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Autore: squidina    05/04/2012    2 recensioni
è la mia prima fan fiction...la storia riprende dopo 4 anni dalla fine di "Mila e Shiro il sogno continua", nel 2012. Ci saranno le partite con le rivali di sempre, nuove storie d'amore e tante novità...riuscirà la nostra Mila a coronare il suo sogno con Shiro? Le mitiche Dragon Ladies trionferanno al campionato? "Il sogno non finisce ma continua..e ricomincia la partita:)!"
Dal primo capitolo: "La partita ora era di nuovo alla pari, 18 a 18. Fortunatamente, una giocatrice delle Hell Cats sbagliò la battuta e la palla tornò nelle mani delle Dragon Ladies. Daimon era schokato, non si era mai vista una battuta sbagliata in tutto il cartone animato, tranne la volta in cui Kaori aveva sbagliato apposta per far vincere Mila. “Ora ci penso io!” disse Glin, preparandosi mentalmente alla battuta giroscopio del drago."
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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mila e shiro 5


Capital Indoor Arena – Spogliatoi / Japan Airlines


La lunga giornata era terminata e le squadre partecipanti al torneo stavano tornando ciascuna al proprio spogliatoio. Mila e Nami stavano aspettando Kaori fuori dallo spogliatoio delle Tokyo Hawkers per salutarla definitivamente prima che ripartisse per il Giappone. Le due ragazze erano esauste perchè era già sera tarda e non avevano ancora mangiato nulla dalla colazione della mattina, ma desideravano lo stesso rivedere per l'ultima volta la loro amica per scusarsi con lei per non essere arrivate allo scontro con le Tokyo Hawkers durante il torneo. Neanche loro sapevano bene per quale motivo avessero perso contro i White Horses, perchè fino all'ultimo sembrava davvero che avessero recuperato la grinta necessaria per vincere. Probabilmente avevano giocato a loro sfavore la stanchezza e la mancanza di Mila e Glin in campo, o semplicemente la resistenza fisica dei ragazzi superiore alla loro.
Nami, che aveva giocato gli ultimi punti, non riusciva neanche a ricordarsi esattamente cosa fosse successo in quello scampolo finale di partita che si era svolto in maniera rapidissima. Sembrava che tutte e due le squadre avessero avuto fretta di concludere, stanche di affrontarsi. Le azioni di gioco si erano susseguite in uno stato di estraniamento, senza osservare il tabellone dei punti e senza prestare attenzione alle parole della signora Yang, all'euforia del pubblico, al tifo delle compagne in panchina. Quando l'arbitro aveva fischiato la fine dell'incontro, le due squadre si erano guardate con rimpianto, felici di aver terminato, ma allo stesso tempo infelici di separarsi. Al momento del saluto, stringendosi le mani, molti cuori avevano sobbalzato e molti visi avevano assunto una tinta rossastra, imputabile in parte al sudore e alla fatica, ma anche alla stretta vicinanza con chi, vicendevolmente, si era già scelto da prima dell'inizio della partita. Perfino la Yang si era rifiutata di commentare il set, rifilando alle Dragon Ladies uno sguardo carico di sottintesi, ma non arrabbiato, che invitava le ragazze a raggiungere lo spogliatoio, perchè il tempo dei commenti sarebbe arrivato più tardi, o forse semplicemente mai.
Ancora in stato catatonico, provate da tutte le emozioni emerse in loro in quella partita, Mila e Nami videro Kaori uscire dallo spogliatoio, mentre chiacchierava felice con le sue compagne.
“Non vedo l'ora di rivedere la mia Tokyo, Miyu....Ehi ragazze! Che bello vedervi!” si sorprese l'alzatrice rossa.
“Volevamo augurarti buon viaggio, Kaori. Speriamo di rivederci presto” le disse Nami, con la voce un po' tremante a causa dell'addio imminente.
“So che siete tristi perché abbiamo vinto noi il torneo, ma non dovete preoccuparvi, vi rifarete!” rispose Kaori sorridendo impercettibilmente. Non aveva intenzione di provocare le sue amiche, ma questa volta Mila e Nami non accolsero la stilettata con classe.
“Noi veniamo qui a salutarti e tu ti vanti di averci battuto così spudoratamente? Non siamo più bambine, Kaori, non puoi continuare a farci pesare il fatto che sei sempre stata la migliore in campo...” la punse nel vivo Nami.
“Io non mi vanto mai della mia bravura...Forse siete voi che avete la coda di paglia se pensate...”
