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Autore: Nano    28/03/2012    7 recensioni
La mia prima piccola storia Monchele.. Spero vi piaccia :)
Dal capitolo 17: Per giorni aveva desiderato parlargli, toccarlo, dimostrargli ciò che provava, ma la verità era che si stava arrendendo. Si stava arrendendo. Lei, Lea Michele, si stava arrendendo davanti a Cory Monteith. L’evidenza di quella frase la colpì come un pugno nello stomaco. Si stava arrendendo, stava sinceramente pensando di rinunciare a lui. In quel momento sentì di dovere fare un ultimo tentativo. Non poteva, semplicemente non poteva arrendersi. La Rachel Berry dentro di lei lanciò un urlo indignato e Lea si alzò velocemente dal letto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene.. Eccoci. Questo è il traguardo. L'ultimo capitolo. Sper vi piaccia, io personalmente mi sono commossa scrivendolo, ma ciò è successo perschè sono una femminuccia e perchè non dovrei scrivere certe cose. Devo ringraziare una persona speciale, nel mio cuore, perchè è solo grazie a lui, alle parole che mi dice ogni giorno e all'affetto che mi da a modo suo che oggi e gli altri giorni sono qui. Qui a pubblicare, qui a scrivere ed esprimere i miei sentimenti. 
E devo chiedere scusa se la storia nel suo insieme non ha senso, se ci sono stati punti irrisolti o deludenti.. Purtroppo non sono molto paziente e ordinata e soporattutto non sono pignola... Quindi potrei aver lasciato correre e avere commesso errori, chiedo immensamente scusa. 
Ci tengo a rinnovare i miei ringraziamenti alle persone che ho già precedentemente ringraziato, vi adoro con tutto il cuore. (Ah, e ringrazio anche gli angeli che mi hanno gli auguri <3 ) E direi che questo è il capitolo in cui voglio ringraziare tutti i pazzi che hanno aggiunto nel tempo questa storia tra le seguite o le preferite e quelli ancora più pazzi che mi hanno aggiunta tra gli autori preferiti. Ci tengo a dire che erano sotto pesanti droghe, sennò non l'alvrebbero fatto. Ahahah ok, basta, finiamola con le cavolate. Arrivederci e a presto con ciò che di più pazzo mi verrà in mente. Vi ho voluto bene, ve ne vorrò per sempre a tutti voi, il più bel pubblico che si possa desiderare. 
Monchele sia, per un ultima volta in questa fanfiction :')

Lara, la neodiciottenne!!


FUCHSIA

Lea scoppiò a ridere, svegliando Cory, che aprì a fatica gli occhi, disturbati dal fascio di luce che entrava dalla finestra.

“Che c’è?” Le chiese con voce stanca. Lea sorrise dolcemente ed indicò le lenzuola del suo letto, di un rosa sgargiante, aggrovigliate attorno al corpo enorme e muscoloso del ragazzo.

“Molto virile.”

Commentò, mordendosi l’interno del labbro inferiore.
Cory si stropicciò gli occhi, prima di afferrare saldamente il corpo della ragazza per adagiarlo sul suo.
Lea lo fissò negli occhi e gli baciò dolcemente le labbra.

“Buongiorno principessa.” Gli disse sorridendo.

“Buongiorno a te, simpaticona!”

Cory le tirò una ciocca di capelli.

“Profumi di cioccolato..”

Lea sorrise dolcemente.

“Tu invece sei anche sporco!”

Gli rispose pulendo un baffo di nutella dalla sua guancia.

“Quando hai cambiato le coperte?”

Le chiese indagatorio.

“Oh, probabilmente la donna delle pulizie. Ma direi che ci siano argomenti più importanti di cui dovremmo parlare.”

Cory annuì e intrecciò le mani dietro alla testa, facendo tremare il corpo di Lea in equilibrio precario sul suo.

“Mi ami ancora?”

Le chiese, il viso contratto in un broncio.

“Mi vuoi ancora come tua ragazza?”

Gli domandò in risposta Lea.

“Sei pronta a dirlo a tutti?”

Rispose Cory, sorridendo.

“Mi hai perdonata per ciò che ho detto e fatto?”

Lea chiuse gli occhi, attendendo le sue risposte. Cory respirò profondamente.

