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Autore: _Carrotscupcake_    01/04/2012    3 recensioni
Louis Tomlinson è un ragazzo allegro, vitale, simpatico e carino.
La sua vita potrebbe sembrare assolutamente perfetta. Lui è un cantante, la sua brillante carriera con One Direction è solo all'inizio, lavora con i suoi migliori amici, è l'idolo e il ragazzo ideale di così tante fans, ha una bellissima ragazza e vive con il suo migliore amico Harry Styles...
Si, vive con il suo migliore amico Harry Styles...
E' forse questo che blocca il disco di tutta quella perfezione??
Bhè, per adesso diciamo che certamente rende la vita di Louis unica, poi si vedrà...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io Eleanor stiamo camminando mano nella mano verso casa. Lei è bellissima, sempre sorridente e sprizza allegria da tutti i pori.
<< Sono così contenta che siamo riusciti a passare un po’ di tempo assieme >>
<< Non sai quanto lo sia io… >> Poggio un braccio sul suo fianco e la trascino, ci baciamo lentamente, le sue labbra hanno il sapore di ciliegia, la stringo a me. Una sensazione di piacere mi fa formicolare i piedi, è una ragazza meravigliosa e sono davvero felice con lei.
<< Ti amo. >> Le sussurro dolcemente all’orecchio, ma mentre parlo mi accorgo di non essere completamente sicuro di quello che sto dicendo. C’è sempre qualcosa nel più profondo di me, qualcosa che non riesco a completare, qualcosa che non riesco a colmare, un pezzo mancante. Se solo riuscissi a capire cos’è, potrei semplicemente lasciarmelo alle spalle, qualsiasi cosa sia…
Lei alza la testa e mi guarda, i suoi occhi sono dolcissimi, lo specchio di un’anima meravigliosa, in quel momento, solo per un attimo, sento davvero di appartenerle, di non cercare nient’altro che l’eterno specchiarmi in quei occhi.
<< Ti amo. >> Ripeto, sta volta con sicurezza.
<< Ti amo anche io >>
Ormai siamo arrivati sotto casa, è molto tardi. Harry sarà furioso, sorrido, adoro quando è furioso per me.
Eleanor mi accompagna alla porta, prendo le chiavi, mi scopro ansioso di vedere Harry, apro in fretta.
Poi sorrido ad Eleanor, la bacio un’altra volta, le sfioro le mani, e torno a sorridere.
<< Ci vedremo presto, lo prometto. Adesso che sono tornato a casa, hai smesso di divertirti alle mie spalle. >>
<< Non mi sono mai divertita alle tue spalle. >> Mi guarda, e mi scompiglia un po’ i capelli.
<< Lo spero >> La tiro a me per un ultimo bacio.
Dopo averla salutata entro a casa, strano, non sento puzza di bruciato. Di solito è quello l’odore che si sente quando io o Harry proviamo a cucinare, per questo ordiniamo la cena e pranziamo fuori.
<< Harry, sono a casa.. >> Nessuna risposta. << Harry dove sei?? >>
Entro in cucina. Non c’è traccia di Harry, ne tanto meno di cibo. Mi precipito in camera sua. Niente.
<< HARRY!! >> Non c’è nemmeno in salotto. Ne in bagno, in giardino, in piscina o da nessuna altra parte.
Infine entro in camera mia, e mi trovo davanti alla scena più improbabile che io abbia mai visto:
Harry è seduto sul letto, con una bambina tra le braccia, le cuffie nelle orecchie e canta buffe canzoncine. Scoppio a ridere e gli sfilo una cuffia dalle orecchie.
<< Louis! >> Sussulta << Sei già qui?? >>
<< Già qui?? Sono le due, noi di solito mangiamo a mezzo giorno!! >>
<< Le due?? >>
<< Si le due, chi è questa bellissima bambina?? >> Rivolgo per la prima volta lo sguardo alla bambina, prendendola in braccio. Salvandola dall’abbraccio goffo e inesperto di Harry.
<< E’ la mia nipotina, la mamma è molto impegnata e mia sorella è fuori, quindi ha chiesto a noi di tenerla… >>
<< E noi abbiamo detto di si?? >> Chiedo senza distogliere lo sguardo dalla bellissima bambina.
<< Ti dispiace?? >>
<< Certo che no! Ciao amore, ti troverai benissimo con noi… >>
<< Dici a me, amore?? >>
<< Dico alla bambina, stupido >>
Harry incrocia le braccia e si volta dall’alta parte.
<< No, girati verso di me, amore. >>
<< Dici alla bambina?? >>
<< No, dico a te. >>
Harry si volta e mi rivolge un sorriso enorme.
<< Ok, ti ho perdonato. >>
<< Come mai siamo in camera mia?? >>
<< Mmm…Volevo che la bambina sentisse il tuo odore, così le è più facile riconoscerti >>
<< Oh Harry, non è mica un cane!! >> sospiro ridacchiando. Poi lo fisso per un po’, il fatto che si sia messo in camera mia per far sentire alla bambina il mio odore, non so perché ma mi fa stare incredibilmente bene. Harry si lascia fissare e intanto sorride dolce alla bambina. Mi avvicino a lui, e lui allunga il dito verso di lei, lei lo stringe e ci rivolge un sorriso meraviglioso. Io e Harry ci scambiamo uno sguardo e scoppiamo a ridere. Una serenità improvvisa si è impadronita di noi, qualcosa di più grande di noi ci spinge a guardare la bambina sorridere, e a fare del suo sorriso il nostro. Mi chiedo se tutti i bambini abbiano questo potere soprannaturale, se sia contemplare la loro innocenza che crea dal nulla un infinito amore.