“Adesso smettila” disse Mila soffocata dalle lacrime in arrivo. “Kaori, mi dispiace se la pensi così, ma noi ti vogliamo bene che si vinca o si perda, anche se tu fossi l'ultima giocatrice dell'ultima squadra del mondo. Non credo che sarebbe lo stesso per te se noi non fossimo più al tuo livello. Ho il sospetto che tu ti circondi solo di gente che reputi alla tua altezza e dal momento che abbiamo perso subito il torneo, ora ci tratti con freddezza. E pensare che volevamo scusarci con te per non essere riuscite a scontrarci oggi...meglio così, avremmo fatto solo il tuo gioco. Andiamo, Nami” terminò con voce strozzata, subito seguita dal libero delle Dragon Ladies.
Kaori rimase paralizzata, nessuno si era mai rivolto a lei con quel tono. La Mila che conosceva da sempre non rispondeva con così tanta sagacia, di solito si limitava a inveire prontamente mangiando la faccia al malcapitato che osava contraddirla, ma mai in maniera così sottile. Era molto peggio per Kaori sentirsi dire la verità in faccia che essere aggredita verbalmente e fisicamente, perchè a quello sapeva rispondere, anzi, nessuno l'aveva mai battuta nello scontro sul piano fisico. Ma Mila non si era mai permessa di alzare la voce con lei e nemmeno Nami. Mila, che aveva litigato con Tulia Kaido fino quasi a tirarsi i capelli, Mila che aveva sfidato Heinz e Crosby, le due stangone campionesse olimpioniche, che si erano dovute arrendere di fronte alla sua inarrestabile tenacia, Mila che non perdeva occasione per accapigliarsi con Nami per il ruolo di leader della squadra, Mila che urlava bellamente in faccia a Daimon benché questi minacciasse di picchiarla, quella era la Mila che Kaori conosceva.
Nel breve periodo in cui aveva militato nelle Dragon Ladies, Kaori era troppo concentrata sul non farsi soffiare il ruolo di alzatore da Yip Hua Zhang per accorgersi del cambiamento del carattere dell'amica, che stava cominciando a lasciarsi alle spalle la passionalità tipica della giovinezza. In quel momento invece, mentre si allontanava da Pechino assieme alle Tokyo Hawkers, Kaori si mise per la prima volta a riflettere, su Mila, sulla sua vita, su quello che era riuscita a conquistare e quello che invece aveva perso per strada nel corso degli anni.
“Non mi importa di quello che pensa Mila. Non siamo mai state amiche sdolcinate e non lo saremo mai. Sembra quasi uno scherzo del destino, ma non siamo mai riuscite a stare in squadra insieme, neppure nelle Dragon Ladies perché me ne sono dovuta andare presto per via di mio padre. Mi rendo conto solo ora che non è più la Mila di un tempo, combattiva e indomita. Si sarà fatta mettere i piedi in testa da Glin e la signora Yang, perchè non vedo più quella luce nei suoi occhi che mi ha sempre stimolato a batterla. Vedo una nuova Mila e non so se sia un bene o un male. Quello che è certo è che se continuerà così, il mondo della pallavolo perderà una grande giocatrice”. Kaori continuò a pensare all'amica ancora per qualche tempo, non riuscendo a raccapezzarsi, poi spostò la riflessione su sé stessa. “E io? Che cosa ho fatto nella mia vita? Quali sono i miei obiettivi per il futuro? Devo ammettere che sin dalla nascita ho avuto un'enorme fortuna: a dodici anni già giocavo in Nazionale, ho visitato tanti paesi e conosciuto culture diverse, ho incontrato tante persone e fatto esperienze che chiunque sognerebbe di fare. Le folle mi adorano, sono la star più longeva del Giappone, da quasi 30 anni appaio sulle riviste e guadagno così tanti soldi che non riesco nemmeno a contarli, per fortuna se ne occupa mio padre al posto mio. La pallavolo mi ha dato tutto ciò che ho sempre sognato, mi ha fatto vivere come una regina, ma ha richiesto ogni singola parte di me costantemente, senza eccezioni, vacanze e quant'altro. Ho dato tutto a questo sport, ho sacrificato una vita normale, in cui probabilmente mi sarei sposata e avrei formato una famiglia, per viverlo appieno, e ora mi ritrovo a pensare a un futuro incerto, perchè probabilmente nuove leve prenderanno il mio posto e io arriverò a contare meno di zero in questo mondo, dopo tutti i sacrifici fatti per restare sulla cresta dell'onda.
Sull'aereo del ritorno, Kaori accese l'Ipod per calmarsi e ascoltò la sua canzone preferita, quella che l'aveva accompagnata da ragazzina nella sua escalation nel mondo del volley e che per lei, figlia degli anni 80, anni in cui tutto era possibile, era sempre stata come un mantra.


