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Autore: alicew in wonderland    31/03/2012    1 recensioni
Cosa accade dopo la morte di Ezio Auditore daFirenze??
Chi prenderà il suo posto nella setta??
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ezio Auditore, Federico Auditore , Giovanni Auditore da Firenze , Mario Auditore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quei due mesi erano volati e i due ragazzi si trovavano nella vecchia Villa Auditore in attesa degli assassini dell’ordine in compagnia del padre “La pensata di dire a nostra madre che andavamo a una festa in città non è stata grande!”
“Che altro potevamo dirle Marcello ‘Questa sera diventiamo assassini come nostro padre!’ ?”
“L’importante è che abbia funzionato!” disse Ezio “Entriamo! Ci stanno aspettando all’interno!”
La Volpe II vide il terzetto arrivare “Mentore volete pensarci voi?”
“Come preferite, non essendo vivo non posso avere pretese su nulla!” disse Ezio
“Sarebbe un onore per i vostri figli ricevere da voi stesso il marchio!” disse La Volpe II
Ezio sorrise e prese posto vicino al braciere “Cominciamo con te Flavia!”
“Farà male vero?” disse la ragazza allungando la mano
“Meno che morire!” disse imprimendo il segno sull’anulare di lei “Marcello!”
Il ragazzo chiuse gli occhi per quell’attimo
“Ricordate ragazzi! Il nostro credo è semplice!” disse La Volpe II “Trattenere la lama dalla carne degli innocenti.  Agire sempre con Discrezione. Non compromettere mai la confraternita.  Laddove altri seguono ciecamente la verità, tu ricorda... nulla è reale. Laddove altri sono limitati dalla morale e dalle leggi, ricorda... tutto è lecito.”
Ezio concluse con le stesse parole che aveva detto a Sofia mentre erano in viaggio per la biblioteca di Altair, rivolgendole questa vola ai figli  “Nulla è reale, tutto è lecito. Dire che nulla è reale, significa comprendere che le fondamenta della società sono fragili e che dobbiamo essere i pastori della nostra stessa civiltà. Dire che tutto è lecito invece, significa capire che siamo noi gli architetti delle nostre azioni e che dobbiamo convivere con le loro conseguenze sia gloriose sia tragiche. Ricordate anche un’altra cosa: non uccidere per vendetta.”
I ragazzi annuirono e tornarono a casa mentre gli altri assassini sparivano nella notte.
Il gran giorno della prima missione era arrivato Ezio guardò negli occhi la figlia notando il suo sguardo fiero e sicuro “Sei proprio un’ Auditore!”
“Vi ringrazio padre! Questa sera vi renderò fiero di me!"

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Poi si volse verso il figlio che si era appena calato il cappuccio sugli occhi “Possiamo andare!” Ezio sorrise notando la somiglianza con se stesso.
Era il 1533 e barili di polvere da sparo erano pronti per essere posizionati in vari punti del palazzo, Flavia si occupò delle cantine mentre Marcello delle stanze al primo piano e Ezio si occupava delle guardie
“Pronti ragazzi? Marcello entra nella sala e crea un po’ di disordine mentre tu Flavia dai fuoco alle tende della biblioteca, presto questo posto salterà in aria!” disse Ezio con sorriso maligno
Marcello irruppe nella sala della riunione “Buona sera signori!”
“Chi siete voi? Che cosa volete da noi?” chiese un uomo sulla cinquantina
“Solo impedirvi di attuare i vostri sporchi piani!” e lo assaltò colpendolo con la lama celata, sorrise leggermente e uscì dalla porta ridendo chiudendola dietro di sé e serrandola con un candeliere “Vado a far saltare la cantina!”
“La biblioteca già brucia! Fratello sii prudente tra poco il fuoco raggiungerà i restanti badili del primo piano!”
Ezio osservò la figlia e con un cenno del capo le disse di uscire con lui. Marcello accese una miccia e corse fuori da una finestra, dietro di lui l’incendio divampava mentre egli camminava in direzione del padre e della sorella.