“Non ho nulla da perdonare. Le cose che hai detto, il fatto che tu non provassi nulla e che mi usassi, beh ho sempre saputo che in cuor tuo non le pensavi. E’ da quella sera alla festa di Darren che cerco di dirti che sono innamorato di te, irrecuperabilmente. Ma c’era Theo, c’erano gli altri, poi c’è stato l’incidente di Jon. Tutto il mondo era contro di noi. Ma ho sempre saputo che alla fine avrei vinto, ti avrei avuta nonostante ciò che dicevi  e il modo in cui ti comportavi. Ti avrei avuta anche se dicevi di non volermi. Ti amavo troppo per lasciarti andare senza avere avuto la mia possibilità. E ora sono qui, e mi metterei in ginocchio davanti a te se solo non mi stessi schiacciando, per chiederti di stare con me, di accettarmi e di accettarmi nonostante il mondo esterno, nonostante la paura che le cose cambino troppo, nonostante le chiacchiere che nasceranno e che cercheranno di distruggerci, nonostante io sia un gigante in confronto a te, piccola pulce, e nonostante io non sia poi così perfetto e buono.”

Lea fissò gli occhi scuri e sinceri del ragazzo, seriamente.

“Grazie.”

Cory aggrottò le sopracciglia. Lea sospirò prima di continuare.

“Potrei spendere un sacco di parole chiedendoti scusa per ciò che ho fatto ma in realtà l’unica cosa che voglio fare è ringraziarti. Grazie perché mi hai aspettata e perché sei ancora qui ad amarmi nonostante le cose che ti ho detto e tutto il resto. Si, certo che ti amo, e si, voglio essere la tua ragazza, e si, voglio che tutti lo sappiano. Magari senza troppe cerimonie e senza troppi annunci ufficiali, ma non mi importa, voglio solo stare con te quando voglio e come voglio.”

“Lo sai che prima o poi finirà, vero?”

Lea abbassò la testa.

“Voglio solo che tu sappia i rischi, se tra di noi finirà non credo sarò capace di essere tuo amico per un po’.”

“Deve proprio finire?”

Gli chiese Lea, sollevando la testa e sorridendo speranzosa.

“Spero proprio di no.”

Cory prese il suo viso tra le mani e le baciò le labbra, dolcemente, lentamente.

“Ehi, e quella storia sul mio peso?”

Lea puntò le mani sul petto di Cory, che la fissava con sguardo confuso.

“Mi metterei in ginocchio, se non mi stessi schiacciando!”

Recitò Lea, facendo il verso della voce del ragazzo, che scoppiò a ridere e la girò in modo da averla sotto di lui, il suo piccolo corpicino di nuovo sovrastato dal suo.

“Mi prenderò cura di te, lo sai.”

Le sussurrò all’orecchio, provocandole un brivido lungo la schiena.

“Non ne ho bisogno, dal momento che sono così pesante posso benissimo cavarmela contro chiunque.”

Cory prese il naso della ragazza tra le dita e lo strattonò.

“No, che non puoi.”

“No, non posso. Ho bisogno di te.”

Cory la guardò intensamente, reggendosi sulle braccia ai lati della sua testa.

“Mi stai trasformando in una femminuccia, tutte queste smancerie, dovrei uscire di più con degli uomini!”

Lea rise dolcemente, colpendo il suo braccio muscoloso e sfregando il naso nel suo petto nudo.
Cory sospirò e si sdraiò al suo fianco, giocando con i suoi lunghi capelli ed annusandoli
ogni tanto.

“Non ci credo ancora.”

Lea si voltò a fissarlo.

“A cosa?” Gli domandò.

“A noi.”

Noi. Quella parola suonò talmente perfetta alle orecchie di Lea che le si inumidirono gli occhi. Non poteva credere di aver negato a se stessa un piacere così assoluto ed un amore così intenso come quello che le offriva Cory, e che nessun’altro nella sua vita era mai stato in grado di offrirle né lo sarebbe mai stato. Stare con lui significava rischiare, rischiare sul lavoro, rischiare una buona amicizia, rischiare una carriera ma non le importava. Non importava più ciò che pensava Jon, ciò che diceva Dianna tentando di proteggerla, ciò che consigliavano Ambre e Lauren e ciò che Chris ripeteva in continuazione. Non le importava di essere felice con loro, le importava di avere Cory, di poter stare con lui come desiderava in quel momento. Le cose forse sarebbero cambiate, ma in quel momento era tutto perfetto, e Lea sapeva che lo sarebbe stato per molto, molto tempo.

“Credici.”
   
 
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