[...]Let us die young or let us live forever
We don't have the power
But we never say never
Sitting in a sandpit,
Life is a short trip
The music's for the sad men

Can you imagine when this race is won?
Turn our golden faces into the sun
Praising our leaders,
We're getting in tune
The music's played by the madmen

Forever young, I want to be forever young
Do you really want to live forever
Forever -- and ever


[...]It's so hard to get old without a cause
I don't want to perish like a fading horse
Youth's like diamonds in the sun
And diamonds are forever

So many adventures couldn't happen today
So many songs we forgot to play
So many dreams swinging out of the blue
We'll let them come true......



Kaori aveva sempre avuto una paura folle e irrazionale di invecchiare. Il suo timore più grande era l'essere messa da parte, rifiutata dal mondo a cui aveva sacrificato la sua esistenza. Non c'era cosa peggiore per lei che venire dimenticata, che la sua gente non si ricordasse più di lei e di ciò che aveva sempre fatto per servire il suo amato paese. Lei, che aveva lottato senza sosta fin da piccola per primeggiare, che aveva reso orgogliosa la sua famiglia e l'imperatore, era sola. Senza alcun amico vero, un fidanzato, una famiglia che la sostenesse, poteva contare solo su se stessa. E da sola avrebbe trovato ancora la forza per risollevarsi, lo sentiva nel cuore, perchè, nonostante tutto, non era ancora nata una persona combattiva quanto lei. Kaori era certa che avrebbe fatto ancora parlare di sé ancora per lungo tempo e questo nessuno poteva metterlo in dubbio.




