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Autore: LonelyWriter    06/04/2012    0 recensioni
Anna é una ragazza ribelle, che dopo la morte della madre si oppone a tutto e a tutti. Vive con il padre depresso e insofferente e il fratello Marco, che dopo la tragedia si occupa della casa e delle commissioni. Anna con il suo comportamento ribelle vive una serie di disavventure, nelle quali include disgraziatamente il tranquillo fratello Marco, fino all’inimmaginabile.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mattina successiva, Anna si svegliò sul divano di casa sua. Le doleva la testa. Aveva bevuto un po’ troppo. Si alzò massaggiandosi la nuca. Camminò verso il frigo, dal quale ne estrasse la bottiglia del latte. Una breve occhiata all’orologio rivelò che mezzogiorno appena passava. Saliò le scale diretta in camera sua. Suo fratello ancora dormiva, spaparanzato pancia abbasso sul letto. Non ricordava molto di come era tornata a casa. Alitò sulla mano per odorare. Fumi alcolici le penetrarono la narice. Almeno non aveva vomitato. Si lavò i denti e si pettinò un poco, mentre a sprazzi ricordava suo fratello reggerla per camminare verso casa. Si sdraiò sul suo letto pensierosa, accese la tele e prese a bere il latte dalla bottiglia. La notte passata era stata una bella festa, Davide l’aveva baciata e avevano ballato tutta la notte fino a che non fermarono la musica. Ancora ricordava il suo calore, mentre i loro corpi sudati si scatenavano nelle intermittenti luci colorate della casa. Una figura assonnata apparve alla sua porta.
-“Tutto bene?”- Le chiese Marco.
-“Sì ho solo un leggero mal di testa.”- Rispose lei rilassata.
-“Mh, anch’io però almeno ieri potevo camminare.”- Le disse facendogli l’occhiolino e allontanandosi verso le scale.
Anna roteò gli occhi ma sorrise.

L’atmosfera in casa era triste quel sabato. I due fratelli solo sedevano facendo attivitá ben poco produttive per riposare gli organi che la notte precedente avevano tanto sofferto. Non vedevano il padre da venerdì mattina.
Improvvisamente quest’ultimo entrò dalla porta, mentre Anna stava scendendo le scale per mangiare qualcosa.
-“Ciao ragazzi! Com’è andata la festa? Vado in camera che sono stanco, non fate casino.”- Li salutò con un leggero sorriso.
Anna e Marco si fissarono a bocca aperta. Non sentivano la voce del padre da circa tre settimane, e da molto non lo vedevano sorridere. Rimasero imbambolati mentre Emiliano si dirigeva alla sua stanza. In quanto la porta si chiuse dietro di lui Anna scese veloce le scale diretta al fratello.
-“Si è fumato qualcosa? Deve essere passato alle droghe.”- Commentò stupefatta.
-“Io invece credo solo che finalmente abbia avuto una bella giornata, e se ne sia reso conto.”- Ribattè Marco.
Anna si sedette vicino a lui a vedere un film che Marco aveva comprato il giorno prima. Una brezza di speranza e felicitá aleggiava nell’aria.
Quella sera i due fratelli uscirono insime, come molto raramente succedeva. Andarano ad una pizzeria in centro. Entrati al locale il profumo del caratteristico alimento gli riempì i polmoni. Marco ordinò una diavola e Anna una qattro stagioni, con birra per i due. Si sedettero ad una tavolo per due. Colsero l’occasione per confrontarsi. Da tanto tempo non parlavano come veri fratelli, da troppo non tenevano una vera conversazione.
-“Come va la scuola?”- Cominciò lui generico. -“E i compagni tuoi? Come sono?”-
-“Mah, la scuola più o meno a dire il vero.”- Si sospese per un attimo poi decise di parlare apertamente. -“Tu sai che non studio molto. Però realmente vado solo male in italiano e storia. In matematica non ho problemi. Pensavo di scegliere geometra come specializzazione, il prossimo anno.”-
Il collegio dei due era grande e comprendeva diverse specializzazioni, che entravano in studio dopo i primi tre anni. Marco giá seguiva biologia e scienze naturali.
-“Pensavo che volessi fare sociologia e psicologia. Se non studi è normale che tu vada male in certe materie. Sei una ragazza intelligente, quindi immagino che non dovresti avere problemi con le materie scientifiche. Però per storia se non studi, non sai, e questo non si applica a solo questa materia. Ricorda inoltre che più avanti diventerá necessario studiare in tutte le materie, non ti risulterá facile come adesso matematica.”- Si accigliò lui.
Anna abbassò la testa. Era vero se ci pensava.
-“Non sono più sicura per sociologia. Mi piace, però non so se potrò abituarmi a studiare. Con geometria sará più facile e magari anche senza seguire architettura all’universitá mi trovo qualcosa da fare”- Scrollò le spalle.
Marco agitò la testa negativamente, mentre arrivavano le pizze.
-“Devi scegliere quello che ti piace, che ti appassiona. Nella vita non è tutto facile. Non puoi scegliere sempre la strada in discesa, perche alla fine toccherai il fondo. Devi faticare e andare in salita se vuoi raggiungere la vetta. E se ti piace quello che fai, sará più facile impegnarsi, vedrai. Beh dai, buon appetito.”-
Anna rimase pensierosa, tagliando la pizza. Il discorso del fratello aveva risvegliato in lei le buone idee del passato, che da sempre considerava stupide ed inutili. Psicologia la attraeva molto come materia. Inoltre prometteva una carriera più piacevole per lei. La fine dell’anno no era lontana. Forse suo fratello aveva ragione. Non sarebbe stato facile, ma ci avrebbe provato. Continuarono a conversare. Pagarono il conto e uscirono parlottando del più e del meno, dei giorni passati.
-“Uff, fa freddo.”- Disse lei.
Marco la circondò tra le sue braccia, per offrirle un po’ di calore.
Tornarono a casa, avvolti in un mantello di risvegliato sentimento fraterno.
  
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