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Autore: aplaceformyhead    04/04/2012    5 recensioni
Salve a tutti :D
Questa shot è scritta sulle note (e parole u.u) della canzone "Something There" de La Bella e La Bestia :3 (Ho scritto il titolo in inglese perché in italiano ce ne sono millanta e non so quale sia quello giusto u.u)
Lily comincia a provare qualcosa per James e l'episodio è raccontato sia dalla ragazza, che da James che dalla professoressa McGranitt e Silente :)
Un commentino è sempre gradito :33
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ero seduta su una sedia in biblioteca, intenta a studiare per il compito di Incantesimi di lunedì.
Numerosi tomi erano appoggiati al mio tavolo; uno, piuttosto grande, era aperto davanti a me. 
Leggevo distrattamente, mentre, ancora più distrattamente, prendevo appunti.
Quel pomeriggio soleggiato non era adatto per studiare. Avrei voluto essere seduta in riva al lago a godermi il tramonto, oppure a fare una passeggiata con le mie amiche.
Posai la piuma e staccai lo sguardo dal libro. La mia attenzione vagava dagli studenti chini sui tomi a Madama Pince che sistemava i vari volumi sugli scaffali, ma ad un certo punto fu catturata dall’entrata di un ragazzo.
Capelli ribelli, aria leggermente strafottente, cravatta sciolta e maniche della camicia rivoltate.
Cosa ci faceva James Potter in biblioteca?
Si avvicinò al mio tavolo e mi sorrise.
«Ciao Lily.» Disse.
«Ciao James. Cosa ci fai in biblioteca in un pomeriggio come questo?» Gli chiesi, mostrando il mio stupore.
Lui scrollò le spalle.
«Remus mi ha ricordato che lunedì abbiamo un compito di incantesimi, mentre Sirius mi ha illuminato ancora di più, dicendo che ho trascorso le ultime lezioni di incantesimi progettando tattiche di Quidditch. Per questo mi ritrovo infelicemente, e per di più sabato pomeriggio, a studiare.» Disse sconfortato. «Tu, piuttosto?» chiese.
Scrollai a mia volta le spalle.
«Un po’ di ripasso, domani non ho intenzione di studiare.»
Ci guardammo un po’ imbarazzati.
«Vuoi … vogliamo studiare insieme?» chiese, passandosi imbarazzato una mano tra i capelli.
Annuii e lui prese posto accanto a me.
«Cos’è che dobbiamo studiare?» disse, facendomi scoppiare in una risata.
 
                                                                                                            Qualcosa in lui si trasformò,
                                                                                                            era sgarbato un po' volgare ora no:
                                                                                                            è timido, piacevole,
                                                                                                            non mi ero accorta che ora é incantevole.

 
Posò gli occhi sul libro, scorrendo le righe con un dito e cercando di memorizzare gli incantesimi recitandoli a bassa voce.
Il libro mi chiamava, ma io continuavo ad ignorarlo.
Preferivo osservare il suo volto altezzoso e allo stesso tempo dolce, studiare le piccole efelidi che le rendevano il volto imperfetto e reale.
Ad un certo punto sollevò lo sguardo dal libro e lo posò su di me, arrossendo quando si rese conto che la stavo osservando.
Stranamente non ritornò al grosso tomo, ma continuò a puntare gli occhi nei miei, il che mi fece scoppiare a ridere.
«Perché ridi?» mi sussurrò, sforzandosi per non farsi contagiare dalla risata, il che le fece spuntare un sorriso sul volto.
Mi ricomposi quando Madama Pince mi lanciò un’occhiataccia, per poi tornare a sistemare gli scaffali.
Quella donna era sempre arrabbiata e pronta a sgridare qualcuno: Remus mi aveva detto che era il caso di trovarle un ragazzo.
«Lily,» sussurrai, avvicinandomi al suo volto e facendola nuovamente arrossire. «Dato che oggi è una bella giornata, mentre domani potrebbe piovere, che ne dici di fare una passeggiata nel parco?»
Lei mi guardò, sbattendo le palpebre più volte, per poi chiudere il libro.
«Generalmente questa proposta non mi alletta molto, ma questi sono casi eccezionali. Passeggerei anche con Lumacorno pur di non ripetere questa roba barbosa!»
L’aiutai a posare i volumi sparsi sul tavolo e a raccogliere le boccette d’inchiostro e le pergamene.
«Lily, i tuoi appunti …» le dissi, porgendole dei rotoli di pergamena.
Nell’afferrarli, mi sfiorò la mano, ma, invece di ritrarla subito, restò immobile per qualche secondo, sorridendomi.
Era la prima volta che mi guardava così: niente acidità, niente battutine pungenti e sarcastiche, nessun rancore.
Nel suo volto riuscivo a scorgere solo gentilezza e serenità.
Ero certo di essermi illuso: impossibile che Lily Evans mi avesse guardato così.
 
                                                                                                         Lo sguardo suo su me posò,
                                                                                                        sfiorò la zampa ma paura non provò.
                                                                                                       Son certo che, mi sono illuso:
                                                                                                       lei non mi aveva mai guardato con quel viso.