Infermeria della palestra



La prego dottore ci faccia entrare! Non abbiamo saputo nulla sulle sue condizioni per tutto questo tempo!” sbraitò seccata Xiu Lan.
Si calmi, signorina Mo, la signorina Malansano non è ancora in forze per affrontare una visita”.
Vuol dire che è ancora incosciente? Ma allora è grave!” sussultò Glin. Le sue funzioni vitali sono perfette, signorina Wong, stia tranquilla. Ha solo bisogno di riposo” disse il dottore.
Glin scosse la testa, sconfitta, alzando le mani in segno di resa. In quel momento arrivarono trafelate Mila e Nami, reduci dall'incontro-scontro con Kaori.
Come sta?” chiese Mila, ansiosa.
Il dottore dice che ha bisogno di riposo...non è giusto! Io penso che se potessimo starle vicino riuscirebbe a svegliarsi...” disse tristemente Ming Hua.
Improvvisamente si udì un rumore di passi nel corridoio dell'infermeria, dapprima piano poi sempre più forte. I White Horses, Shiro in testa, si palesarono di fronte alle Dragon Ladies.
Shiro si fece avanti verso Mila, mentre gli altri rimasero indietro, un po' emozionati. De Rosa non aveva neanche guardato le ragazze, ma si era precipitato subito contro la porta.
Shiro!” fece sorridendo Mila. “Sono felice che tu sia qui con noi. Siamo tutte così in pena per Gina...”
Lo so, Mila, anche noi siamo dispiaciuti per quello che è successo. Antonio è stravolto, non fa altro che ripetere che se non si sveglia smetterà di giocare”.
Non scherzare Antonio, non hai fatto niente di grave! Può succedere a chiunque! E poi, non l'hai mica fatto apposta!” proruppe Amanda, sbalordita. Johnson la fissò intensamente, sorpreso dalla sua intraprendenza.
De Rosa la guardò un po' stranito, poi annuì silenziosamente.
Sul serio, ragazzi, non preoccupiamoci troppo, è stato solo un lieve trauma cranico, andrà tutto bene!” disse Watanabe, positivo come sempre.
Hai ragione, suvvia la stiamo facendo più grossa di quello che in realtà è....si riprenderà presto, forza!!” lo accompagnò Ming Hua. Watanabe le fece l'occhiolino in segno di intesa, Ming Hua arrossì leggermente.
Piacere, Kinzo Watanabe”, le si avvicinò lui stringendole la mano. “Ming Hua Liu, piacere mio”, rispose lei. “Il tuo nome non è cinese, da dove vieni?” gli chiese poi.
Sono giapponese, di Osaka”.
Io vengo dalla Mongolia”.
Davvero? Non sembra una terra molto ospitale....la tua famiglia vive ancora lì?”
Si, la mia famiglia è nomade. Io sono venuta in Cina per poter praticare stabilmente il sumo. I miei genitori non erano d'accordo che smettessi di allenarmi per giocare a pallavolo, ma io ho seguito il mio cuore. Ho trovato nella pallavolo uno sport che mi ha aiutato a superare le mie paure e ho conosciuto delle persone fantastiche, che adesso sono le mie migliori amiche. Non avrei potuto fare scelta migliore!”.
Grande! Mi piacciono le persone positive!” rise Watanabe. Ming Hua, viola dall'imbarazzo, abbassò gli occhi.
Scusami, non volevo infastidirti..” si corresse Kinzo.
No...scusa tu...è che sono un po' timida e mi imbarazzo facilmente...non preoccuparti” farfugliò Ming Hua.
I due continuarono a farfugliare a turno, mentre piano piano il gruppo dei ragazzi e delle ragazze si mischiò, seguendo l'esempio dei due liberi.
Dopo 5 minuti si erano già formati tre gruppetti, il primo costituito da Glin, Zhang, Rousseau e Katherine, il secondo da Mila, Shiro, Sun, Maria, Xiu Lan e Johnson, il terzo da Schmidt, Katherine e Atouba.
De Rosa, chiuso nel suo mutismo, stava immobile appoggiato alla porta della stanza dove si trovava Gina, mentre Nami era rimasta seduta in disparte, incapace di unirsi a uno qualsiasi dei gruppi. Era leggermente infastidita da Katherine e dalla sua parlantina sciolta, che le permetteva di intrattenere sia Schmidt che Atouba senza il minimo imbarazzo. Schmidt la osservava di nascosto, ridendosela sotto i baffi. “Competizione femminile”, pensava tra se e se. “Forza, non buttarti giù così, Ayase. Non sei per niente male, dovresti provare anche tu a flirtare con i ragazzi come l'ochetta bionda....ci penso io ad aiutarti”. E così dicendo, si diresse verso Nami, che lo fissava stupita.
Come ti chiami?” le chiese il biondo.
Nami Ayase” rispose lei, ostentando sicurezza.
Nami, perchè non ti unisci a noi? Non startene lì da sola, sono sicuro che hai tante cose da raccontare anche tu”
In effetti ne avrei...ma di certo non a te” sibilò lei, indispettita dal tono strafottente di Schmidt.
Bel caratterino”, pensò lui. “Ma mi piacciono le sfide”.
D'accordo, vengo anch'io”, disse infine Nami, alzandosi e incamminandosi verso il gruppetto. Schmidt la seguì sogghignando.
Ehi Katherine, di che stavate parlando?” chiese Nami alla ragazza, inserendosi nel discorso.
Ehi, Nami, Baba mi stava giusto dicendo che....”
Baba? Chi sarebbe Baba?” la interruppe Nami, ritenendo impossibile che esistesse un nome del genere.
Il mio nome per intero è Baba Lu Atouba e sono nato in Kenya, in Africa. Mia madre invece è cinese. Tu sei....” le rispose Atouba, leggermente irritato.
Nami Ayase. Mi dispiace, non avevo mai sentito un nome del genere...è...buffo” cercò di scusarsi lei, finendo per mettersi ancora di più nei pasticci.
Schmidt stava per scoppiare a piangere dal ridere. Atouba aveva il sopracciglio alzato in un'espressione di forte disappunto.
Katherine tentò di salvare la situazione: “Baba, ascolta, perchè non andiamo a chiamare anche de Rosa? Mi dispiace che stia da solo...”
E si allontanò con Atouba, lasciando Nami e Schmidt da soli. Lei sembrava offesa e tentava in tutti i modi di non guardarlo in faccia. Lui sentiva che presto lei avrebbe ceduto psicologicamente.
Allora, Ayase...” cominciò il biondino, pronto a lanciare la stoccata finale.
Nami non lo ascoltò neppure, perchè proprio in quel momento si aprì la porta della stanza di Gina.
La signorina Malansano chiede di vedere la propria squadra” sentenziò il dottore.
Immediatamente le Dragon Ladies si precipitarono dentro, tirando un sospiro di sollievo.