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“Mi avete reso fiero di voi!” disse Ezio dando una pacca sulla spalla del figlio “Domani me ne andrò definitivamente, il mio compito è finito!”
I ragazzi si rattristarono Ezio capendolo li rassicurò “Solo perché non potete vedermi non significa che io non ci sia!”
“Papà prima mentre uscivo ho cominciato a vedere in maniera strana, tutto in una strana luce azzurra e i nemici in rosso! Cosa mi stava succedendo?” chiese Marcello
“E’ ‘L’occhio dell’aquila’ un dono che abbiamo in pochi!” disse Ezio entrando in casa
“Dove siete stati?!” disse Sofia “Che piacere rivedervi messere Ezio Della Francesca!” poi si rivolse arrabbiata verso i figli “Letti vuoti, nessun messaggio, cavalli spariti dalla stalla! Cosa facevate fuori nel cuore della notte?”
“Siamo andati a una festa!”
“Ti aspetti che io ti creda Marcello?” poi guardò la figlia “Flavia io voglio la verità! Dove eravate?”
La ragazza si bloccò “Non posso dirvelo dove eravamo perché voi non ci permettereste più di fare nulla!”
“Flavia spiego io a vostra madre dove eravate! Tanto prima o poi lo avrebbe scoperto comunque! Io per primo non sono stato sincero: il mio nome è Ezio, è vero, ma il mio nome di famiglia è Auditore mia dolce Sofia!”
La donna rimase immobile per un attimo poi disse “Eri tu fin dall’inizio!” e scoppiò a piangere 

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Ezio la abbracciò e le diede un bacio sulla fronte “Sì mia adorata, sono sempre stato io!”
“Quanto eri bello da giovane! Finalmente capisco a chi somiglia nostro figlio!”
“Vorresti dire che quando ero vecchio ero brutto?” disse Ezio facendo finta di essere offeso
“Ma cosa hai capito??” disse Sofia ridendo
All’improvviso comparvero altre ombre “Ezio vieni! Qui la tua vita è finita e hai assolto il tuo compito!”
“Vengo subito padre!”
“Dai fratellone non ci vediamo da più di quarant’anni!” disse Pietruccio
“Non scordarti che ci sono anche io fratellino” disse Federico
“E del tuo vecchio zio ti ricordi?” disse Mario Auditore in tono simpatico
“Dobbiamo ancora trovare Claudia!” disse Maria
Ezio sorrise e si rivolse verso la sua famiglia “Non preoccupatevi delle situazioni che avrete dinnanzi ragazzi, quando arriverà il momento saprete cosa fare! Ce lo avete nel sangue!” poi si volse verso Sofia “Un giorno ci rincontreremo amore mio e potremo di nuovo stare insieme!”
“Mi aspetterai dunque?” chiese lei
“Sempre!” disse Ezio abbracciandola per poi volgersi verso i suoi famigliari defunti e avviarsi con loro alzandosi il cappuccio sulla testa “Siete ciò che resta degli Auditore da Firenze figli miei! Voi siete assassini!” e con il sorriso che aveva il giorno in cui Marcello lo aveva visto per la prima volta scomparve.

COMMENTO AUTORE
Devo dire che l’ispirazione di questa storia mi è venuta un po’ così… a caso, dato che in “Assassin’s Creed Embers” si vede solo l’ultima parte della vita di Ezio e curiosando qua e là si vocifera che i sui discendenti ebbero un ruolo nella confraternita degli assassini per altri 150 anni mi sono chiesta come potesse essere possibile perché non sembra che nessuno dei suoi figli conosca la verità sul padre…
L’incendio del Palazzo Arcivescovile a Firenze è un fatto storicamente accaduto, ma non ho trovato spiegazioni sul come divampò l’incendio e ho improvvisato…
Tengo a precisare che le immagini che ho caricato non sono mie e che appartengono ai rispettivi proprietari.
Spero che comunque la storia sia piaciuta!
Alicew in Wonderland
 

   
 
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