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Autore: LaMusaIspiratrice162    06/04/2012    2 recensioni
L'ultima parte della storia For The Love of the Daughter!
"Questa è la mia punizione!Io che ho avuto sempre tutto,io che potrei avere tutto…vengo privato della cosa che più desidero al mondo!e’ proprio la legge del Contrappasso"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il contrappasso

-Capitolo 4-

La speranza è l’ultima a morire


-Roberta andresti a chiamare tuo padre è pronta la cena e lui è chiuso lì dentro da ore ormai-
-Di solito viene in orario senza bisogno che nessuno lo chiami-esclamò la ragazzina cercando di convincere suo zio a non mandarla in quella stanza così tetra.
-Giusto e quindi è strano che non sia ancora venuto,no?-
-Ok ho capito vado-disse con tono arrendevole.
La ragazzina salì le scale svogliatamente e lentamente si avvicinò alla terrazza.Arrivata alla soglia di questa esitò un attimo.Non sapeva se voleva entrare e vedere il cadavere di sua madre.Stava cercando di dimenticare tutto e questa storia non la aiutava mica.
Tuttavia si fece forza ed entrò.Vide che suo padre si era addormentato sulla scomoda sedia mentre leggeva un libro.Sorrise vedendolo così fragile e innocuo dato che di solito da sveglio aveva sempre quello sguardo così autoritario e spavaldo.
Fu in quel momento che si accorse che qualcuno stava ansimando.Fissò con attenzione suo padre e capii che non era lui.Quel suono veniva da dietro le sue spalle.Si voltò e vide il cadavere di sua madre.Lo osservò bene e notò alcuni dettagli che la sorpresero:il suo colorito era roseo e il suo petto non faceva latro che alzarsi e abbassarsi.Sua madre stava ansimando,sua madre era viva.

Sbattevo le palpebre continuamente cercando di vedere qualcosa ma non ci riuscivo.Imposi alle mie braccia di alzarsi ma non le sentivo.Mi chiesi se fossi viva oppure morta.
Ero da qualche parte,dove non potevo vedere nulla,sentire nulla né fare nulla.Sola.
Si era l’Inferno ne ero sicura.Cercai di ricordare qualcosa di me:chi fossi,ad esempio,ma quando mi concentravo la testa mi faceva male.Mi contrassi per il dolore.
Mille domande mi affollavano la testa e non potevo gridarle.Era una situazione terribile.
Decisi che se ero viva mi sarei uccisa pur di non provarla a lungo.
Una mano si appoggiò sulla mia testa,mi accarezzava premurosa infondendomi coraggio e calma.Se solo avessi potuto muovere le mie braccia l’avrei afferrata e baciata.
Ero un automa tuttavia sentii che c’era qualcuno accanto a me che mi amava e si prendeva cura di me.Questo era abbastanza.Fu in quel momento che fui presa da una stanchezza improvvisa che mi fece addormentare dolcemente.

-Pierre!Pierre!Svegliati-gridò la bambina spaventata
Il padre si svegliò di soprassalto e subito si rese conto della situazione.Si alzò,corse incontro alla sua amata e la osservò preoccupato.
Chocola si agitava,respirava a fatica e non faceva che sbattere le palpebre.Improvvisamente si contrasse e sul suo viso comparse una smorfia di dolore.
-Che cosa ha?-
-Ora non è dotata dell’uso di nessuno dei 5 sensi e non riesce a ricordare nulla.-
-Che cosa facciamo?-
-Corri a chiamare e digli di portarmi del sonnifero.Io cercherò di calmarla-
La ragazzina corse di corsa fuori dalla stanza.In quel momento Pierre fu preso dal panico:come faceva a calmare una persona che non poteva né vederlo né sentirlo?
Non faceva che sussurrare:-E adesso che faccio,amore mio?-cercando di farsi venire una buona idea.
La osservò soffrire e gli si spezzò il cuore.Allora d’istinto cominciò ad accarezzarle i capelli e appena gli sfiorò la nuca lei si calmò.
Sentii i suoi nervi calmarsi anche se sapeva che lei non poteva riconoscerlo.Sorrise ripensando al legame che avevano instaurato in tanti anni.Questo gli permetteva di starle vicino in ogni situazione…quella si che era una magia.
Adrien entrò nella stanza di corsa con in mano una tazza di color cioccolato.Pierre la afferrò e la appoggiò sulle labbra della ragazza cercandola di fargliela bere.Il liquido le entrò nella bocca e la fece addormentare.A quel punto il povero ragazzo si lasciò cadere sulla sedia sospirando.
-L’abbiamo scampata…-sussurrò con il fiatone.-Questa volta ho avuto davvero paura-
-Quindi è viva?-gli chiesero in coro Roberta ed Adrien
-Certo sta benissimo e tra qualche settimana riuscirà persino a camminare,muoversi,guardarci e sentirci-disse Pierre sorridendo.
I suoi due familiari notarono la strana luce comparsa negli occhi di Pierre.Era felicità.
Dopo tante avversità la situazione si era finalmente risolta.
Adrien e Roberta uscirono dalla stanza dopo aver cercato invano di convincere il loro amico ad andare a dormire.
-Alla fine il piano sconsiderato ha funzionato…-
-Eh già,chi lo avrebbe mai detto!-
Sorrisero e tornarono in cucina per cenare mentre Pierre faceva la veglia alla sua Chocola.
  
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