Stanza di Gina


Gina!!!” urlarono le ragazze in sincronia. “Come stai?” “Eravamo così preoccupate!” dicevano una sopra l'altra, tanto che risultava difficile per Gina seguire le loro parole.
“Amiche mie, sono tanto felice di vedervi! Mi sento bene, sono solo un po' stordita. D'altra parte sono rimasta svenuta per ore...” disse l'italiana.
“L'importante è che tu ti sia ripresa...ma potrai tornare al dormitorio stanotte, vero?” domandò Maria.
“Certo! Non rimarrò in questo posto un minuto di più! Che ore sono, a proposito?”
“Sono già le 21.15” rispose Ming Hua guardando l'orologio e facendo seguire un brontolio alla pancia udibile fin da fuori la porta.
“Anche io ho una gran fame Ming Hua! Tra poco ce ne andiamo al Mc a mangiare” rise Gina, provocando l'ilarità della squadra.
“Davvero non ricordi nulla di quello che è successo?” le chiese Xiu Lan con sguardo interessato.
“Ricordo solo che stavo correndo per ricevere la palla, ma mi sono sbilanciata e per un attimo ho guardato in basso, poi ho sentito un gran colpo alla testa e dopo il vuoto”.
“Non hai sentito
proprio niente per tutto questo tempo? Eri totalmente incosciente?” chiese conferma nuovamente Xiu Lan.
“Sì, Xiu Lan, perchè? È successo qualcosa mentre ero qui?”
A quel punto Xiu Lan abbassò la voce, prima di rispondere: “è venuto a trovarti qualcuno in infermeria. È stato qui con te per qualche tempo...ha fatto un gesto molto dolce. Ha disertato la partita per assicurarsi delle tue condizioni ed è stato squalificato per un mese”.
“Davvero? No, non mi ricordo proprio niente...” rifletté Gina, “Aspetta! Mi ricordo di una voce....stavo camminando sull'acqua tenendomi per mano a qualcuno...ma non riuscivo vedere il suo volto. Era una bella sensazione...però ad un certo momento l'acqua sotto i piedi ha perso consistenza e sono sprofondata nel mare....ero nel panico e non riuscivo più a respirare...ma lui continuava a tenere la mia mano. Nel fondale vedevo una luce bianca, così ho cominciato a nuotare per raggiungerla. La luce è diventata sempre più forte, finchè ho allungato la mano per prenderla e...Non ricordo più nient'altro”.
“E cosa c'entra la voce con il sogno?”
“La voce era di mio padre...mi diceva di svegliarmi..che sarebbe andato tutto bene. Sono sicura che fosse lui perchè era una voce maschile e mi parlava in italiano..e non conosco altri italiani a parte mio nonno, ma non siamo molto legati”.
“Capisco...” rispose Xiu Lan pensierosa.
“Davvero qualcuno è stato qui? Era mio padre?” domandò Gina ansiosa. “Non lo vedo da così tanto tempo...sarebbe fantastico poterlo riabbracciare!”.
Le Dragon Ladies si guardarono incerte, poi Mila prese la parola.
“Vedrai tu stessa di chi si tratta..è qui fuori da un po' di tempo. Ti andrebbe di farlo entrare?”
“Certo...chiamatelo pure!” disse Gina con un velo di eccitazione.
Mila uscì dalla porta un istante, per poi rientrare dicendo alle ragazze: “Sarebbe meglio lasciarli soli, non credete?”
Tutte convenirono e lasciarono la stanza, dopo aver salutato Gina.
La ragazza si sarebbe aspettata di vedere entrare chiunque, ma non de Rosa, che si fece strada con uno sguardo talmente avvilito da farle fare un balzo al cuore per la sorpresa.
“Sei stato tu a colpirmi, vero? Non devi preoccuparti...sto bene adesso”. Gina era lieta di rivedere il ragazzo e di sentire le sue scuse; in fondo, era colpa sua se si trovava da ore su un letto di ospedale. In realtà non era arrabbiata con lui, anzi, dopo aver letto l'apprensione nei suoi occhi era ancora più motivata a perdonarlo. Inoltre, aver saputo che era rimasto tutto quel tempo accanto a lei finendo per essere squalificato e che si era presentato di nuovo per sincerarsi delle sue condizioni aveva gratificato il proprio ascendente cancro a sufficienza.
De Rosa abbozzò un sorriso, felice di vedere che si era ripresa, poi si sedette vicino al letto. L'imbarazzo tra i due era quasi palpabile.
“Scusami ancora” disse. “Non mi era mai successa una cosa del genere prima d'ora. Sono abituato a tirare anche più violentemente quando si gioca tra ragazzi, non pensavo di avere usato così tanta forza su di te”.
“Ehi, basta così. Ti sei già scusato anche troppo: mi hanno riferito che sei addirittura venuto qui nel bel mezzo della partita per vedere come stavo. Ad ogni modo, piacere, io sono Gina”.
“Antonio”
“Sei italiano?” dissero i due in contemporanea, mettendosi poi a ridere per aver parlato insieme.
“Che coincidenza...incontrare un italiano proprio qui a Pechino!” sorrise Gina
“È vero! In che città sei nata?” chiese de Rosa
“Cesena, in Emilia Romagna. E tu?”
“Napoli, ma i miei genitori si sono trasferiti a Roma quando ero piccolo. Sono venuto qui in Cina a 13 anni, quindi ho visto poco e niente delll'Italia. I miei nonni però vivono ancora a Napoli”
“Senti, ma...perchè non parliamo in italiano fra di noi? Sono un po' arrugginita ma è giusto per non perdere l'abitudine..” propose Gina
“Perchè no? Gli altri ci guarderanno malissimo però...ahahah!”
“Già! Antonio, ti andrebbe di aiutarmi ad alzarmi, per favore? Non ne posso più di stare in questo letto”
“Volentieri” rispose de Rosa, dandole il braccio. Gina lo afferrò, stringendo la sua mano per avere un maggiore appiglio. Una scarica elettrica le attraversò il corpo e in un attimo tutto le tornò alla mente.
La voce del sogno, a cui prima non aveva fatto caso, corrispondeva perfettamente e la mano che la sorreggeva nell'acqua altri non era che del bel ragazzo che la stava guardando in quel momento.
“Eri tu...” proruppe Gina, fissandolo sbalordita
“Tu cosa?” chiese de Rosa, anche se credeva di sapere a cosa si stesse riferendo
“Mi hai mai tenuto la mano prima d'ora?”
“Si” annuì de Rosa, gli occhi illuminati dalla gioia. “Si ricorda!” pensò elettrizzato.
“Mi ricordo di te...io ti ho sognato..o forse non era un sogno. Mi dicevi di svegliarmi, che tutto sarebbe andato bene...”
“Era tutto vero”

E quella luce...”

Quale luce? Mmm....Sì! Ti riferisci alla luce del lampadario sopra di te! Avevi aperto gli occhi un momento e l'avevi fissata..ma non sembravi in te, non credevo proprio che fossi sveglia”

Invece lo ero. Mi sono svegliata proprio in quel momento. Sei stato tu a guidarmi verso quella luce...tu mi hai detto di svegliarmi. Ti ho semplicemente ascoltato. Grazie per quello che hai fatto, senza di te non mi sarei svegliata dal coma!” esclamò buttandogli le braccia al collo. De Rosa non sapeva cosa dire, così rimase stretto a Gina in quell'abbraccio spontaneo, finchè la ragazza non si separò da lui, ancora emozionata.
Torniamo dagli altri” disse lei, un po' stupita di ciò che aveva fatto
Si” acconsentì lui senza neanche accorgersene, ancora sotto shock.




