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Autore: Dentist of Detroit    29/03/2012    6 recensioni
Eccoci con una nuova fic. Un'altra delle mie 'passioni' è la saga di Underworld (veri vampiri, altro che Twilight) e dopo essere stata al cinema a vedere il nuovo capitolo, sono rimasta con non poca suspance. E' da qui che nasce questa fic, dove però le cose sono leggermente diverse. Cosa accadrebbe se Lucian e Sonja non fossero morti? E se quest'utlima fosse sorella di Selene? E se anche i tre vampiri anziani non fossero morti? Leggete e scoprite tutto il resto, non voglio anticipare niente...
Genere: Azione, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3 – Tannis
 
Partimmo tutti assieme, verso il luogo sapevo dovesse fungere da prigione per Tannis. Ero stata incaricata di rinchiuderlo lì secoli prima, ma ero certa che lo avrei trovato ancora nel medesimo posto. Guidai un furgone fino ad una zona montana dello stato. Le cime innevati dei monti ci circondavano come un circolo di persone. Era quasi inquietante. La prigione di Tannis doveva trovarsi ai piedi di uno di questi tanti monti, ovvero il primo che ci ritrovammo davanti a sbarrarci la strada. Parcheggiai il furgone in uno spiazzo innevato. Mancava poco all’alba, ci saremmo dovuti muovere. Il sole, per me, non era più un problema, ma per Sonja e Hunter, costituiva ancora un rischio da non sottovalutare. Uscimmo dal furgoncino e ci dirigemmo verso l’entrata. Mi ricordavo che si accedeva alla prigione tramite una botola, nascosta davanti a quello che appariva il portone principale. Mi diressi là, ed iniziai a tastare sul terreno candido, con il ghiaccio della neve che mi pungeva le dita. Scavai per alcuni secondi, poi la mia mano incontrò qualcosa di duro e metallico. Tirai il gancio ed aprii la botola. La tirai su con facilità, non mi oppose molta resistenza. Strano, mi dissi. Erano secoli che la botola era sigillata sotto la neve, avrebbe dovuto aprirsi con meno semplicità. Mi calai per prima, e per sicurezza caricai la mia pistola. Quello che mi trovai davanti fu uno spettacolo a dir poco agghiacciante. Tutta la pietra scura che costituiva il canale che, da sotto la botola, portava alla prigione di Tannis, era cosparsa di sangue. Il liquido viscoso si estendeva per tutto lo spazio che i miei occhi riuscivano a scorgere. Poi, in fondo allo stretto cunicolo, la fonte di tutto quel sangue. Un lycan, che non aveva ancora ripreso la sua forma normale, con un coltello all’altezza delle scapole. A giudicare dalle condizioni del cadavere, e dal fatto che ancora non si era tramutato, indovinai fosse morto da poche ore. Dunque qualcuno aveva violato la fortezza dove era detenuto Tannis. Il motivo, mi era ancora ignoto. Il punto era che solo io conoscevo l’ubicazione della prigione dove mio padre mi aveva incaricato in rinchiuderlo. O meglio, solo io e Viktor. Possibile dunque, che mio padre fosse venuto sin lì? Decisi che avrei atteso di vedere Tannis per parlare con lui di persona. Mi sporsi dalla botola
<< Qualcuno è stato qui >> annunciai al piccolo seguito che mi accompagnava
<< C’è un lycan morto al massimo un paio d’ore fa… >> spiegai
<< Allora, cosa intendi fare? >> mi chiese Sonja
<< Scendiamo e andiamo a parlare direttamente con Tannis, lui è l’unico che può dirci qualcosa >> risposi. Mia sorella assentì e, uno dopo l’altro, anche i miei compagni si calarono giù.
Reprimendo un moto di disgusto, attraversammo il cunicolo stretto e buio, calpestando con un fastidioso rumore il sangue sparso a terra. Dopo poche decine di metri il cunicolo salì per una scaletta, ed infine si aprì in un corridoio vero e proprio. C’era un’unica flebile luce, proveniente da una stanza alla nostra destra. Mi feci avanti, ed andai verso quella stanza. Di nuovo, al mio ingresso, mi si presentò davanti una scena orribile. Anche questa pietra scura era macchiata di sangue, una larga pozza, al cui centro giaceva un corpo rantolante. Tannis. Corsi verso di lui. dovevo riuscire a farlo parlare, a farmi dire chi era venuto ad ucciderlo. Mi inginocchiai accanto al suo corpo, circondata da tutti gli altri. Tannis aveva gli occhi socchiusi, ma ancora respirava, seppur debolmente. Una grande ferita sanguinava copiosamente dalla sua spalla. Lo scossi
<< Tannis! Tannis! >> si risvegliò. Mi guardò sgranando gli occhi, ed apparve ancora più sorpreso nel posare lo sguardo su Sonja e Lucian
<< Voi… >> mormorò
<< Chi è stato qui? >> chiesi. Non avevo la minima voglia di perdere tempo. Tannis era l’unico che poteva aiutarmi a ricondurmi a Michael ed avrei fatto di tutto pur di scoprire cosa sapeva
<< Lui… >>
<< Lui chi? >> gridai scuotendolo. Ma Tannis stava già richiudendo gli occhi. Lo scossi ancora, e lui si svegliò per un attimo
<< Tuo padre… >> bisbigliò al mio orecchio, prima di chiudere di nuovo gli occhi, stavolta definitivamente.  

  
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