 

Cioè? Spiegati meglio.

 

- Non dovrei dirtelo, ma nel futuro, in nome della promessa che hai giurato di mantenere,

farai esattamente l’opposto^[2].

 

Cosa? No... non è possibile...

 

- Per questo devi ascoltarmi, finché siamo ancora in tempo!