Capital Indoor Arena --- Giardini


Un po' d'aria, finalmente” disse Gina, respirando profondamente.
“Ragazze sono quasi le dieci, ci vogliamo muovere? Ho fameeeeee” si lamentò Amanda, guardandole con sguardo supplichevole
Mentre le ragazze parlavano, i White Horses stavano confabulando poco distanti in maniera concitata. Zhang fu spinto improvvisamente in avanti verso le Dragon Ladies da Schmidt , mentre questi gli diceva sadicamente: “pensaci tu, Bai, forza!”
Zhang, ricordandosi mentalmente di ucciderlo, chiese: “Ragazze, che ne dite di andare a mangiare qualcosa insieme? Anche noi abbiamo un certo languorino....”
Le Dragon Ladies non ci pensarono due volte: “Ok! Dove volete andare?” sorrise Glin
“Pizza? Sushi? Mc Donalds? La signora Yang vi tiene a stecchetto o potete concedervi un piccolo sgarro?” disse Zhang, facendo finta di guardarle con occhiate indagatrici
“Mmmm...Siete troppo ciccione, non credo proprio che vi faccia bene l'etnico...sarà meglio ripiegare su un'intrigante zuppa di miso...oppure il tofu” continuò lo schiacciatore
“Rilancio, facciamo una bella bisteccona di manzo con le patatine fritte?” rispose Glin di slancio
“La signorina ha il palato aristocratico...e dove vorrebbe mangiare tanta bontà?”
“In una steak house, naturalmente”
“Io passo, non mangio carne” reagì subito Xiu Lan, disgustata all'idea del povero manzo sacrificato
“Propongo la pizza, dovrebbe accontentare tutti” disse Sun amichevolmente. Tutti furono subito d'accordo.
“Mi dispiace, ragazzi, vi divertirete anche senza di me stavolta” disse Shiro, facendo l'occhiolino a Mila
“Perchè? Dove vai?” chiese Sun, non realizzando subito
“Ho un impegno da onorare! È un evento più unico che raro, non posso proprio mancare!”
“Fatti valere capitano!” lo prese in giro de Rosa.
“Brava Mila!!!!!” esultarono le Dragon Ladies, stringendosi a lei.
“Grazie, amiche! Sono così felice!”
Shiro le si avvicinò porgendole il braccio. Mila lo afferrò allontanandosi con lui, sentendosi la ragazza più fortunata della terra.





Ristorante “La Fattoria” --- Chaoyang, Sanyuan Bridge



Shiro non riusciva ancora a credere di trovarsi assieme a Mila, dopo tanti anni, a un appuntamento galante. Proprio lui che era sempre stato refrattario ai legami sentimentali, respingendo sempre l'amore che Mila gli continuava a mostrare, aveva finalmente ceduto. Non poteva continuare a mentire a se stesso: Mila gli piaceva, anzi, era innamorato di lei da sempre, solo che non aveva mai voluto ammetterlo. L'idea di stare da solo con lei lo rendeva estremamente ansioso: “e se lei si aspettasse una proposta di matrimonio? Cosa penserà che significhi questo improvviso cambiamento?” continuava a ripetersi, pentendosi un po' della sua decisione affrettata. Ma ormai non poteva più tornare indietro, doveva cercare di godersi la serata senza tormenti inutili.

Mila si sentiva come in una favola: era riuscita a conquistare il principe dei suoi sogni e forse dopo tanto tempo lui le avrebbe dichiarato apertamente i suoi sentimenti. Sentiva il cuore batterle fortissimo, le sembrava quasi che le stesse per esplodere nel petto. Allo stesso tempo, però, un angolo della mente le suggeriva cattivi pensieri che non riusciva a scacciare: Shiro che la abbandonava, Shiro che cambiava idea sui suoi sentimenti e scappava a Tokyo da Jin Mei...Non era mai stava tanto agitata in vita sua. Era un'eccitazione diversa da quella pre-partita, quando sentiva su di sé la responsabilità per la propria squadra e la volontà di non deludere l'allenatrice e Shiro, per tutta la fiducia che riponevano sempre in lei. In quel caso però non si trattava di nessun altro: la sua felicità dipendeva solo da se stessa e non doveva fare niente che non la facesse sentire a proprio agio.

È tutto così speciale...grazie Shiro per questa serata!” disse Mila cercando di suonare per quanto possibile serena
“Figurati...te la dovevo, in un certo senso. Sei sempre rimasta ad aspettarmi in tutti questi anni e non hai mai smesso di tenere a me. Sono io che dovrei ringraziarti per tutto l'amore che mi dimostri. Sei una persona speciale, Mila”. E mentre lo diceva si rese conto che era davvero convinto di ogni singola parola emessa dalla sua bocca. Non avrebbe mai incontrato una ragazza così paziente, generosa e spontanea come lei. Cosa si stava facendo scappare dalle mani?
Mila sorrise, reprimendo un sospiro. Doveva chiederglielo, non voleva più aspettare. Le dispiaceva rovinare l'atmosfera e forse l'intera serata, ma il groppo in gola la stava tormentando e non voleva che l'ansia la facesse scoppiare.
“Ascolta, Shiro, prima ti ho detto una cosa molto importante, forse è stato troppo precipitoso, ma vorrei sapere se tu ricambi ciò che provo”
“Cioè?”
“In palestra....quando mi hai invitato a cena...io ti ho detto..”
“Ah, sì, mi ricordo” la interruppe Shiro, spaventato da quelle parole. “Beh, insomma, Mila, sai che per me è difficile sbilanciarmi così tanto... sono parole importanti, non si possono dire ai quattro venti davanti a tutti in una palestra gremita”
Mila si sentì gelare. Ecco, aveva sbagliato tutto. Lo sapeva che avrebbe dovuto trattenersi, che Shiro non amava i paroloni in pubblico...si era fatta trasportare troppo dalla scena da film. Possibile che non riuscisse mai a trattenersi?
“Si, hai ragione, Shiro, però dopo tanto tempo che stiamo insieme non mi sembra possibile che tu non abbia fatto ancora chiarezza sui tuoi sentimenti. Cosa pensi, che andremo avanti così per sempre? È vero che ti ho sempre aspettato e probabilmente ti amo a tal punto da aspettarti per sempre, ma anche io ho delle esigenze! Non voglio passare il resto della vita zitella, ad aspettare un uomo che non si decide!”
Oh santo cielo. L'aveva detto. Chissà come avrebbe reagito Shiro. Probabilmente se ne sarebbe andato, l'avrebbe lasciata oppure..
“Ok”
Ok? Cosa significava ok? Mila non sapeva neanche cosa ribattere. Ma aveva fumato qualcosa? Che razza di risposta era?
“Capisco le tue esigenze. Ti prometto che farò chiarezza quanto prima. Anche io non voglio più continuare così, non è giusto nei tuoi confronti. Non meriteresti di stare con una persona come me”
“Ma che cazzo sta dicendo? Quanto odio i discorsi alla “io non ti merito, non sono abbastanza per te...” pensava Mila disgustata. “Per lo meno ha promesso che si deciderà...staremo a vedere. Ho aspettato talmente tanto che un altro po' di pazienza non mi ucciderà di certo. Ma perchè proprio a me doveva capitare un uomo tanto confuso?”