<< Come si chiama questa meraviglia?? >>
<< Si chiama Hope. >>
<< Allora Hope, lo zio Harry è tanto cattivo e non ha pensato al pranzo. Ma adesso è arrivato lo zio Louis che sistema tutto, non ci preoccupiamo eh… >>
<< Lo sai che sembri un idiota, vero?? >> Harry scoppia a ridere e mi da una spintarella canzonandomi.
Fingo di ignorarlo. << Hai almeno fatto la spesa, razza di buono a nulla. >>
<< Ovvio, per chi mi hai preso?? >>
Vado dritto in cucina, apro il frigorifero, è pieno. Certe volte Harry mi stupisce davvero, non avrei mai pensato che avrebbe fatto la spesa, ero sicuro che si sarebbe dimenticato e che saremmo rimasti digiuni, invece sono li a fissare un frigo stracolmo, come non lo abbiamo mai avuto.
<< Sai avevo dimenticato di fare la spesa, ma poi ha chiamato mia sorella dicendomi della bambina e ho subito pensato che non l’avrei mai fatta rimanere digiuna… >> Dice Harry in un fil di voce, come se avesse letto i miei pensieri. Non l’avevo sentito arrivare quindi sussulto, poi mi giro a guardarlo. Il suo sorriso dolce è rivolto a Hope, la stringe e la coccola, con degli occhi così pieni d’amore, che avrei quasi voglia di andare lì e abbracciarlo.
<< Sai una cosa, tutto sommato non saresti così male come papà. >>
Harry mi risponde con un sorriso. << Vado a portarla di là così ti aiuto a preparare il latte, prendo anche il biberon… >>
Harry sparisce dietro alla porta e io metto il latte nel bollitore, aspetto in silenzio. Non ho mai fatto una cosa del genere, quindi non so esattamente quanto tempo deve stare, lo lascio sul fornello fino a che Harry non torna.
<< Vuoi assaggiare per vedere come è la temperatura?? >> Dico appena torna in cucina.
<< Latte caldo, io adoro il latte caldo! >>
<< Lo prendo per un si… >>
Prendo il bollitore dal fornello, dimentico di usare le presine, il manico è bollente. Lo lascio subito e inizio ad urlare, agitando la mano, Harry mi guarda confuso,  e quando capisce cosa è successo scoppia a ridere.
<< Ma cosa ti ridi?? AIUTAMI! >> Urlo dal dolore.
Preso dal panico Harry prende la bottiglia d’acqua dal frigo e me la svuota sulla mano. Subito sento il sollievo di qualcosa di fresco, la mano smette lentamente di bruciare anche se è leggermente intorpidita.
<< Perfetto genio del crimine, e adesso cosa beviamo noi?? >>
<< Bhè, almeno la mano non ti brucia più… >>
<< Non hai risposto alla mia domanda… >>
<< Oh bhè…LATTE! >>
Accetto l’idea con entusiasmo. << D’accordo, e dato che non pranziamo potremmo… >>
<< Metterci dentro dei biscotti Plasmon?? >>
<< Se proprio insisti… >>
<< Non lo dire due volte! >>
<< E che Plasmon sia!! Ma prima dobbiamo verificare la temperatura del latte… Pronto?? >>
<< Sono nato pronto! >>
<< Questa era scontata…Avanti vieni qui… >> Lo tiro verso di me, lui inclina la testa verso l’alto, io con una mano mantengo il bollitore, sta volta con la presina, con l’altra tengo la sua testa all’altezza giusta. Verso un po’ di latte nella sua bocca, la maggior parte gli finisce addosso. Inizia a tossire, e io per aiutarlo cerco togliergli un po’ di latte dalla maglietta.
<< Bhè?? Com’era?? >>
<< Perfetto!! >> Afferma quando finalmente ha smesso di tossire.
Prepariamo il Biberon della bambina e le nostre tazze e andiamo in camera mia. Arrivati lì posiamo le tazze sul comodino, prendiamo Hope dal passeggino e ci sediamo sul mio letto. Harry insiste per dare lui il latte, glielo faccio fare, ma sto attento che non combini guai, mi seggo affianco a lui.
<< Allora gli devi tenere la testa alta, così… >> Gli mostro come deve fare, e lui imita i miei movimenti, se la sta cavando piuttosto bene. Da il biberon alla piccola, ma lei inizia a lamentarsi.
<< Perché non lo prende, forse era troppo caldo?? >> Mi chiede un po’ spazientito e deluso.
<< No aspetta… >> Molto lentamente poggio la mano sulla sua, e alzo un po’ il biberon. << Se lo tieni troppo basso non riesce a succhiare, ma attento a non tenerlo troppo alto, altrimenti rischia di affogarsi! >>
<< Non…Non mi lasciare la mano, d’accordo?? >> Dice Harry, un po’ insicuro. Io lo guardo e gli sorrido.
<< Non ti lascio. >>
Hope inizia a bere, tutta soddisfatta. Ancora più soddisfatto di lei è Harry, che mi guarda con un sorriso entusiasta.
<< Ci stiamo riuscendo, ci stiamo riuscendo! >>
<< Tutto merito mio! >>
<< Ma che dici, siamo una squadra! Saremmo dei papà meravigliosi, non è vero? >>
Lo guardo, gli sorrido e annuisco in silenzio.

                                                                                                                                   

                                                                                                                              _Carrotscupcake_

   
 
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