 
Fiancheggiata da James, uscii dal castello e presi la prima vera boccata d’aria del pomeriggio.
Gli scaffali pieni di libri e il silenzio pesante ed opprimente della biblioteca avevano lasciato posto ad un parco verdeggiante e soleggiato e agli schiamazzi degli studenti.
Il Lago Nero brillava alla luce del sole, le fronde degli alberi avevano assunto tonalità più chiare e brillanti e il vociare di tutti i ragazzi impegnati nelle più svariate attività (c’era chi leggeva e chi fingeva di leggere, chi si rincorreva, chi si rinfrescava i piedi nell’acqua fredda del lago, chi giocava a gobbiglie e chi semplicemente passeggiava o chiacchierava con i propri amici) rallegrava l’atmosfera primaverile.
«Ora si ragiona.» Commentò James, scompigliandosi i capelli.
Ci guardammo intorno in un silenzio imbarazzato, dopodiché James mi afferrò la mano e cominciò a trascinarmi in direzione del lago.
«James, ma cosa …»
Arrivati sulla riva, fortunatamente si fermò.
«Volevi farti un bagno?» commentai sarcasticamente.
«Si, ho caldo!» Mi rispose mettendo il broncio ed incrociando le braccia.
Approfittando del fatto che non mi stava guardando, mi chinai e raccolsi tra le mani un po’ d’acqua.
«Allora sarà il caso di darsi una rinfrescatina.» Gli sussurrai con un ghigno, gettandogli l’acqua addosso.
«LILY EVANS!»
«Si?»
«Comincia a correre.»
Senza farmelo ripetere due volte, mi voltai e cominciai a correre verso il castello.
Ovviamente non avevo speranze contro di lui, che mi raggiunse dopo pochi secondi, nonostante il vantaggio che mi aveva onestamente concesso.
Mi afferrò per la vita e mi sollevò un po’ da terra, facendomi vorticare.
«Mettimi giù!» Il mio tono doveva sembrare infuriato, ma in realtà mi stavo divertendo.
Così, perdendo ogni briciolo di dignità, scoppiai a ridere, contagiando James, che, non volendo, perse l’equilibrio e fece cascare entrambi.
«Ahia.» gemetti tra una risata ed un’altra.
Proprio in quel momento uno strano pensiero fece capolino nella mia mente.
Mi stava davvero piacendo James?
Era la prima volta che mi ponevo questa strana domanda, eppure quel pomeriggio non mi sembrava tanto strana.
Ero riuscita a vedere per la prima volta qualcosa in più in lui, qualcosa che riusciva a scaldarmi il cuore.
 
                                                                                                      Tu non sei l' ideale,
                                                                                                      non ti avrei sognato accanto a me;
                                                                                                     ma ora sei reale!
                                                                                                    C'é qualcosa che non ho mai visto prima in te.

 
 
«Buon pomeriggio, Albus»
«Buon pomeriggio anche a lei, professoressa McGranitt»
Mi stavo dirigendo verso il mio ufficio, quando il professor Silente mi fermò accanto ad una finestra che affaccia sul parco di Hogwarts.
«Sa, Minerva, stavo sperimentando queste nuove caramelle, le Api Frizzole, ma dei risolini hanno attirato la mia attenzione» disse il preside, indicando il parco con lo sguardo.
Mi affacciai e guardai giù nel parco. Vidi James Potter e Lily Evans che scherzavano insieme.
«Sa, professoressa, ho sempre pensato che quei due ragazzi fossero fatti l’uno per l’altro e, modestamente, avevo ragione. Solo che James e Lily erano troppo impegnati a litigare per accorgersi dei sentimenti che provavano l’uno per l’altro, o almeno Lily non se n’è mai accorta.»
Vidi James che sfregava le guance a Lily: mi ricordavano la mia ormai lontana gioventù.
«Io invece sono molto sorpresa del loro atteggiamento. Non avrei mai pensato che la signorina Evans si innamorasse del signor Potter». Dissi, con il mio solito cipiglio severo.
«Suvvia, Minerva, sono sicuro che se tu facessi prevalere quella vecchia parte di te, vedresti più di una ragazza che litiga con il ragazzo che le fa la corte» esclamò il presid. «Ah, l’amore: che grandiosa avventura. È un incantesimo così forte, che supera di gran lunga la mia migliore magia».
Portò alla bocca una nuova caramella e strizzò gli occhi.
«Me le ha regalate Madama Rebby, la proprietaria di Mielandia, per ringraziarmi di alcuni favori che le ho fatto. Sono davvero deliziose, quasi più dei Pallini Acidi».
Guardai nuovamente nel parco: i due ragazzi continuavano a ridere e scherzare. In quel momento non c’era una guerra da affrontare, né nessuna preoccupazione: c’era solo quel grande sentimento che li univa.
«Penso che tu abbia ragione, Albus, anche se quello che accade è per tutti una grande novità».
 
 
                                                                                                   Ma guarda un po'! Che dir non so! 
                                                                                                  Di tutto ciò! Neanch'io però!
                                                                                                 É proprio vero che l'amore tutto può!
                                                                                                Aspetta un poco e vedrai! Ti colpirà!
                                                                                               Quello che accade é una grande novità!

 
 
 



 
                                                                                                      
 
Note d’autrice:
 
Salve a tutti :3
È da un secolo (?) che non pubblico qualcosa su Harry Potter u.u Così eccomi di nuovo a rompervi i boccini *-*
Ho questa storia in “archivio” da non so quante migliaia di anni D: Finalmente, per vostra sfortuna, mi decido a pubblicarla *-*
Grazie in anticipo a chi leggerà questa … cosa, ecco.
Un commentino è sempre più che gradito :D
 
Baci,
Malandrina_97
 
P.S.= Se non pubblicherò più nulla entro domenica, auguro una buona Pasqua a tutti :D 
   
 
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