Dopo il piccolo diverbio, la serata andò avanti tranquillamente, senza alcuna discussione. Mila e Shiro avevano lasciato cadere l'argomento spinoso e si erano buttati su un terreno molto più fertile: i nuovi amori nati tra White Horses e Dragon Ladies.
“Chi vedi meglio? A me piacciono Nami e Schmidt” sosteneva Mila. “Anche se quel ragazzo é un po' strano..”
“Sì, Gottfried non piace neanche a me...Ha una doppia faccia. Io vedo bene Gina e Antonio, invece” replicò Shiro
“Bello sforzo, si vede subito che si piacciono tantissimo! Dai, dimmi chi altri hai notato...”
“Fammi pensare....forse Daniel e Katherine”
“Chi è Daniel?”
“Rousseau, l'alzatore. Il biondino francese che non parla mai”
“Davvero? Non ci avevo fatto caso...non è un tipo che si nota subito”
“Io e lui andiamo molto d'accordo..lo conosco come le mie tasche. Fidati, ho visto come guardava Katherine...gli piace molto”
“E io conosco Katherine e sono sicura che non lo ha notato. A lei piacciono i tipi appariscenti...”
“Come Gottfried, ad esempio”
“Già, come Gottfried. Comunque, ho notato che Xiu Lan fissava quello di colore..”
“Atouba”
“E Maria non toglieva gli occhi di dosso al bellone palestrato”
“Si, Sun. Invece Ming Hua era pazza di Kinzo, quello piccolino. Che tosta, Ming Hua!”
“Sì, è l'anima della squadra. Non si può non volerle bene!”
“E per finire, a quella simpaticona di Amanda piace il bell'Aaron....Johnson, lo schiacciatore americano.
“Sì, ho presente. Povera Amanda, non dire così! È tanto buona ed è pure sensibile!”
“Ahahahah!” Shiro scoppiò a ridere, seguito da Mila. Stava davvero bene con lei, avrebbero dovuto uscire più spesso. Non avevano molte occasioni per parlare, ma quando succedeva era bello raccontarsi tutto, senza temere il giudizio dell'altro. La qualità che più apprezzava in Mila era la sua spontaneità e la sua ingenuità, che la rendevano vera. A Shiro non piaceva la falsità e le persone che si nascondevano dietro una facciata, mentre Mila era sempre schietta e sincera. Le voleva davvero bene, e aveva paura di deluderla se fidanzandosi ufficialmente si fosse fatto prendere dalle sue ansie e avesse finito per fare marcia indietro. Se fosse dipeso da lui, avrebbe mantenuto la relazione a livello altalenante, per conservare la possibilità di fuga in caso che le cose non avessero funzionato, ma non poteva fare questo a Mila, perchè sapeva che non sarebbe stato giusto nei suoi confronti. Doveva decidersi, era un uomo adulto e non poteva farsi condizionare da paure che finivano solo per separarlo da lei. Aspettare la donna perfetta non aveva senso, doveva godersi ciò che aveva e ringraziare di avere trovato una persona ancora disposta ad attenderlo, nonostante i propri umori e fragilità.

