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Autore: M4RT1    06/04/2012    4 recensioni
Il primo viaggio a Diagon Alley del piccolo Tom Riddle.
Storia arrivata quinta al Contest "Numeri, Colori, Animali, Nazioni, Lettere - ovvero, ciò che succede quando ci affidiamo alla sorte" indetto da Harry Potterish
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Il passaggio si aprì e gli occhi freddi del bambino si colmarono di meraviglia.
-Grazie.- disse freddamente, rivolgendosi all’uomo che lo aveva aiutato. Si chiamava Tom, come lui.
La stradina serpeggiante si stendeva fino a un grande edificio bianco, forse era la Gringott.
Tom Riddle mosse alcuni passi incerti verso il mondo cui apparteneva, senza mai staccare gli occhi da tutto ciò che lo circondava: negozi, vestiti scintillanti, scope…
 Persone,maghi, si spingevano, si accalcavano all’ingresso dei negozi, si scambiavano informazioni e si chiamavano a gran voce in maniera non molto diversa dal mondo lì fuori. Il mondo… come aveva detto il preside? Babbano. Suonava abbastanza male da poter identificare quella gente cattiva che popolava il resto della Terra.
Era tornato all’orfanotrofio, quel vecchio. Albus Silente, si chiamava. Aveva saputo quello che era successo. Aveva saputo della tazza. Si era mossa da sola. Era stata colpa sua. Voleva spaventarli. Quei bambini che lo tenevano lontano dovevano spaventarsi a morte.
 
*-Non devi comportarti così, Tom. Loro non sono molto diversi da noi.
-Sì, lo sono.- aveva risposto il bambino, freddamente. –Loro non sanno fare niente. Non sanno muovere le cose, né parlare con gli animali.
Il vecchio preside si era alzato.
-Se la pensi così, temo che non potrai venire a Hogwarts.- aveva sentenziato, facendo per andarsene.
Avevano esitato entrambi, ma solo per un momento:
-D’accordo, mi comporterò bene, lo prometto.
-Bravo, Tom. Ricorda: l’apparenza inganna. I tuoi amici potrebbero essere migliori di quel che credi.
Il bambino aveva aspettato che l’uomo si chiudesse la porta alle spalle, prima di borbottare:
- Non è vero che l'apparenza inganna, a volte la gente fa schifo realmente come sembra.*
 
Si fermò un momento, guardando con la coda dell’occhio una Scopa Volante esposta in un negozio.
Dette un’occhiata alla lunga lista di cose da comprare e proseguì.
Il Ghirigoro era una delle librerie più disordinate che Tom avesse mai visto: pile e pile di libri in precario equilibrio affollavano l’unica rampa di scale per accedere al piano superiore. Il proprietario, un vecchio dall’aspetto burbero, lo lasciò girovagare per un po’.
Il bambino si mise in cerca del “Manuale di Incantesimi- Volume 1”, ma ben presto abbandonò la ricerca e si dedicò a un reparto che lo attirava molto: “Maledizioni e Controfatture”.
-Scusi, cos’è una Maledizione Senza Perdono?
L’uomo, che si sentì fare quella domanda come se fosse qualcosa di normale, sobbalzò:
-Sono cose pericolose che nessun bambino dovrebbe concoscere.- gli disse, prima di prendergli la lista di mano e leggere. –Ah, devi andare al Primo Anno a Hogwarts. Io ci sono stato, come tutti, credo. Ero Tassorosso. Tutti dicono che quelli di questa Casa sono un branco di mollaccioni, ma non è vero, dico io. Altrimenti non sarei qui: ho combattuto, qualche anno fa. Ho aiutato gli abitanti delle montagne quando i Giganti stavano per invaderli. E poi, ragazzo mio, dammi retta: meglio Tassorosso che Serpeverde.
Gli occhi del ragazzo si accesero, per la prima volta nella sua vita, di interesse:
-E perché?- sussurrò.
-Perché i Serpeverde non sono mai brava gente. E tu non mi sembri un cattivo bambino, no. I tuoi in che Casa sono stati?
-Non lo so. Sono morti. Ma mia madre non poteva essere una strega.
Il libraio non parve imbarazzato:
-E perché non poteva?- domandò.
-Perché è morta.
Seguì un secondo di silenzio, poi l’uomo prese i libri per Hogwarts e glieli porse.
-Tutti muoiono, piccolo. Anche i maghi.
Quando Tom Riddle uscì dal negozio era quasi l’imbrunire.
Mancavano poche ore alla partenza per Hogwarts. Lì avrebbe chiesto notizie riguardo ai suoi. Ma ne era sicuro, i maghi non morivano. Altrimenti il preside non sarebbe stato ancora lì. Ridacchiò.

N.d.A.: ecco i giudizi!

Quinta classificata

M4RT1 con “Di occhi freddi e mondi diversi” (49,3/60)

Grammatica: 11,6/15 
Non ho inserito gli errori, dato che li ho corretti u.u

Titolo: 4/5 

Un bel titolo, che racchiude in sé l’esperienza che hai voluto descrivere. C’è tutto il significato della One-Shot in sole sei parole. Complimenti!

Originalità: 8/10 

Devo dire che ho apprezzato molto il modo in cui hai utilizzato la frase: mi aspettavo che sarebbe stata rivolta a Tom e non detta da lui stesso, quindi mi complimento con te per avermi stupita. Nonostante questo ti ho abbassato qualche punto perché la visita a Diagon Alley mi ha ricordato molto quella di Harry e il commento del libraio in merito ai Tassorosso e ai Serpeverde è in sostanza lo stesso che fa Hagrid. Capisco che sia una citazione voluta, ma sai, un po’ l’originalità ne risente, è inevitabile.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 

Partiamo dai personaggi secondari, ovvero Albus Silente e il libraio. Mi sono piaciuti entrambi: il primo per la sua fermezza e il suo giudizio positivo relativo ai Babbani, l’altro per il suo atteggiamento da mago medio, ovvero terrorizzato al solo sentir nominare le Maledizioni Senza Perdono.

Passando al protagonista, ossia Tom, credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro: freddo, curioso, cinico, sprezzante del mondo babbano e già con idee strane in merito all’immortalità. Bello anche il fatto che tu abbia aggiunto il dettaglio della madre, ricordandoti che inizialmente lui era convinto che il padre fosse un mago. Ovviamente, non posso fare a meno di darti punteggio pieno in questo campo.

Uso della combinazione: 8/10

2/2 personaggio (Ton Riddle/Voldemort)

0/2 personaggio secondario (Bill Weasley)

2/2 ambientazione (Diagon Alley)

2/2 prompt (Maledizioni Senza Perdono)

2/2 citazione (Non è vero che l’apparenza inganna, a volte la gente fa schifo realmente come sembra.)

Gradimento personale: 8/10 

La tua storia mi è piaciuta molto: si legge facilmente ed è proprio carina. Il finale credo sia la parte migliore: il commento di Tom sul preside è assolutamente geniale e mi ha letteralmente gelato il sangue nelle vene. Complimenti!

Totale: 49,6/60  

  
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