Shiro? Ci sei ancora?” disse Mila, esultando davanti a una torta foresta nera appena portatale dal cameriere. “Sicuro di non volere niente? Ho visto dei dolci all'entrata che facevano sbavare!”
Shiro la guardò intensamente, poi rispose: “Voglio provarci, Mila”
“A fare cosa?”
“A stare insieme, per davvero. Relazione seria e tutto quanto. Voglio essere un bravo fidanzato per te”
Mila lo fissò sbalordita. Gli occhi le si inumidirono e le mancò il fiato.
“Sei sicuro? Non avrai ripensamenti? Posso fidarmi sul serio?” gli disse emozionata, trattenendo il respiro.
Shiro esitò un secondo. Ormai non poteva più tornare indietro.
“Sì, sono sicuro. Vedrai, ce le faremo insieme, perchè tu sei la persona più importante per me, mi capisci come nessun altro e mi sei sempre vicina. Non voglio perderti, non potrei proprio perdonarmelo. Non tornerò indietro, te lo prometto. D'ora in poi, faccio sul serio”
Mila era senza parole, il cuore le batteva fortissimo e le mani le sudavano. Si sentiva estremamente leggera, svuotata, ma allo stesso tempo felice ed estatica. Aveva talmente sognato di sentire quelle parole uscire dalla bocca di Shiro, che ora riusciva a stento a credere a ciò che aveva sentito.
“Dai, finisci il dolce e usciamo di qui. Ho voglia di fare una passeggiata. Certo che sei proprio una mangiona! Immagino che toccherà a me pagare anche la tua parte...ora siamo fidanzati giusto?” le sorrise guardandola ingozzarsi di torta.
La serata non era ancora finita, e di certo molte altre sorprese attendevano i due fantastici pallavolisti. Da quel momento avrebbero scritto il loro destino insieme, uniti non più soltanto dall'amore per lo sport, ma dalla voglia di costruire un futuro felice per entrambi. Perchè questo sono Mila e Shiro: due cuori nella pallavolo.














ANGOLO DI SQUIDINA


Ehi ehi ehi! In questo capitolo ho indagato un pochino nella personalità di Kaori, prima di salutarla definitivamente. Forse tornerà ancora, ma ho scelto di privilegiare la scelta del cartone animato di farla andare via....di conseguenza è uscita dalla lista dei miei personaggi principali. Mi dispiace di non aver mitigato Schmidt, è che voi scorpioni siete così....così...esagerati. Mi piace giocare con il vostro segno!

Spero di avervi emozionato almeno un po' con l'incontro tra Gina e de Rosa...che pucci! Però i miei preferiti sono e saranno sempre Mila e Shiro^^ Ho cercato di rendere quanto più possibile l'inquietudine geminiana di fronte alla prospettiva di una relazione seria..spero di esserci riuscita! Uomini gemelli...stiamone alla larga!=D



RIEPILOGO!!!!!!!


Ragazze/i, rullo di tamburi.....ho dato un senso a tutti i miei personaggi! È stato divertentissimo scegliere i nomi e i segni, mi sembrava di inventarmi dei nuovi Mii per la Wii...o dei Sim per the Sims:)



Boys Nome - Cognome – Numero – Segno - Ruolo


Bai Mu Zhang 9 >>>>> Bilancia >>>>> Schiacciatore laterale

Aaron Johnson 4 >>>>> Vergine >>>>> Schiacciatore centrale (o libero in sostituzione di Watanabe)

Daniel Rousseau 8 >>>>> Cancro >>>>> Alzatore

Baba Lu Atouba 10 >>>>> Capricorno >>>>> Schiacciatore centrale

Antonio de Rosa 5 >>>>> Pesci >>>>> Schiacciatore centrale (o alzatore in sostituzione di Rousseau)

Gottfried Schmidt 3 >>>>> Scorpione >>>>> Schiacciatore centrale o laterale

Kinzo Watanabe 2 >>>>> Toro >>>>> Libero

Fu Bao Sun 1 >>>>> Leone >>>>> Schiacciatore laterale

Shiro Takiki 7 >>>>> Gemelli >>>>> Schiacciatore laterale (e allenatore delle Dragon Ladies)


Girls Nome – Cognome – Numero – Segno - Ruolo


Glin Wong 8 >>>>>> Aquario >>>>> Schiacciatrice laterale

Amanda Fang 12 >>>>> Scorpione >>>>> Schiacciatrice centrale (ora alzatrice in sostituzione di Jin Mei)

Katherine Maurel 4 >>>>> Vergine >>>>> Schiacciatrice centrale o laterale

Xiu Lan Mo 5 >>>>> Pesci >>>>> Schiacciatrice centrale o laterale

Gina Malansano 10 >>>>> Bilancia ascendente Cancro >>>>> Alzatrice o Schiacciatrice centrale

Nami Ayase 3 >>>>> Capricorno >>>>> Libero o schiacciatrice centrale

Ming Hua Liu 9 >>>>> Toro >>>>> Libero

Maria Rodriguez 11 >>>>> Sagittario >>>>> Schiacciatrice centrale

Mila Azuki 7 >>>>> Ariete >>>>> Schiacciatrice laterale


(Kaori Takigawa) 2 >>>>> Leone ascendente leone

(Jin Mei Dong) 1 >>>>> Gemelli



Puff...pant....che fatica!! Ho creato troppi personaggi mi sa :DD

E dopo tutta sta fatica...Se qualcuno ha delle rimostranze sul mio lavoro...se le tenga! No scherzo, se qualsiasi cosa non vi convincesse mi farebbe piacere saperlo.

Se in particolare ci fosse qualcuno interessato all'astrologia, mi piacerebbe anche sapere se condivide la scelta dei segni zodiacali...sarebbe importante per me.



Ringrazio lelle31 e Khira che mi commentano sempre.....Bravi loro! Voto 10! Voto 9 per Kissenlove e Jenny28 che mi seguono da poco e spero tanto continuino a farlo....(grazie Kissen per il sostegno nella scrittura! =)) e una menzione speciale per quelli che visitano e basta...voto 8...si può dare di più! Comunque Grazie a tutti!


Ciao ciao

squidina



  
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